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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: vetro
MessaggioInviato: giovedì 25 settembre 2008, 9:09 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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mauro_dalio ha scritto:
massimoboe ha scritto:
Costa molto meno una spanna di vetro che non una meccanica ben progettata.


Questo è quello che pensa anche D Kriege (l'ho detto a J Muelhrin, quello della OMI, ma non è riuscito a smuovere il dentista di Milwaukee... già è un dentista...).
Tutti i progettisti e autocostruttori (vedi il caso di PLOP) sari sanno che si può tenere in figura un'ottica ben più sottile, basta sapere come fare la cella. Ovviamente con 2" di vetro invece che 1.5" si casca in piedi (quasi). Però c'è un però... che i 2" poi non si raffreddano più e tutto quello che guadagni con le deformazioni evitate lo perdi sulla superficie ottica per le celle convettive e con gli interessi.
Non c'è niente che possa sostituire la conoscenza. Se uno non ce l'ha prima o poi farà qualche errore.
A mano a mano che le dimensioni aumentano gli errori sono sempre più facili da fare e sempre più gravi.



Sono d'accordo con Mauro , in effetti io con vetri di 25-30 mm. ho trovato serie difficoltà costruttive, le ho risolte nel modo piu' elegante possibile, anche se ** si puo' far meglio ** ma con ulteriori sofisticazioni anche difficilmente gestibili al lato pratico. Il vantaggio di questi specchi fini è la minore inerzia termica, il peso inferiore un po' te lo mangi con la meccanica più complessa, ma probabilmente nei diametri grandi nemmeno questo è vero.
massimo

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: giovedì 25 settembre 2008, 9:10 
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mauro_dalio ha scritto:
cherubino ha scritto:
Ne so qualcosa io che ho desiderato il massimo della meccanica sul 250 SC che staimo realizzando grazie a Massimo e ne sta venendo fuori qualcosa di spettacolare (giuro che di strumenti "amatoriali" ben fatti ne ho visti e qua siamo a un livello decisamente poco "amatoriale" e molto "professionale").


Dopo di questo io mi prenoto per una struttura dobson ultralight da 22" in fibra di carbonio su cui ci metto un'ottica Zen in astrositall (i calcoli FEM me li faccio io) con ventole che soffiano attraverso la faccia anteriore e dietro sulla faccia posteriore. Mi fai un buon prezzo vero?



ahaha se i calcoli te li fai te okei, io faccio il garzone di laboratorio.

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MessaggioInviato: giovedì 25 settembre 2008, 9:15 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
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Località: trivero
Raf ha scritto:
cherubino ha scritto:
ragazzi... è tutto vero.

Ne so qualcosa io che ho desiderato il massimo della meccanica sul 250 SC che staimo realizzando grazie a Massimo e ne sta venendo fuori qualcosa di spettacolare (giuro che di strumenti "amatoriali" ben fatti ne ho visti e qua siamo a un livello decisamente poco "amatoriale" e molto "professionale").
...cut...

Paolo


Paolo in realtà mi spieghi la differenza fra amatoriale e professionale?
Direi che il tubo in questione fatto da Massimo, sia come minimo professionale, compreso il prezzo penso!
Amatoriale forse è il Meade o Celestron che costano come minimo un terzo con qualità decisamente inferiore...non credi?
Poi ovviamente ci sono l'eccezioni...
Raf



Raf, chiaramente in questi casi in cui purtroppo non si lavora al risparmio, direi che la differenza tra i prodotti mass market è notevole ma non quanto ci si potrebbe aspettare. Comunque, ancora un distinguo è necessario: tra i due la differenza è sostanziale ed evidente, resta che professionalmente parlando si puo' ancora elevare la progettazione di una meccanica, che rimane comunque - non solo finanziariamente - ingestibile per un amatore.
massimo

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MessaggioInviato: giovedì 25 settembre 2008, 12:30 
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Ho avuto la fortuna di conversare "dal vivo" con massimoboe e parlando di progetti, materiali e dimensionamento, mi sono reso conto che con gli attuali schemi progettuali delle celle, si stia già arrivando al "limite" (per cose fatte bene). Mi spiego, per alleggerire lo strumento sarebbe necessario ridurre lo spessore dello specchio (per ora escludo il resto dello strumento), ma facendo ciò, la cella si complica parecchio, nel senso che (mò parto con le esagerazioni :mrgreen: ) se ho uno specchio da 16" spesso 10 cm, mi basta una cella a tre punti d'appoggio, ma pesa tre ernie, se fosse spesso 1 cm, il programma Plop, mi sparerebbe fuori una cella a 4000 punti flottanti, che potrebbe fare solo un miniaturista russo in 5 anni di lavoro, fatto stà che detta cella peserebbe quanto lo specchio da 10 cm di spessore. Quindi al momento si deve (o dovrebbe) cercare il miglior compromesso tra spessore dello specchio, "complicazione" della cella (e dei materiali di cui è composta) e costo.
Chissà, forse in futuro si progetteranno in "singolo" il pacchetto cella-specchio, chessò, tipo lavorare la parte posteriore del primario in maniera che abbia nervature e nodi calcolati in maniera che prenda la forma "giusta" grazie al peso stesso, il tutto per una cella con pochi punti di appoggio.


Ok, devo smetterla con i superalcolici :lol: :lol: :lol:

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: angelo
MessaggioInviato: giovedì 25 settembre 2008, 12:36 
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Ciao Angelo, fortuna reciproca ovviamente, ma quello che tu suggerisci esiste già, con i blank alveolati. Rimane il problema che il costo è elevatissimo per un amatore e sotto certi diametri non conviene comunque.....
Vedo invece in modo molto positivo per ridurre i pesi ma non i costi l'adozione id compositi anche nella cella, ma io fin li non mi sono ancora spinto perchè rimane il dubbio che non si capisce fino a che punto convenga, cioè il guadagno peso/costi in che rapporto sta?
Un caro saluto
Massimo

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MessaggioInviato: giovedì 25 settembre 2008, 12:53 
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Naturalmente i materiali "tecnologico" hanno e avranno sempre più estrema importanza nel computo peso/prestazioni. Sapevo degli alveolati, ma (non sono sicuro) credo che, benchè piu leggeri, concettualmente "lavorino" come gli specchi pieni, cioè calcolati per essere rigidi. Io pensavo (o meglio sognavo) a degli specchi che quando montati in cella prendono la giusta forma di progetto, grazie al loro peso.
Un esempio "edile", sono delle nuove solette prefabbricate, che sono curve, ma dopo la messa in opera, il loro stesso peso le "raddrizza", queste a parità di portata sono meno spesse e piu leggere di una soletta classica.
Si intende, che tutto il io discorso non contempla i costi, che come sempre si abbassano, quando la tecnica diventa "matura".

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Ultima modifica di Angelo Cutolo il giovedì 25 settembre 2008, 12:55, modificato 1 volta in totale.

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dovrete espellere anche me


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