Scusate se entro off-topic, ma vorrei postare come la penso.
La domanda buco nero va a parer mio posta in altro modo. La domanda originale é: che cosa accade in natura se metto abbastanza massa in un punto?
Se usiamo le equazioni di Newton, checché ne dica il buon Laplace, non succede nulla, la gravitá semplicemente aumenta e cosí la velocitá di fuga, ma questa é una approssimazione eccessiva della realtá. Sappiamo infatti che per campi gravitazionali abbastanza elevati le equazioni di Newton sono una pessima approssimazione della realtá e bisogna sostituirle con la Relativitá generale di Einstein, che costituisce una approsimazione migliore.
In base a queste equazioni si sa che se metto una massa equivalente o superiore a 2.5 masse solari (limite di Chandrasekar) la curvatura dello spazio tempo, o se volete l'intensitá del campo , é tale da intrappolare la luce dentro un determinato volume di spazio intorno all'oggetto fisico (il cui limite é il famigerato orizzonte degli eventi). Le nostre equazioni peró hanno dei limiti: all'interno dell'orizzonte perdono di significato, di fatto dicendoci che non possiamo estrapolare che cosa succede dentro. É peró estremamente probabile che qualunque cosa accada all'interno sia fortemente scollegato da quello che succede all'esterno.
Poiché tramite osservazione notiamo che esistono molte stelle che hanno una massa superiore a 2.5 masse solari e poiché non esiste alcuna legge che vieti di accumulare data massa in un certo punto é estremamente probabile che qualcosa come un buco nero esista (nel senso di un oggetto che ha una massa superiore alle 2.5 masse solari che, avendo smesso di brillare, ha collassato per effetto gravitazionale).
Ora, qui nasce la domanda veramente importante: ma la nostra descrizione teorica é effettivamente corretta?? Insomma i buchi neri teorici (che da adesso in poi chiamo singolaritá) si comportano come l'effettivo oggetto in natura??
Questa domanda é sottile per vari motivi:
1) La creazione di buchi neri in laboratorio é, al momento, impossibile, quindi noi non possiamo osservarne uno da vicino.
2) Le equazioni relativistiche, non potendo descrivere la singolaritá all'interno dell'orizzonte, ma solo all'esterno di tale regione, mostrano di essere non completamente adeguate a trattare il problema (o comunque necessitano di una ulteriore generalizzazione).
3) il mondo non é solo relativistico, ma anche quantistico. Con un ingegnoso ragionamento Hawking ha dimostrato che per essere consistente con la meccanica quantistica il buco nero non deve essere completamente nero, ma emettere una tenue radiazione (dando quindi una temepratura e una termodinamica all'oggetto teorico, la singolaritá).
Teorie che tentano di andare al di lá delle meccanica quantistica e della relativitá (le cosidette teorie di gravitá quantistica) possono o sembrano possedere la capacitá di descrivere la singolaritá, da un punto di vista teorico, nella sua interezza, anche all'interno dell'orizzonte. Purtroppo queste teorie sono ancora solo delle ipotesi, vedremo se l'LHC saprá gettare qualche luce sulla questione.
Ma torniamo alla nostra domanda fondamentale (modificata, vedi virgolette): la nostra descrizione teorica attuale é almeno una "ragionevole" approssimazione di quello che succede in natura (almeno per quel che riguarda gli effetti al di fuori dell'orizzonte)? O non ci abbiamo capito proprio ninete di come funziona abbastanza massa aggregata?
Bene, come ha fatto notare Jabba esitono oggetti nel cielo che sembrano possedere le caratteristiche giuste. Cygnus infatti non si limita ad emettere raggi X, ma emette raggi X da un anello di accrescimento da parte di una stella invisibile che ruota intorno ad un'altra stella. Dalla rotazione del sistema binario noi possiamo inferire due cose:
A) la stella invisibile ha la massa corretta per essere un buco nero.
B) é a tutti gli effetti invisibile ---> ergo sembra intrappolare la radiazione luminosa
Inoltre il comportamento dell'anello di accrescimento, le potenze e l'emissione sono consistenti con quello che ci dice la relativitá generale per una singolaritá (teorica) in prossimitá dell'orizzonte quando della materia ci finisce dentro.
Ora, se cammina come una giraffa e mangia come una giraffa, io penso che sia una giraffa.
Da cui Cygnus X-1 é assai probabilmente un buco nero ed il fatto che abbia comportamenti simili a quelli previsti dalle nostre equazioni ci fa supporre che, pur nei suoi limiti, la nostra descrizione teorica quanto meno approssima il comportamento di tali oggetti.
É questa la parola fine su questi oggetti? Ovviamente no, restiamo comunque con una versione approssimata di quello che dovrebbe succedere quando aggreghiamo molta massa. Molte sorprese potrebbero esserci. Abbiamo una descrizione completamente sballata di questi oggetti? Probabilmente no perché abbiamo osservato fenomeni celesti che combaciano assai bene con quello che noi prevediamo (i fenomeni al plasma antares _non_ possono spiegare il perché il gemello del sistema binario non sia visibile).
Questo vuol dire che i buchi neri siano ovunque i fisici li mettono??? Non necessariamente, data l'approssimazione delle nostre conoscenze e data la nostra ignoranza potrebbe essere che molti fenomeni energetici che oggi vengono addebitati a dei buchi neri siano effettivamente dovuti a qualcosa d'altro.
D'altra parte esiste un'altra domanda a cui bisogna rispondere chiaramente: quale é la facilitá con cui si crea un buco nero?? Le nostre evidenze attuali é che siano abbastanza facili da creare, la materia si aggrega e alla fine collassa (ma non in un punto matematico

). Vedremo.
Ciao