Gianni Benintende ha scritto:
ras-algehu ha scritto:
Molto bella e ricca di dettagli!
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Quando si stava alle canarie il fuoco, con strumenti professionali, si
faceva sempre con pose di alcuni secondi e non cambiava con pose lugnhe
(anche di decine di minuti). Certo li il seeing è un'altra cosa e
rimane costante per tutta la notte (con valori di pochi decimi di
secondi d'arco).
Ras, è quello che capita anche a me: le riprese fatte durante la messa a fuoco, tipicamente poco meno di un secondo, forniscono un valore di lettura dell'fwhm non molto dissimile da quello che ottengo sulle riprese da 10 minuti, o più.
Tuttavia ritengo che sia, almeno nel mio caso, un fattore poco incoraggiante. Infatti nelle riprese brevi dovrebbe rilevarsi un valore di fwhm tipicamente più basso. Altrimenti potrebbe significare che la messa a fuoco non è ottimale o che la collimazione è da migliorare.
In ultima analisi si potrebbe pensare ad un seeing in alta frequenza che disturba in egual misura sia le immagini a lunga posa, sia quelle brevi. Ma ci credo poco.
La verifica ideale sarebbe la misurazione in contemporanea con altri strumenti di analoghe caratteristiche, nello stesso luogo.
Cari saluti,
Gianni
Dovrei ritrovare 2 vecchi articoli di SkyandTelescope. In uno
più vecchio un prof spiegava e mostrava come si trova il seeing
per una località prescelta per costruirci un osservatorio
professionale. Il metodo era fotografico. In uno più recente
era fatto con la CCd. la morale e che va bene esposizioni di secondi
per trovare il seeing del momento (e non e detto, soprattutto per
siti non professionali, per tutta la notte). basta esposizioni di
alcuni secondi e ripsetto ai minuti non cambia.
La prova che tu dici la trovo non solo complessa ma anche 2 strumenti
uguali non sono mai uguali nella realta anche perchè messi a poca distanza
può lo stesso seeing cambiare non poco, soprattutto quando di parla
di frazioni di secondo d'arco. Un problema amatoriale durante la notte
sono le dilatazioni dell'ottica e anche della meccanica (considera i tubi)
che possono far modificare l'immagine finale più del cambiamento
dovuto alla turbolenza.