Estendo il discorso anche su Marte, dato che proprio oggi ho tirato fuori un numero di leScienze che parlava della presenza di metano su Marte e Titano... C'è scritto che la scoperta del metano nell'atmosfera di Titano risale agli anni quaranta, ma che dense foschie hanno sempre impedito di osservare la superficie, caratterizzata da laghi di metano...
La scoperta è comunque senzazionale, anche se non fosse un prodotto biologico, come invece accade sulla Terra, dove viene emesso da bovini, ovini e yak come prodotto metabolico dei batteri intestinali o da paludi e risaie.
Se invece avesse un'origine geologica la questione è comunque interessante, perchè comprendere le orgini e le trasformazioni del metano di questi corpi celesti fornirà indizi sulla loro formazione, evoluzione e abitabilità.
Su Titano si sa che esiste dal 1944, ma la scoperta dell'azoto ha sviluppato maggior interesse per questo satellite... Inoltre al livello del suolo ha una pressione pari a 1 volta e mezza di quella terrestre... queste sono condizioni che aumentano la probabilità di presenza di vita. Il metano svolge una funzione molto importante: le radiazioni solari riscaldano la stratosfera di 100 gradi e le collisioni dell'idrogeno riscaldano più o meno di 20 gradi la troposfera. Se non ci fosse il metano, la temperatura precipiterebbe e l'azoto presente nell'atmosfera condenserebbe diventando pioggia e l'atmosfera quindi si disferebbe e Titano non sarebbe per niente lo stesso.
Su Marte il metano viene eliminato da 3 fattori: le radiazioni solari, con reazioni fotochimiche il metano reagisce diventando etano. Ciò avviene nella parte di atmosfera (anche se ce ne è ben poca) prossima allo spazio, a 60 Km di quota.
Altrimenti nell'atmosfera avviene l'ossidazione: la molecola d'acqua (anche in questo caso colpita da un fotone ultravioletto) combinata col metano forma la formaldeide. Questa viene formata anche in superficie, con reazioni elettrochimiche: i vortici di polvere, contenenti perossido di idrogeno, che insieme al metano divengono ancora formaldeide.
La domanda che ci si pone è: se sul pianeta rosso il gas viene rapidamente eliminato, e secondo i calcoli i fattori che diminuiscono il metano fanno in modo che questo non potrebbe essere rimpiazzato, da dove viene questa quantità di metano? Un po' da polvere meteoritica, venti che lo mescolano con l'atmosfera, impatti con corpi minori, vulcani, oppure attraverso fessure nella roccia da dove esce proveniente da un acquifero, dove potrebbero esserci microrganismi che potrebbero sintetizzare il metano combinando acqua e materia organica (composti del carbonio); altrimenti la roccia olivinica con acqua forma l'idrogeno, il quale forma metano se combinato con monossido di carbonio.
Su Titano il discorso è diverso. Qui, il metano è come l'acqua per la terra: ci sono masse d'acqua che evaporano e poi ricadono in forma di pioggia. Ma anche qui, come su Marte, i vari fenomeni diminuiscono il metano, quindi dietro ad esso ci devono essere dei processi geologici i biologici.
Anzitutto, l'osservazione di Titano è difficile perchè e ricoperto da una densa foschia, formata da metano che, colpito da un fotone ultravioletto, forma il benzene.
Il metano qui si può formare per i microrganismi (in quantità trascurabile), essere trasportato dall'atmosfera grazie a i getti dei criovulcani, intrappolato nelle bocche idrotermali o essere intrappolato nello strato di ghiaccio sotto il suolo.
Ricavato da leScienze n°468.
Ciao e cieli sereni
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