1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: martedì 29 luglio 2008, 19:16 
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Iscritto il: domenica 7 gennaio 2007, 0:14
Messaggi: 3034
Località: Yduklin
Tipo di Astrofilo: Visualista
pkappa ha scritto:
scusate

ma i colori che notate nelle stelle sono colori naturali o c'entra anche l'effetto del cromatismo ?
ci vogliono per forza degli Apo per osservarle ?
un Mak127 non potrebbe andar bene ?

grazie
ciao

Un 127 va benissimo!
Il cromatismo un po cè sempre, in specialmodo su stelle di prima-seconda mag o giu di li.

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MessaggioInviato: martedì 29 luglio 2008, 21:54 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
ho semplicemente cambiato nick..

Direi che potrebbe dare adito a qualche fraintendimento il fatto che io osservi con strumenti prevalentemente a lenti. In realtà uso anche catadiottrici e tutto quello che ho a disposizione.
Diciamo che, tendenzialmente, e con l'eccezione di alcuni strumenti a specchio estremamente specializzati o posti in località molto favorevoli, gli strumenti principe nell'osservazione delle stelle doppie sono i rifrattori a lungo fuoco. Nemmeno e non necessariamente gli apocromatici tout court, meglio ancora, se ne si ha la possibilità logistica, i "vecchi" acromatici a f.15 (che tendono però a divenire molto scomodi oltre certi diametri).
I sistemi molto stretti (diciamo con separazione inferiore a 0",7) sono generalmente ad appannaggio di strumenti a specchio (o di rifrattori da 7/8 pollici) che operano con ottiche molto ben lavorate da siti che godono di condizioni di turbolenza favorevole.
ABTF, ad esempio, che è sicuramente un osservatore di sistemi multipli (soprattutto stretti) più esperto di me, ha scelto un mewlon 300: diametro e qualità ottica.
Detto questo ci sono osservatori che ottengono prestazioni ottime anche da strumenti progettualmente non specializzati in questo tipo di applicazioni.
Un mak da 13/15 cm. offre immagini molto valide: PK, sei attrezzato quindi...
Inoltre, se si escludono i sistemi molto stretti, l'osservazione delle doppie ha come unica reale difficoltà (seeing permettendo) la reperibilità delle stelle in questione. Se non si dispone di cieli limpidi e bui (la maggior parte di noi osserva abitualmente da località con inquinamento luminoso medio o alto) può diventare davvero frustrante trovare, facendo "star hopping", stelle di sesta o settima magnitudine.
Quindi, se il cielo sopra al naso è inquinato, meglio affidarsi a un corretto stazionamento e a una montatura goto. I puristi storcono il naso ma, se utilizzate in modo intelligente, le "go-to mounts" permettono di osservare parecchi sistemi con poche incazzature e torcicolli.
Riguardo al colore delle stelle... beh... un conto è quello reale, un conto è quello percepito.
Ogni stella ha il suo spettro principale e quindi si può dire se la sua cromosfera debba apparire all'occhio azzurrina, bianca, gialla o arancione/rossa. Non si può però essere certi di come ci apparirà all'oculare. Intanto, al crescere del diametro, diviene generalmente più facile individuare la colorazione dell'astro più vicina a come dovrebbe apparire (questo comporta che, ad esempio, alcune sfumature siano più facili in strumenti da 20cm. che non da 10cm.). Inoltre il nostro occhio-cervello ha una percezione del colore di compensazione in assenza di forte segnale. Quando cioè osserviamo una stella doppia relativamente stretta (immaginiamo 2 o 3" di separazione) composta da due astri mediamente deboli (diciamo uno di 6° e uno di 9° mag) che hanno spettro rispettivamente B e G (quindi bianco-azzurra e giallo) potrebbe capitarci che la secondaria (quella gialla) ci appaia invece bianco/grigia o bianco/verdastra anche se il suo colore è un altro.
La percezione del colore è quindi molto difficile e non c'è da meravigliarsi se, osservando, annotiamo nei nostri quadernetti "primaria bianco/giallastra e compagna debole e tendente al verdognolo" e poi, guardando le effemeridi, ci rendiamo conto che si trattava di due stelle entrambe di classe A!

P.S.: un ringraziamento particolare a MassimoRed che sta facendo un bel lavoro sul suo sito.

Paolo

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MessaggioInviato: mercoledì 30 luglio 2008, 0:47 
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Iscritto il: giovedì 22 febbraio 2007, 0:24
Messaggi: 637
Località: seconda stella a destra
grazie per le spiegazioni dettagliate ed esaurienti

comincerò anch'io l'osservazione di qualche doppia "da vicino"
appena va via sto schifo di nuvolato

è molto interessante la cosa


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MessaggioInviato: lunedì 4 agosto 2008, 0:11 
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Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2006, 2:22
Messaggi: 344
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Visualista
Un plauso a Paolo che ha fatto un quadro esaustivo in poche righe! :D

PKappa, io talvolta uso il mak da 127 della Skywatcher sulle doppie al posto del Mewlon 300 e posso dirti che va piuttosto bene. Bada solo che sia ben collimato e avrai caterve di stelle doppie sino alla separazione di 1 secondo d'arco a tua disposizione!!

In questa sezione del forum puoi trovare elenchi di stelle interessanti e molte belle descrizioni di osservazioni. Benvenuto a bordo!!! Qui il numero di appassionati di doppie sta superando ogni più rosea aspettativa!

Buoni sdoppiamenti!! :)

Alessandro

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Una bella nottata limpida, l'occhio al telescopio, la pipa accesa, che si vuole di più dalla vita?


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MessaggioInviato: lunedì 4 agosto 2008, 20:20 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
Sono ovviamente molto contento che anche Pkappa si stia avvicinando al nostro piccolo mondo negletto (come amiamo chiamarlo io e ABTF).
Posto quindi, soprattutto per lui, qualche ulteriore spunto osservativo.


OSSERVAZIONE 3 agosto 2008 – MI
strumento: FS128
Cielo: ILLUNE
umidità: MEDIA-ALTA
seeing: 7+ (1-10)

Serata lievemente velata e con un tasso di umidità alto. Seeing discreto-buono (intorno a 7)
Strumento utilizzato: takahashi Fs128


16 Cigni
Sistema molto ampio, tanto da non rientrare, a mio avviso, nel novero delle stelle doppie classiche. Da osservare a 40x con oculari a largo campo che esaltano la porzione di cielo che lo contiene. Entrambe le componenti appaiono giallastre e di magnitudine intorno alla sesta.

19H 41m 49s +50° 32’ mag. 6,0-6,3 sep. 39”,5 G2V-G5V dist. 70 a.l.


49 Cigni (A-B)
Sistema intrigante. A 110x risulta perfettamente risolto, con stelle vicine che offrono un bello spettacolo soprattutto grazie alla differenza di luminosità che le segna. La principale è discretamente luminosa mentre la compagna splende di 2 magnitudini in meno. Entrambe le stelle appaiono, a questi poteri, gialle. Aumentando gli ingrandimenti con un oculare da 6mm (per un totale di circa 170x) l’immagine risulta perfetta e ben bilanciata. La caduta di luminosità, in modo abbastanza prevedibile ma sempre interessante, vira la stella secondaria su colori più freddi facendole assumere toni grigio-verdastri.

20h 41m 02s +32° 18’ mag. 5,8-7,9 sep. 2”,8 G8II dist. 800 a.l.



52 Cigni
Stella doppia discretamente bella e molto simile, nell’aspetto, alla 49 Cigni appena descritta, ma con componenti più distanziate ma anche più sbilanciate in luminosità. Netta e molto bella a poteri nell’ordine dei 170x perde invece di fascino a ingrandimenti minori. E’ una doppia ottica, non fisica, ma vale comunque la pena di annoverarla tra i target da osservare quando si bighellona in questa regione di cielo.

20h 45m 40’ +30° 43’ mag. 4,3-9,5 sep. 6”,2 K0III dist. 150 a.l.


55 Cigni
Si tratta di una stella doppia estremamente difficile dai cieli suburbani. La separazione la porrebbe alla portata del più piccolo dei telescopi ma l’enorme divario di luminosità tra le sue componenti richiede un cielo molto pulito e poco luminoso. Divise da 23” d’arco si trovano infatti due stelle di magnitudine 5 e 11, ed è facile immaginare la difficoltà nel fare emergere la secondaria dalle brume della pianura padana.
Sistema sicuramente interessante dalle località montane, da rivedere per piacere quando l’interesse è spostato alle nebulose a emissione e riflessione tipiche della costellazione del cigno.

20h 48m 56s +46° 07’ mag. 4,9-10,8 sep. 21”,3 B3Ia dist. 2500 a.l.


Mu Cigni

La classica stella doppia che piace a me. A 110x (oculare da 9mm nel mio caso) è appena allungata ed è possibile percepirne la duplicità benché non sia completamente separata (forse condizioni di seeing migliore permetterebbero di cogliere il “filo nero” tra le due compagne). Salendo a 170x circa la coppia diviene estremamente carina e “delicata”. Gli anelli di diffrazione sono quasi a contatto e l’immagine è da manuale ed entrambe le componenti appaiono gialle.
Il sistema è reso più accattivante dalla presenza di una stella di magnitudine circa 5,5 posta sull’asse congiungente le due compagne e situata ad una distanza stimabile in 40” circa.

21h 44’ 08s +28° 45’ mag. 4,7-6 sep. 2”,0 F6V dist. 73 a.l.


20h 13m 06s +46° 44’

A queste coordinate, sotto l’ala del Cigno, si trova un curioso “gruppetto” di tre stelle che hanno fascino notevole. Ognuna di loro, di magnitudine simile o quantomeno confrontabile, risplende di un colore diverso: gialla, bianca e azzurro-bianca.
Il sistema va osservato a basso ingrandimento (una quarantina va benissimo) e a largo campo. Il sistema è estremamente istruttivo nel mostrare, racchiusa in poco spazio, la molteplicità dei colori e toni stellari. Un bellissimo target “turistico” per qualsiasi ottica e qualunque occhio.

Con la speranza che i suggerimenti siano utili.
Un saluto a tutti.

Paolo

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MessaggioInviato: lunedì 4 agosto 2008, 23:07 
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Strano Paolo che non ti sei soffermato sulla bellissima 61! Sembra ci sia associato addirittiura una pianeta più grande di Giove.
E' stata (e lo è ancora) una doppia che mi fa sognare, giallo/arancio tuttedue, non fosse altro che per un racconto dei vecchi Urania letto ormai più di 30'anni fà... in realtà è un sistema multiplo che credo che più che sdoppiare non si possa, a meno che qualcuno con un cannone l'abbia fatto.
max

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MessaggioInviato: lunedì 4 agosto 2008, 23:33 
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ciao, Massimo.

concordo.
Qui però cerco di postare sempre stelle che non ho già indicato, così che (conosciuti o no) i sistemi che indico siano sempre diversi.
Questo il solo motivo per cui non ho inserito la 61 Cigni.
Grazie comunque e buone osservazioni. prima o poi mi farai provare un po' il tuo Mirage...

:wink:

Paolo

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MessaggioInviato: domenica 17 agosto 2008, 20:29 
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Località: milano
OSSERVAZIONE
9 agosto 2008 – PONTE DI LEGNO
strumento: TSA102
Cielo: ILLUNE
umidità: MEDIO-BASSA
seeing: 7 (1-10)


La breve vacanza montana si è consumata a Ponte di legno con una breve escursione dall'amico Zandor che ha ospitato qualche paupero sfortunato del cielo piovoso offrendogli pochi spiragli stellari ma molto vino e formaggio...
Fortunatamente l'unica sera di bel tempo l'avevo utilizzata per qualche osservazione, votata in vero più alla ricerca di ammassi aperti che alle stelle "doppie".
La strumentazione che mi ha seguito, in versione light, era composta dal TSA102 Takahashi su Vixen sphinxD.
Tralasciando la carrellata di ammassi aperti e nebulose oscure, sui quali il piccolo rifrattore si è comportato in modo egregio, che non sono pertinenti in questo post, Vi riassumo alcuni sistemi doppi visti che ho ritenuto degni di menzione.



CSI Bootis
Sistema decisamente facile con le componenti sdoppiate già a 32x (oculare da 24,5mm meade swa) che si mostrano meglio intorno ai 90x (9mm). Esibiscono circa 2 magnitudini di differenza, la primaria è gialla così come la compagna che però, a causa della luminosità inferiore, presenta minore saturazione.

14h 51m 23s +19° 06’ mag. 4,7-6,9 sep. 6”,6 G8V K4V dist. 22 a.l.



39 Bootis
Sistema interessante e facile. Le componenti sono visibili già a 32x e si sdoppiano interamente a poteri vicini ai 90x in due stelline praticamente identiche per luminosità, molto vicine ma perfettamente separate. I loro colori giallo e giallo bianco sono difficilmente percettibili. A 150x il sistema si apre ulteriormente ma l’immagine non aggiunge dettaglio né morfologico, né cromatico. Poteri superiori richiederebbero seeing migliori. La serata impasta a tratti il primo anello di diffrazione.

14h 49m 41s + 48° 43’ mag. 6,3-6,6 sep. 2”,8 F6V dist. 220 a.l.


Pi Bootis
Già separata, anche se al limite della percezione, a 32x appare biancastra con la secondaria di circa 1 mag. più debole. A 90x il sistema risulta perfettamente risolto in due componenti distanti tra loro. La principale, a questi poteri, appare più biancastra e la secondaria lievemente più gialla.

14h 40m 43s +16° 25’ mag. 4,8–5,8 sep. 5”,5 B9p Ap dist. 300 a.l.



95 Herculis
Il campo stellare in cui si trova questo sistema è molto bello con stelle luminose alternate ad altre deboli e a spazi scuri. La coppia è davvero bella! Risulta separata già a 32x ma salendo con i poteri, attestandosi intorno ai 90 ingrandimenti, diventa splendida. La principale è bianca e la secondaria gialla con una differenza di magnitudo stimabile in circa mezzo punto. Le due componenti rivelano colori molto saturi e di facile percezione anche in strumenti modesti. Non temo nell’inserire questa “doppia” tra le migliori 15/20 doppie del cielo stagionale. Questione di gusti, ovviamente, è la classica stella doppia che io amo.

18h 01m 30s +21° 36’ mag. 4,9-5,2 sep. 6”,4 A3III G5III dist. 450 a.l.



ADS 9578 Corona Borealis
Sistema stretto con componenti di settima magnitudine. Mostra un allungamento al limite dello sdoppiamento a 90x e diviene completamente risolta a circa 150x. La risoluzione è completa e abbastanza facile anche in strumenti di piccolo diametro nonostante l’immagine mostri due stelle molto vicine di luminosità quasi identica. Oltre questo potere il seeing della serata non consente di andare con profitto. Colori delle stelle bianco e giallino.

15h 18m 20s +26° 50’ mag. 7,0-7,1 sep. 1”,6 G0V dist. 120 a.l.


ADS 9580 AB Serpens
Finalmente una doppia come piace a me.
A 32x la principale appare giallastra mentre la compagna vira sull’azzurro. Anche a bassi ingrandimenti appare perfettamente sdoppiata e i colori apparenti delle stelle virano al variare dei poteri utilizzati e della parallasse tipica degli oculari grandangolari (effetto che sovente inganna l’osservatore). Con attenzione al fenomeno ci si corregge e si coglie la maggiore “terrosità” dei colori che si spostano su tonalità più calde.
Le due componenti sono relativamente deboli ma molto carine e immerse in un campo non ricchissimo di stelle. A 90x l’immagine è bellissima. I colori si definiscono con certezza e perdono qualcosa in fatto di saturazione. Mi spiace non avere a disposizione una maggiore apertura per coglierli con maggiore incisione.
Sistema da non perdere!

15h 18m 42s +10° 25s mag. 7,2-8,1 sep. 13”,3 F8V G5V dist. 150 a.l.

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MessaggioInviato: sabato 23 agosto 2008, 14:45 
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Messaggi: 1928
Località: milano
l'altro giorno rileggevo, per pigrizia mentre attendevo che mia moglie fosse pronta a uscire, un articolo scritto da Salvatore Albano su Coelum di qualche mese fa, sulle doppie nell'Aquila. Tra queste citava la 23 Aquilae come una stella difficilissima da risolvere con aperture dell'ordine dei 10 cm. per via della notevole differenza di luminosità. "Non è difficile che anche i migliori APO esistenti da 102 mm. possano fallire nell'individuare la compagna..." O qualcosa del genere..
Era molto tempo che non osservavo la 23 Aquilae a dire il vero ma la memoria non mi suggeriva tanta difficoltà... Così la sera, al rientro, ho montato un paio di rifrattori (un 8 e un 13 cm.) che hanno sdoppiato (la sera denunciava un seeing di classe 5 da 1-10) con una facilità disarmante la "difficile stella".
Ora mi chiedo come mai debbano essere scritte tante baggianate sugli articoli che compaiono sulle riviste.
Qualcuno che possiede piccoli strumenti (un invito in special modo al buon Lead Expression con il suo mak da 13 cm.) mi farebbe il favore di dirmi come vede lui questa "diffcile stella doppia"?

Paolo

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MessaggioInviato: sabato 23 agosto 2008, 15:19 
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Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2006, 2:22
Messaggi: 344
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Visualista
Caro Paolo,

il fatto è che sulle riviste molto spesso scrive chi ha voglia di scrivere, soprattutto se in modo gradito all'editore, non neccessariamente il più esperto o il migliore...
Non ho mai osservato questa stella ma 3 magnitudini a ben 3 secondi non è cosa da record mondiale per strumenti da 10 cm, basta una serata che non faccia troppo schifo. Quindi pur non avendola mai osservata condivido appieno il tuo punto di vista.

Ciao :)

Alessandro

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