Gianluigi Bianchi ha scritto:
Ciao Daniele, spero di non sembrare "secchione" ma devo contraddirti, il tempo di posa non dipende mai dal diametro utilizzato ma solo dal rapporto focale.
Il diametro semmai determina il potere risolutivo della ripresa, cioè la capacità di discriminare i dettagli più fini.
Il rapporto focale, definito come focale/diametro, è l' inverso della funzione tangente e non cambia se aumenti il diametro perchè allo stesso modo aumenta la focale.
La luminosità di uno strumento ottico dipende solo da questo fattore, puoi usare un tele da 10cm o uno da 5m ma se hanno lo stesso rapporto focale la posa sarà identica.
Tutta un' altra cosa sarà il campionamento, la risoluzione ecc come hai già descritto,
salutoni
Ciao, no non sei secchione, anzi, è un'ottima occasione per chiarire qualche punto.
Allora, comincio con qualche semplice formula.
Ogni oggetto ci invia dell'energia luminosa, il famoso flusso, cioè l'energia che colpisce ogni secondo un centimetro quadrato di una superficie.
Nel caso dei telescopi, l'intensità luminosa che riceviamo dipende dal diametro. Se una stella ha un flusso di (a titolo puramente indicativo) 1 erg/s/cm^2, un telescopio da 20 cm di diametro raccoglierà un'energia pari a 314 erg/s (cioè il flusso moltiplicato l'area dell'obiettivo). Questa è l'energia che raggiunge il piano focale e non dipende chiaramente dalla focale ma solo dal diametro dello strumento (per convenienza non consideriamo assorbimenti ed ostruzioni). Due strumenti che riescono a dare un'immagine dalle stesse dimensioni sul piano focale, con due sensori identici, mostrano esattamente gli stessi dettagli con lo stesso tempo di esposizione, anche se uno è un f0,5 e l'altro un f10.
Naturalmente questi valori sono esagerati poiché ci sono gli effetti di ordine superiore che ho già citato, ma l'energia raccolta dipende unicamente dal diametro (libero) del telescopio. Il falso mito del rapporto focale nasce secondo me da una influenza errata derivante dalla fotografia naturalistica. In effetti quando si usa un obiettivo dalla focale fissa, il rapporto focale varia il diametro libero e quindi un f8 raccoglie meno luce nell'unità di tempo rispetto ad un f4 di pari focale, ma non perché ha una focale diversa: quella rimane costante. Il rapporto focale in questi casi è solo un diverso modo di indicare un diametro libero che varia.
Con i telescopi invece bisogna stare attenti perché un rapporto focale diverso non indica necessariamente diversi diametri strumentali e quindi diversi tempi di esposizione. Dipende tutto e sempre dal diametro dell'obiettivo.
Questa è almeno la mia tesi. Sono naturalmente aperto a discussioni, critiche e confutazioni, ma ammetto che mi sembra abbastanza corretta.
Infine un piccolo appunto, su quanto hai detto:
Se il tempo di posa dipendesse solamente dal rapporto focale, come hai affermato te, vuorrebbe dire che costruendo un obiettivo da 25 mm di focale e 30 di diametro, cioè un f0,8, riuscirei a catturare, con una posa ad esempio di 1 minuto, più dettagli (leggi stelle pià deboli) di un telescopio da 500mm e rapporto focale f8 (è un esempio, non tenere conto di effetti di ordine superiore). Questo mi sembra un paradosso, e soprattutto non spiegherebbe perché si usino grossi strumenti sia per le riprese che per l'osservazione.
Edit: ho letto l'articolo del link postato da zondran e paraticamente dice quello che dico io, in modo più approfondito:
"Varying the f-ratio of a constant aperture has little or no affect on real S/N, except in certain limited circumstances. The relationship of exposure-time and f-ratio only holds true for equivalent focal lengths, which means the aperture must be varied to produce a given f-ratio."
che tradotto suona come:
"Variare il rapporto focale mantenendo costante il diametro ha poco o nessun effetto nel reale S/N, eccetto in alcune limitate circostanze. La relazione tra il tempo di esposizione e il rapporto focale è valida solo per focali uguali, cioè solamente se è il diametro strumentale a variare per dare quel determinato rapporto focale"
Mi sembra chiaro