mauro_dalio ha scritto:
[cut]
Infine le "speckle" non sono entità reali dell'atmosfera. Non sono, come si potrebbe immaginare, le "ondine" nell'aria. Sono solo punti nei quali la luce interferisce in maniera più o meno costruttiva. prova ne è il fato che aumentando il diametro dello strumento, con loo stesso fronte d'pnda, ottienei immagini sempre diverse delle speckles, mentrew se fossero reali ad un certo punto oterresti sempre la stessa immagine.
Magari dopo preparo degli esempi
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l'esempio più semplice di un campo speckle si può ottenere con un laser (va bene anche il laserino dei cinesi o un collimatore laser) riflesso su una superficie scabra (basta il vetro di una finestra, non servono "scabrosità" da carta vetrata....).
se ingrandite lo spot del laser (con una lente) e lo raccogliete su uno schermo (basta un foglio di carta) vedrete che lo spot non è bello "velluatato" ma pieno di disturbi, variando il punto in cui fate riflettere il laser noterete che i disturbi cambiano di forma molto velocemente.
I disturbi sono dovuti alle scabrosità che introducono anticipi/ritardi di fase modificando la forma del fronte d'onda del laser.
Se lo spot del laser è piccolo, il punto in cui viene riflesso (e dove le scabrosità provocano le speckles) è pure lui molto piccolo, per cui il campo speckle varia rapidamente muovendo il laser di pochissimo.
In pratica un campo speckle è una sorta di modulazione da attraversamento di un mezzo non omogeneo (o riflessione da superficie scabra).
Al di là della rottura di scatole che provoca a noi astrofili, i campi speckle sono molto studiati (dalla trasformata del campo è possibile risalire alla struttura della scabrosità ad esempio).
L'ultima generazione di mouse laser funziona grazie ai campi speckle, infatti funzionano perfettamente anche su un vetro o uno specchio (a meno che sia di eccelsa qualità e perfettamente lindo

)
ciao
dan