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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 12:20 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10626
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
metti fame tu :)

non è una cattiva idea partire così, dal visuale più puro, raffinarsi un po' ( due tre anni?) e provare a salire in difficoltà ( e utilità ..)

grazie

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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 12:43 
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Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2006, 2:22
Messaggi: 344
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ma infatti è quello che pensavo. pochi astrofili sono a conoscenza che con minimo sforzo di possa stimare la luminosità di una stella con discreta precisione.
Già solo avere la sopresa di stimare bene una stella di un amasso, anche se non variabile, fa già venir voglia di fare il passo successivo magari con una variabile molto facile e poi si veleggia verso mete più impegnative.
Una cosa facile sarebbe quella di seguire il minimo primario di una variabile ad eclisse piuttosto luminosa e facile, oppure di seguire il lento variare di una lungo periodo ( ce ne sono a bizzeffe e sul sito AAVSO ci sono tutte le mappe di riferimento, comprendenti anche le stelle di confronto opportune).

Sarebbe carino magari prendere appunto una stella facile e poi confrontare le proprie stime e sarebbe soprattutto molto propedeutico a cose più imegnative.

Ciao :D

Alessandro

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Una bella nottata limpida, l'occhio al telescopio, la pipa accesa, che si vuole di più dalla vita?


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 Oggetto del messaggio: variabili ad eclisse
MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 19:39 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2007, 22:53
Messaggi: 673
Località: chiavari
ciao ragazzi,
se pensate di metter su un gruppetto...beh....l'idea non sarebbe male!!!! mi piacerebbe parteciparvi!!! :D al di la' dei vari gruppi osservativi (nazionali ed internazionali) ci si potrebbe confrontare,partendo dalle stelle piu' semplici....via via fino alle piu' complesse,in base a possibilita' ed esigenze,ovvio.
per kappotto...ho un po' di materiale informativo (metodo di argelander per la stima di magnitudine,classificazioni e cartine a iosa!!!!),se ti interessa posso passare tutto allo scanner ed inviartelo (questo vale,ovvio,per chiunque fosse interessato :D )
le variabili ad eclisse son comode perche' in poco tempo ottieni una curva di luce pressoche' completa...e,credetemi,non servono anni per fare una buona esperienza :wink:
quindi...beh...io spero che davvero ne possa uscire qualcosa di buono
a presto ragazzi
ciaooooooo


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 19:56 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10626
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
passa passa! posta condividi!!! grazie ....

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 Oggetto del messaggio: variabili ad eclisse
MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 20:39 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2007, 22:53
Messaggi: 673
Località: chiavari
ciao,
ho passato allo scanner alcune note relative al metodo di argelande...spero possano essere utili :)
non aspettatevi chissa' cosa,e' un semplice file txt (niente fiugrine colorate!! :lol: )
e ...dato che non sono molto pratico e non conosco altro modo...faccio un bel copia-incolla :oops:
Metodo di Ar~elander: come stimare una stella variabile.
Si voglia stimare la luminosità di RT Aur.
Sappiamo dalla cartina che il suo range luminoso va da 5,4 a 6,64 in 3,72 giorni; inol-
tre ci viene fornita la luminosità o magnitudine di alcune stelle di confronto indica-
te con le lettere, dell'alfabeto,la cui luminosità e costante. Se osserviamo con cura
possiamo notare che tali stelle "coprono l'intero arco luminoso della variabile" cioe
alcune come la A e la B hanno una luminosità magRiore (4,5 e 5,1) rispetto a quella
che raggiunge la variabile quando' al massimo (5,4). Si ricorda che tanto più il nume-
ro e piccolo tanto maggiore e la luminosità: una stella di maR.5 e più luminosa di una
di mag.6 .Altre come la C,D e la E hanno una luminosità compresa tra il valore massimo
e minimo della variabile, mentre la E e sempre men~ luminosa di RT Aur in quanto ha una
mag. che e inferiore (.6,9) anche al valore di minima luminosità della variabile che e
di 6,64. E' chiaro quindi che quando ci si appresta ad effettuare la stima, ci saranno
delle stelle di confronto più luminose della variabile ed altre meno luminose. Trovata
quindi la zona del cielo con le relative stelle di confronto e variabile, si procede a
confrontare la luminosità di quest'ultima con le prime allo scopo individuare le due stel
le di confronto la cui luminosità sia vicina a quella della variabile, in particolare
una delle due stelle dovrà essere più luminosa mentre l'altra meno luminosa della varia-
bile. Ad esempio se la luminosità di RT nel momento in cui osservo fosse di 5,8, la stel-
la di confronto che mi apparirà appena più luminosa della variabile sarà la C (5,6) men-
tre quella appena meno luminosa apparirà la D (6,3). Anche la B (5,l)e più luminosa e
così pure la E e la F sono meno l~~inose, però d~vo prendere in considerazione solo quel
le due la cui luminosità e più vicina a quella della variabile. fatto ciò si procede al-
la stima.
Nel campo del binocolo devo avere la variabile e la stella di confronto C.
Se a primo colpo d'occhio mi sembrano di luminosità uguale ma poi a tratti la C mi appa-
re più luminosa sarà C lV (intermini più semplici C maggiore di un gradino di V che stà
per variabile.)
Se invece a primo colpo d'occhio mi sembrano uguali però poi immediatamente noto che la
C e di poco più luminosa della variabile allora sarà C 2V.
Se già al primo colpo d'occhio la C mi appare d t poco più luminosa della variabile sar~
C 3V.
Se invece noto immediatamente una differenza evidente di luminosità sarà C 4V.
Quando B'e sproporzione di luminosità cioe la C e di molto più luminosa della V allora
sarà C 5V.
1"

Poi procedo allo stesso modo tra Ve D; ammettiamo che la stima abbia dato i seguenti
valori: C(2)V(4)D il che vuoI dire che la C e due gradini più luminosa della V che
volta e quattro gradini più luminosa della D. Procedo quindi al calcolo del valore
magnitudine di RT Aur, cioe della variabile.
Utilizzo la seguente formula:
Mag. di RT Aur.- Mag.A + --!--- X (Mag. B- Mag, A)
a+b
DOVE:
Aadelle due stelle di confronto utilizzate, la più luminosa(
B- " " " " " " , la meno luminosa (D).
a-gradino della stella più luminosa, cioe de~*a C (2).
b- " " " meno " , cioe della D (4).
2
Mag. V c 5,6 + TT4x (6,3-5,6)
2
Mag. V- 5,6 + --s---~ (0,7)
Ma~, Va 5,6 + 0,23. Mag. RT Aur -5,83
Questo metodo di stima detto di Argelander lo utilizzo per tutti i tipi di stelle varia-
bili, siano esse Cefeidi, RV Tauri, U Geminorum, Mira, ad Eclisse, e!:~
Ciò che varia qùindi, per le varie classi di variabili, e 11 mC?do di_se~ire
le nella sua variazione, cioe quante stime effettuare per sera, a che intervallo di tem-
po, quando effettuare la stima, etc.
Prendiamo quindi in esame le modalità di osservazione delle principali classi di
li, già prese in esame singolarmente prima.
-Semire~olari Lente RV Tauri : ~ono sufficienti 2-3 stime a sera, cercando
però di osservare quasi tutte le sere possibili per evitare "buchi" nelle curve di
Per le RV, di particolare importanza la determinazione dei minimi,di luminoSità.
-Semire~olari, Lente. RV Tauri. (SR, L, RV.) :sono sufficienti 2-3 stime a sera, cercan-
do però di osservare quasi tutte le sere per evitare "buchi"nelle curve di luce. Per le
RV, di particolare importanza la determinazione dei minimi di luminosità.
-Cefeidi(C):a di~ferenza delle precedenti, in questo caso si la tec~ica ~
del Composita~e, illustrato più avanti, essendo variabili pe importa-
nte nell'arco di una stagione.osservativa, raccogliere 80-100 stime, alla media di 3-4
stime a sera distanziate di almeno un' oretta, in questo modo e possibile ottenere un
buon Compositage. Nel caso di cefeidi con periodi lunghi (es. T Mon periodo-27 giorni)
e meglio fare il compositage su 2 anni ed evidenziare eventualmente alcuni massimi indi-
viduali, ricordiamo infatti che per parlare di curva di luce media si deve osservare la
variabile per più periodi.
A differenza delle classi sopra citate, quelle che seguono sono variabili serali, che
mostrano cioe evidenti variazioni di luminosità nel corso di poche ore.
-RR Lyrae (RR):il compositage e un buon ~etodo di studio, in particolare per le RRab con
periodo ma~giore di 12 ore, ma in generale il loro studio verte sulla determinazione
diretta.dei tempi massimo(e più in particolare sulla ricerca di periodicità nelle vari-
azioni di periodo). Di particolare importanza per le RRs (periodo,int"erioreoa 0,2 giorni:
e la determinazione di più massimi consecutivi
-Variabi!i ad eclisse:sono t"orse le stelle che meglio si ot"t"rono, insieme alle cet"eidi
all'attenzione del principiante. Sono divisibili, come già visto, in EA (Variabili
tipo Al~ol), in EB (tipo Beta Lyrae), in mv (tipo BW ill"a).
r"entre per tutte e importante l'osservat10ne diretta dei minimi, 'per le EB e le mve
auspicabile l'osservazione t"uori eclisse, pe~ costruire tutta la curva di luce trami-
te il c9mpositage. Per le EA, invece, l'osservazione del massimo, molto piatto e lun-
go, non ha importanza, tranne indicazioni contrarie.Data la rapidità di variazione e
.la 10~ .ampiezza,' sono stelle molto spettacolari...?a seguire. Per poter determinare lo
istante del minimo previsto bisogna iniziare ad osservare aJ.rnerio un'ora prima e prolun-
gare la seduta osservativa per altri sessanta minuti dopo il minimo osservato. Questi
tempi v~o naturalmente allungati in caso di minimi piatti.

spero che il tutto rimanga comprensibile,se cosi' non fosse scrivetemi e lo mando via mail personale
ciao a tutti

maurizio
ps: se puo' interessare ho anche la classificazione del gcvs delle variabili ed eventualmente anche come si fa' il compositage
ciaooo


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 21:10 
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Località: Monza
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Caspita davvero interessante, Maurizio, grazie!

Grazie a nche a te Mabuni, per ora ho dato solo una scorsa veloce al sito ma sembra davvero interessante.

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De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
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Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
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 Oggetto del messaggio: variabili ad eclisse
MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 21:40 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2007, 22:53
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Località: chiavari
he no....grazie a te kappotto...che hai ridato interesse ad un argomento...purtroppo..oggi molto bistrattato!! :wink:
spero rimanga in piedi l'idea di formare un gruppettino...giusto per osservare e confrontarci...a voi non vi stuzzica??? :wink: :P
ciao e a presto

maurizio


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 Oggetto del messaggio: variabili ad eclisse
MessaggioInviato: martedì 8 luglio 2008, 22:39 
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Iscritto il: giovedì 4 ottobre 2007, 22:53
Messaggi: 673
Località: chiavari
per alessandro.....il tuo fotometro funziona ancora?? lavora nel sistema ubv??.....cidenti ....sai quante cose si potrebbero fare!!!!!
sarebbe utile magari uno studio di stelle tipo rv tauri (ne avevo seguite un paio molto bene ai tempi in cui ero nel geos);appena lo tiri fuori dalla scatola...fammi sapere pleaseeeeeeee!! :D
per tutti: lo studio delle variabili ad eclisse e' importante per la determinazione dei tempi di minimo della curva di luce,piu' che per lo studio della luminosita della stella stella fine a se' stessa ,al fine di misurare quello che viene definito O-C ,cioe' la differenza tra il minimo osservato della curva di luce e quello che viene predetto dalle effemeridi (dopo aver apportato la correzione eliocentrica).
tornando invece al fotometro in possesso di alessandro....bhe'...con quello si possono invece ricavare anche i parametri orbitali,quali inclinazione dell'orbita,diametri delle stelle,,,,etc etc
io spero sempre che qualcuno sia stuzzicato dalle variabili,credetemi,e' un campo che riserva un sacco di soddisfazioni!! :wink:
ciaooo

maurizio


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MessaggioInviato: mercoledì 9 luglio 2008, 12:20 
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Iscritto il: lunedì 20 febbraio 2006, 2:22
Messaggi: 344
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao Maurizio :)

Il fotometro dovrebbe funzionare, cioè si accende ma dovrei fare ulteriori prove di stabilità delle letture (era piuttosto sensibile all'umidità e non so se, con tanti anni di inattività, sia ancora nelle medesime condizioni). Attualmente ha il filtro B da sostituire perché i componenti si sono scollati ed il filtro è diventato opaco. Se il fotometro funziona farò cambiare il filtro.
Si tratta di un Optec SSP3 allo stato solido con filtri standard UBVRI, ai suoi tempi aveva fatto ottimi lavori che avevano portato a pubblicazioni su Astromical Journal e su IBVS e questo grazie alla colaborazione con lo I.A.P.P.P. e con Ennio Poretti che tu sicuramente conosci bene in quanto una delle anime portanti del GEOS.
A proposito di GEOS, anche io ne ho fatto parte per anni, magari ci siamo anche conosciuti. chissa? :)
Ho abbandonato l'attività di fotometria nei primi anni '90 quando non ho avuto più a disposizione il cielo di mezza montagna che mi dava garazia di stabilità sufficiente. Qui a Torino il cielo non è mai perfettamente uniforme e credo sia difficile arrivare alla precisione del centesimo di magnitudine tipico di questo fotometro. Certo, ci si può accontentare di precisioni minori ma dal risultato scientifico meno garantito.
Avevo pensato anche di acquistare un fotometro a fototubo Optec SSP5, molto più sensibile, ma ho desistito per le medesime ragioni.
Comunque la fotometria mi è rimasta nell'anima e quando potrò, ovvero quando mi tresferirò sotto cieli migliori, desidero iniziare di nuovo alla grande.
In particolare mi erano sempre interessate le binarie ad eclisse, un soggetto non difficile e che poteva dare buone soddisfazioni anche in una sola notte di misure. Un altro soggetto erano le sospette variabili, sempre molto intriganti.

Vedremo cosa ci regala il futuro...

Ciao :)

Alessandro

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MessaggioInviato: mercoledì 9 luglio 2008, 15:31 
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Iscritto il: lunedì 10 settembre 2007, 22:37
Messaggi: 1201
Località: Bollate (Mi)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ho letto l'opuscolo del GAWH postato da Alessandro: semplicemente magnifico! Applica dei concetti di statistica che mi sono ben noti. Bravissimi!

En passant Adriano Gaspani citato nel testo è buon amico anche del nostro gruppo astrofili: viene a trovarci di tanto in tanto con le sue bellissime conferenze di archeoastronomia. Per chi è interessato a settembre in occasione del 25° di fondazione del GACB terrà una conferenza pubblica. Le date le pubblicheremo sul sito (vedi link sotto).

Gianluca

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William Optics Megrez 90 FD, ZWO AM5, Vixen LVW 3.5, 5, 17, WO Zoom 22.5-7.5mm, WO UWAN 4mm, Nikon D7100, ZWO ASI178MM, ZWO ASI462MC
Socio Gruppo Astrofili Fiemme (GAF)
www.stelledoppie.it alias The Double Star Database, il mio sito-database sulle stelle doppie


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