ciao,
ho passato allo scanner alcune note relative al metodo di argelande...spero possano essere utili
non aspettatevi chissa' cosa,e' un semplice file txt (niente fiugrine colorate!!

)
e ...dato che non sono molto pratico e non conosco altro modo...faccio un bel copia-incolla
Metodo di Ar~elander: come stimare una stella variabile.
Si voglia stimare la luminosità di RT Aur.
Sappiamo dalla cartina che il suo range luminoso va da 5,4 a 6,64 in 3,72 giorni; inol-
tre ci viene fornita la luminosità o magnitudine di alcune stelle di confronto indica-
te con le lettere, dell'alfabeto,la cui luminosità e costante. Se osserviamo con cura
possiamo notare che tali stelle "coprono l'intero arco luminoso della variabile" cioe
alcune come la A e la B hanno una luminosità magRiore (4,5 e 5,1) rispetto a quella
che raggiunge la variabile quando' al massimo (5,4). Si ricorda che tanto più il nume-
ro e piccolo tanto maggiore e la luminosità: una stella di maR.5 e più luminosa di una
di mag.6 .Altre come la C,D e la E hanno una luminosità compresa tra il valore massimo
e minimo della variabile, mentre la E e sempre men~ luminosa di RT Aur in quanto ha una
mag. che e inferiore (.6,9) anche al valore di minima luminosità della variabile che e
di 6,64. E' chiaro quindi che quando ci si appresta ad effettuare la stima, ci saranno
delle stelle di confronto più luminose della variabile ed altre meno luminose. Trovata
quindi la zona del cielo con le relative stelle di confronto e variabile, si procede a
confrontare la luminosità di quest'ultima con le prime allo scopo individuare le due stel
le di confronto la cui luminosità sia vicina a quella della variabile, in particolare
una delle due stelle dovrà essere più luminosa mentre l'altra meno luminosa della varia-
bile. Ad esempio se la luminosità di RT nel momento in cui osservo fosse di 5,8, la stel-
la di confronto che mi apparirà appena più luminosa della variabile sarà la C (5,6) men-
tre quella appena meno luminosa apparirà la D (6,3). Anche la B (5,l)e più luminosa e
così pure la E e la F sono meno l~~inose, però d~vo prendere in considerazione solo quel
le due la cui luminosità e più vicina a quella della variabile. fatto ciò si procede al-
la stima.
Nel campo del binocolo devo avere la variabile e la stella di confronto C.
Se a primo colpo d'occhio mi sembrano di luminosità uguale ma poi a tratti la C mi appa-
re più luminosa sarà C lV (intermini più semplici C maggiore di un gradino di V che stà
per variabile.)
Se invece a primo colpo d'occhio mi sembrano uguali però poi immediatamente noto che la
C e di poco più luminosa della variabile allora sarà C 2V.
Se già al primo colpo d'occhio la C mi appare d t poco più luminosa della variabile sar~
C 3V.
Se invece noto immediatamente una differenza evidente di luminosità sarà C 4V.
Quando B'e sproporzione di luminosità cioe la C e di molto più luminosa della V allora
sarà C 5V.
1"
Poi procedo allo stesso modo tra Ve D; ammettiamo che la stima abbia dato i seguenti
valori: C(2)V(4)D il che vuoI dire che la C e due gradini più luminosa della V che
volta e quattro gradini più luminosa della D. Procedo quindi al calcolo del valore
magnitudine di RT Aur, cioe della variabile.
Utilizzo la seguente formula:
Mag. di RT Aur.- Mag.A + --!--- X (Mag. B- Mag, A)
a+b
DOVE:
Aadelle due stelle di confronto utilizzate, la più luminosa(
B- " " " " " " , la meno luminosa (D).
a-gradino della stella più luminosa, cioe de~*a C (2).
b- " " " meno " , cioe della D (4).
2
Mag. V c 5,6 + TT4x (6,3-5,6)
2
Mag. V- 5,6 + --s---~ (0,7)
Ma~, Va 5,6 + 0,23. Mag. RT Aur -5,83
Questo metodo di stima detto di Argelander lo utilizzo per tutti i tipi di stelle varia-
bili, siano esse Cefeidi, RV Tauri, U Geminorum, Mira, ad Eclisse, e!:~
Ciò che varia qùindi, per le varie classi di variabili, e 11 mC?do di_se~ire
le nella sua variazione, cioe quante stime effettuare per sera, a che intervallo di tem-
po, quando effettuare la stima, etc.
Prendiamo quindi in esame le modalità di osservazione delle principali classi di
li, già prese in esame singolarmente prima.
-Semire~olari Lente RV Tauri : ~ono sufficienti 2-3 stime a sera, cercando
però di osservare quasi tutte le sere possibili per evitare "buchi" nelle curve di
Per le RV, di particolare importanza la determinazione dei minimi,di luminoSità.
-Semire~olari, Lente. RV Tauri. (SR, L, RV.) :sono sufficienti 2-3 stime a sera, cercan-
do però di osservare quasi tutte le sere per evitare "buchi"nelle curve di luce. Per le
RV, di particolare importanza la determinazione dei minimi di luminosità.
-Cefeidi(C):a di~ferenza delle precedenti, in questo caso si la tec~ica ~
del Composita~e, illustrato più avanti, essendo variabili pe importa-
nte nell'arco di una stagione.osservativa, raccogliere 80-100 stime, alla media di 3-4
stime a sera distanziate di almeno un' oretta, in questo modo e possibile ottenere un
buon Compositage. Nel caso di cefeidi con periodi lunghi (es. T Mon periodo-27 giorni)
e meglio fare il compositage su 2 anni ed evidenziare eventualmente alcuni massimi indi-
viduali, ricordiamo infatti che per parlare di curva di luce media si deve osservare la
variabile per più periodi.
A differenza delle classi sopra citate, quelle che seguono sono variabili serali, che
mostrano cioe evidenti variazioni di luminosità nel corso di poche ore.
-RR Lyrae (RR):il compositage e un buon ~etodo di studio, in particolare per le RRab con
periodo ma~giore di 12 ore, ma in generale il loro studio verte sulla determinazione
diretta.dei tempi massimo(e più in particolare sulla ricerca di periodicità nelle vari-
azioni di periodo). Di particolare importanza per le RRs (periodo,int"erioreoa 0,2 giorni:
e la determinazione di più massimi consecutivi
-Variabi!i ad eclisse:sono t"orse le stelle che meglio si ot"t"rono, insieme alle cet"eidi
all'attenzione del principiante. Sono divisibili, come già visto, in EA (Variabili
tipo Al~ol), in EB (tipo Beta Lyrae), in mv (tipo BW ill"a).
r"entre per tutte e importante l'osservat10ne diretta dei minimi, 'per le EB e le mve
auspicabile l'osservazione t"uori eclisse, pe~ costruire tutta la curva di luce trami-
te il c9mpositage. Per le EA, invece, l'osservazione del massimo, molto piatto e lun-
go, non ha importanza, tranne indicazioni contrarie.Data la rapidità di variazione e
.la 10~ .ampiezza,' sono stelle molto spettacolari...?a seguire. Per poter determinare lo
istante del minimo previsto bisogna iniziare ad osservare aJ.rnerio un'ora prima e prolun-
gare la seduta osservativa per altri sessanta minuti dopo il minimo osservato. Questi
tempi v~o naturalmente allungati in caso di minimi piatti.
spero che il tutto rimanga comprensibile,se cosi' non fosse scrivetemi e lo mando via mail personale
ciao a tutti
maurizio
ps: se puo' interessare ho anche la classificazione del gcvs delle variabili ed eventualmente anche come si fa' il compositage
ciaooo