1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 9:57 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10632
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Spectator ha scritto:
Secondo la mia esperienza due osservatori in condizioni visive uguali, nella stessa serata, con strumenti uguali, su uno stesso oggetto celeste ma di diversa età percepiscono dettagli diversi.
Qui ci sarebbe da disquisire su abilità, acutezza visiva e grado di opacità del cristallino, pupilla d'uscita, oltre che di pura teoria strettamente legata alle caratteristiche ottiche dei telescopi. Altrimenti si fa una discussione solo accademica che sul campo rimane poco utile.


questa me la stampo su una maglietta ... me l'ero persa

_________________
dovrete espellere anche me


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 11:53 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
mauro_dalio ha scritto:
Il punto è proprio questo: non è vero che ci sia un campo di applicazione preferenziale per ogni strumento (parlo del visuale)


o questa :roll: ?????

Di stranezze ne hai scritte, ma questa le batte tutte :lol: :lol: :lol:

Personalmente non sono d'accordo (qui invece tu avresti scritto "non è vero" oppure "ti sbagli", un giorno quando avrai più consapevolezza dei meccanismi della comunicazione interpersonale capirai la differenza, fino ad allora... sopportiamo) secondo il mio modo di vedere e soprattutto di osservare ogni strumento ha un campo si applicazione preferienziale, ad esempio il mio ultimo acquisto, un ETX90, ha una focale di 1250mm e un diametro di 90mm nell'osservazione planetaria e lunare ha delle prestazioni eccellenti ed è molto portatile, di contro non è per le osservazioni mordi e fuggi in quanto necessita di 45 minuti / 1 ora di acclimatamento inoltre ha un campo di vista reale limitato e non è possibile osservare oggetti estesi e diffusi, di contro il 100ed è praticamente sempre pronto all'uso, è fenomenale sulle doppie e pianeti (oltre che la Luna e il Sole) ma è un pò più ingombrante del 90, però offre belle visioni a campo medio-largo grazie ai soli 900mm di focale e al portaoculari da 2", per le galassie deboli ancora però l'apertura è poca, il dobson da 10" è favoloso sulle nebulose e sulle galassie, è però pesante e ingombrante da trasportare inoltre necessita di un tempo abbastanza lungo di acclimatamento se lo si vole usare ad alti ingrandiimenti sui pianeti, inoltre ad alti ingrandimeti diventa scomodo inseguire a mano (non che non sia possibile, ma l'inseguimento motorizzato è un'altra cosa) inoltre è più difficile trovare condizioni di seeing che ne permettano lo sfruttamento al 100%, in sintesi se osservo i pianeti col 100ed sono sempre pronto ad osservare in pochi minuti dal giardino di casa e le condizioni del seeing permettono quasi sempre di sfruttare tutte le potenzialità dell'obiettivo, se osservo oggetti deep sky programmo la trasferta in montagna, e mi diverto col dob da 10" poi se il posto e/o la serata lo permettono spingere con gli ingrandimenti sui pianeti in bino è uno spasso, ma non sono eventi frequenti, tutt'altro.. potremmo continuare con gli acromatici a lunga focale nell'osservazione solare e con i binocoloni nell'osservazione delle comete e degli ammassi aperti (osserva un ammasso aperto con un mak da 90mm e dimmi cosa vedi) ma si andrebbe troppo in là, quindi metto un punto qui.

In sintesi ognuno è libero di complicarsi la vita ( e di spendere i soldi) come vuole, ma nella scelta dello strumento da usare i fattori sono molti di più di quelli che puoi inserire nel programmino di simulazione stellare, cioè la realtà "reale" è sempre molto più complessa ( e meno noiosa) di quella virtuale, se le cose stessero davvero come dici tu avremmo tutti un solo strumento, un newton il più grande possibile, ma da secoli non è così ed è la realtà stessa che contraddice quanto affermi.

Ovviamente ciò non toglie valore a certi dati di fatto: i newton sono tra gli strumenti più universali che esistano, hanno il miglior rapporto prezzo/prestazioni e il diametro conta parecchio, MA non è tutto anzi è solo un fattore dell'equazione, non ti ci fissare troppo :wink:


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 12:51 
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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 13:04 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
santa patata, ragazzi...

che calderone che metti su, Mauro... poveraccio...
mi rendo conto che tu non abbia proprio niente da fare (e ti invidio un po' per questo :wink: ) ma questa le batte davvero tutte..
Certo che vidi Giove meglio nel 18 pollici rispetto all'AP da 7. Colori molto più saturi e anche più dettaglio. Lo confermo tutt'ora.
E confermo ancora che nel C14 ho avuto immagini (di Saturno veramente e non di Giove, ma solo perché non era visibile al tempo) davvero entusiasmanti. Raramente ho visto Saturno in modo analogo.
E infatti ho avuto sia un 16 pollici Reginato che un C14. E mi hanno dato (soprattutto il primo perché io personalmente non amo il C14: focale troppo lunga per il deep sky) grandi soddisfazioni.
Purtroppo me le hanno date 1 volta (forse 2) sui pianeti. Mentre il mio apo di allora (era un 6 pollici) me le regalava praticamente sempre. Certo, aveva meno dettaglio.
poi sono passato a un rifrattore da 8 pollici che lavorava altrettanto bene sui pianeti (era sempre un filo più in la del 16 pollici: non grandi differenze, sia chiaro, ma immagine più bella e naturale). Stavamo parlando (nel caso del JMI) di un newton motorizzato che inseguiva molto bene e di una serata decisamente favorevole e non di un dobson da spostare a mano (...)
Ricordo addirittura di avere eguagliato le prestazioni su Giove dell'apo da 15 cm. con un S-C Meade LX200 da 254mm. che avevo in una delle case in campagna. Erano fianco-fianco quindi nessun "ricordo", nessun "forse". Immagine identica: stessi dettagli, solo più luminosi nel 10 pollici. Forse, addirittura, una sera il 10 pollici era anche un "niente" superiore. Roba risicata ma reale.
Tanto più che, per l'alta risoluzione vera, ho un S-C un po' particolare fatto "custom" che è una vera bomba (roba che rende forse più del mewlon 250 e comunque al netto di un Tec 250 f.20). Quando il cielo consente il buon S-C custom è nettamente superiore al Fs128 per esempio e teneva il confronto a praticamente pari dettaglio con il TMB 203 f.9.
Ma sono davvero rare quelle sere. E parlo di 2 pianeti e basta (giove e saturno).
Su tutti gli altri soggetti "hi-res" (chiamiamoli così) quindi: stelle doppie, Venere, Luna ache il mio spettacolare S-C da 10 pollici non è quasi mai al livello dei rifrattori da 15/18 cm. Anzi, oserei dire MAI, soprattutto in campo "stelle doppie".
Il limite che riesco a raggiungere sui sistemi multipli (rasenta 0,6") lo raggiungo molto facilmente (tra virgolette) con un apo da 15/18 cm. e quasi mai con uno specchio da 25 cm.
I miei dobson (quello di reginato fu il migliore dal punto di vista ottico) non lavoravano così bene, pur avendo un potere di risoluzione nominale che avrebbe dovuto assicurare ampio margine.
Ecco perché, da osservatore di sistemi doppi e pianeti (passione "forzatamente" imposta dal mio luogo di osservazione abituale), ho capito e imparato che una cosa è la teoria e un'altra la pratica.
Ho archiviato il progetto del 24 pollici (struttura e ottiche già fatte) anche per questo motivo.
Quando mi dedico al profondo cielo, ho una postazione fissa a quasi 2000 metri, sento sovente la carenza di diametro (ecco perché il progetto quasi finito del rifrattore da 38 cm. a f.1: mi piace la sensazione “oblò sull'universo”, sì...) ma ho rinunciato (pur avendone possibilità...) a specchi e focali più importanti perché l'agitazione atmosferica non mi permetteva praticamente mai di concentrare bene il fascio luminoso uscente da aperture superiori al mezzo metro. E a me vedere le stelle “puffetto” non piace, non so a te...
Qualcuno che è anche in questo forum sa bene che ho dovuto rinunciare al JMI 30" (il buon NTT 30 pollici) proprio per questo motivo. I nostri cieli montani (tranne forse qualche caso che io non conosco) non sono adatti a simili aperture in configurazione non adattiva (troppa turbolenza di valle) perché non permettono di sfruttarli.
Alcuni di noi (io ne sono l'esempio) non hanno scelto uno strumento o l'altro perché potevano prendere questo o quello. Nelle mie scelte non è mai entrato il fattore "economico" o "logistico" (spazio, trasportabilità, etc..). Io sono un astrofilo fortunato, da questo punto di vista, lo riconosco. Ecco perché non ho alcun interesse a fare del "campanilismo" di scelta.
Non vengo toccato nell'orgoglio personale se qualcuno mi dice che il suo strumento è migliore o offre prestazioni maggiori. Un po' perché li ho avuti quasi tutti gli strumenti esistenti, un po' perché non vengo roso da invidie (positive o negative che siano) ma sono solamente contento quando leggo di qualcuno che è riuscito la dove io ho fallito. Per la miseria, è un hobby questo!
Cerco solamente di usare gli strumenti giusti al momento giusto.
Non è certo un segreto che io Venere lo guardi attraverso un 6 cm. che ha 80 anni sulle spalle...(adesso, perché prima usavo uno sfigatissimo 80/1200 giapponese), potrei guardarlo con un apo "figoso" e dire che il Venere che vedo in un super apo è fantastico, ma non è vero.
Ecco perché, rispondendo a Twister e Maidiremirko, mi sento di dire che 8/10 pollici rappresentano il diametro migliore per fare il tipo di osservazione che desiderano.
Io stesso avrei potuto realizzare un DK da 30 o 35 cm. o un cassegrain puro di pari diametro ma non l'ho fatto perché so che non serve a niente, se non in condizioni talmente rare da non essere indicative. Mi sono accontentato di un 25 cm. che costa come minimo un paio di dobson da 40 cm. solo di meccanica....
Quello che in un forum come questo cerchiamo di fare è “informazione utilitaristica”, non scattedrare in lungo e in largo.
Se leggi i miei post sparsi qua e la nel tempo, che siano come Diglit o come Cherubino è lo stesso, non vi è mai scritto che "si fa così". Alle domande che mi vengono poste, sovente anche in campo hi-res (nel quale posso dire qualcosa di sensato solo in campo visuale poiché sono davvero un utente iperneofita in campo fotografico), non rispondo sempre "RIFRATTORE FOREVER". Se vai a leggere e a spulciare, visto che hai tanto tempo, troverai che tantissime volte ho consigliato maksutov, cassegrain, S-C e vari a seconda del tipo di interlocutore che mi sembrava di capire avevo innanzi.
Quando Massimiliano Lattanzi elogia un rifrattore da 8 pollici a f20 io so che ha ragione, ma so anche che ci sono strumenti molto meno impegnativi, costosi, mastodontici, che offrono prestazioni quantomeno paragonabili. Non sono le stesse, ma il valore di ciò che si compra è simile. Però so che lui non trova in nessuna altra configurazione “quel” tipo di immagine. E ha ragione.
Sai quante auto ho io? una marea....
Ho una spider, una coupé, una giardinetta, una micro-car, un'altra coupè più prestazionale.. etc.. Quale è la migliore? Nessuna... uso quella che è più adatta al tipo di strada o vacanza che intendo fare. Lo stesso con i telescopi.
Certo qualcuno, ovviamente c'è sempre, penserà "Eh, Bello, lui... che tanto può prendersi questo e quello... perché non se ne va un po' al diavolo?!".
Libero... ci mancherebbe.
Ma io non vado in giro a dire ai quattro venti che solo con un mega-strumento si possono ottenere risultati di buon livello. Ho il buon gusto (con tutti i miei detrattori che mi vogliono male... ahhaahah.. dai scherzo, so che non mi vuoi male, ci mancherebbe) di non cercare di "vendere" un trancio di pizza per uva sultanina.
Guarda Marco Bracale.... guarda le foto che fa ai pianeti con uno "sfigatissimo" (scusami Marco è solo per indicare che è uno strumento qualsiasi) mak da 13 cm. Lui riesce a tirare fuori quanto di meglio si possa fare con una strumentazione da amatore risparmioso. Io non vado certo a dirgli che il suo mak non è adatto a far vedere foto MERAVIGLIOSE di Giove o Saturno...
Per quanto ne so Marco Bracale potrebbe essere anche Mr. Miliardo e avere deciso di usare un piccolo Mak perché ha voglia di avere una strumentazione tascabile.
Ma quello che fa con il suo pistolino è incredibile.

Quindi cerca, almeno tu che sembri avere conoscenza delle leggi fisiche che regolano il mondo astronomico, di essere più malleabile e di cercare di fare il meglio per chi ti ascolta. E di consigliare per il meglio, qui a nessuno frega niente se hai un dobson da 1 cm. o da 1 metro. Qui ci sono utenti che chiedono (come abbiamo fatto noi a suo tempo) consigli e che sperano di riceverne di logici...

Paolo

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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 13:18 
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Ultima modifica di mauro_dalio il lunedì 7 luglio 2008, 15:16, modificato 6 volte in totale.

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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 13:34 
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Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
Standing ovation per Paolo... clap clap clap :-)

inutile aggiungere altro.


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 13:58 
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Messaggi: 16955
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Tempo fa mi fu chiesto quanto doveva costare l'ottica del telescopio in rapporto al budget complessivo.
Risposi che ciò che avrebbe visto sarebbe stato in proporzione al peggior elemento che stava nel percorso ottico fra la stella e il suo cervello.
Posso avere un telescopio eccellente ma se uso un oculare pessimo vedrò in modo pessimo. Posso avere ottiche eccezionali (compreso gli oculari) ma se la montatura è fatta col filo di ferro dolce non vedrò altro che vibrazioni e così via.
Ho visto una decina di topic aperti con centinaia di messaggi e riposte (a volte anche con offese personali più o meno velate che non fanno certo onore a chi le ha scritte) che alla fine non sono inutili ma solo molto, molto noiosi.
Argomenti che sarebbero interessanti diventano una jihad.
Tutte le formule matematiche sono solo un'approssimazione della realtà.
Alla fine ognuno di noi si godrà il cielo che ha, con ciò che ha, nel tempo disponibile che ha e con ciò che il proprio portafogli gli permette di avere.
Ovviamente ognuno avrà le proprie preferenze sia come campo di osservazione sia come tipo di strumentazione utilizzabile o utilizzata.
E allora? Cosa cambia?
In questo fine settimana abbiamo passato due notti (fino all'alba e dormendo tre o quattro ore e basta) sotto il cielo dell'Amiata.
Strumentazione fotografica ma anche un C14 e un rifrattore apocromatico a disposizione.
Bene, la maggior parte di noi, mentre le procedure di fotografia andavano avanti automaticamente, si è "goduto" il cielo a occhio nudo, beandosi di ciò che c'era sopra la testa.
SQM? Non ce l'avevamo né ne abbiamo sentito la mancanza. Già era un problema camminare perché chi aveva le scarpe chiare aveva difficoltà a vederle mentre chi le aveva scure ovviamente camminava nel nulla.
Alla fine quello che conta è che ci siamo divertiti, senza stare a pensare che potevamo avere uno strumento al posto di un altro. Quelli che avevamo li abbiamo usati nei modi e nei limiti che "noi" ci siamo imposti. E ci è bastato.

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Cieli sereni da Renzo
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Prima di un acquisto parallelo, pensateci - link

Il titolo del topic non è un optional. Usiamolo bene!


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 15:05 
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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 15:08 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
Messaggi: 8592
Località: Leiden, The Netherlands
La tua pupilla era ben acclimatata? Puoi descrivermi le condizioni di osservazione? Forse dovresti mettere una ventola sul cristallino per eliminare lo strato superficiale!
In ogni caso, se tu avessi una pupilla di diametro più grande, vedresti meglio.

:evil:

_________________
Tutto ciò che dà fastidio al potere e alle buone coscienze, questo è Marcos. E, per questo, tutti noi che lottiamo per un mondo diverso, per la libertà e l'emancipazione dell'umanità, tutti noi siamo Marcos.


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MessaggioInviato: lunedì 7 luglio 2008, 15:20 
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Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 18:42
Messaggi: 1222
Località: Roma, EUR
Spectator ha scritto:
Secondo la mia esperienza due osservatori in condizioni visive uguali, nella stessa serata, con strumenti uguali, su uno stesso oggetto celeste ma di diversa età percepiscono dettagli diversi.
Qui ci sarebbe da disquisire su abilità, acutezza visiva e grado di opacità del cristallino, pupilla d'uscita, oltre che di pura teoria strettamente legata alle caratteristiche ottiche dei telescopi. Altrimenti si fa una discussione solo accademica che sul campo rimane poco utile.


Sono anch'io d'accordo con questa affermazione. Aggiungerei anche gli aspetti psicologici!

Ho letto tutti i messaggi di questo topic e anche quelli di argomenti analoghi.
Quello che mi salta agli occhi è il continuo ricorso esplicito ed implicito al concetto di QUALITA'.

Ma che cosa è questa qualità e come la si deve valutare?
Per motivi di lavoro me ne sono dovuto occupare negli ultimi 15 anni studiando ed applicando. Ho quindi la presunzione di poterne parlare in termini tecnico-scientifici.
Contrariarmente a quanto pensano i più, la qualità migliore non è quella dello strumento più performante o di quello che piace di più, ma quella dello strumento più appropriato.
Che vuol dire più appropriato?
Vuol dire quello che più risponde alle esigenze dell'utente in certi determinati scenari. Tali esigenze possono essere espresse, inespresse ed a volte non ben conosciute dall'utente stesso (pensate per esempio ai neofiti).
Abbiamo tutti ragione quando esprimiamo le nostre preferenze, ma abbiamo tutti torto quando neghiamo le preferenze da altri espresse.

Faccio, e solo per esempio, il mio caso.
Sono appassionato di astronomia e dintorni fin dalla più tenera età (ora ne ho 62) e ho sempre letto e studiato tutto quello che mi sia capitato a tiro. Già tutto questo soddisfa (ma non mai completamente) la mia sete di sapere.
Per quanto riguarda l'osservazione in proprio, non essendo un astronomo di professione, mi rendo conto che se osservo o fotografo è per puro mio diletto. Se leggete la firma vedete che non vado oltre un rifrattore da 4"; se ne avessi la disponibilità credo che mi farei un apo da 12-13cm, ma non di più. Molti potrebbero osservarmi che se mi facessi un Dobson da 40cm (che costa meno), potrei vedere molto di più. Avrebbero ragione, ma io continuerei ad avere le mie. Non posso mettermi dentro casa un altro attrezzo grande, pesante e per usare il quale devo attendere il tempo di un pranzo serale (per non parlare della collimazione). Già riesco ad osservare poco; uno strumento grande credo che potrei anche non riuscire mai a sfruttarlo per le sue possibilità.
Ciò non toglie a chi, con lo spirito di sacrificio adeguato, usi tali strumenti, di avere le proprie ragioni.

Concludendo, ritengo che la maggior parte delle diatribe, dei 'non è vero', dei 'ti sbagli' espressi sin quì siano pressocché INUTILI e ormai non aggiungano più alcunché. Sono solo ripetizioni ad oltranza delle stesse argomentazioni come gli slogan. Pertanto invito coloro che siano tentati di rispondere a un messaggio che non condividono, a mordersi le dita prima di digitare per l'ennesima volta la stessa risposta.

E con questo auguro a tutti cieli sereni ed un ancor più sereno forum

Pino De Stefano

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Pino, eterno neofita
Quello che ci mette nei guai non è quello che non conosciamo, è quello che crediamo di conoscere bene, senza conoscerlo davvero. (Mark Twain)
Ciò che è affermato senza prova, può essere negato senza prova (Euclide)
Una notte tanto chiara, da nasconderci le stelle... La vorresti? (Kurosawa)

Osservo con: vedi profilo.
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