Complice una giornata serena, da bravo neofita romano, ancora privo di strumento ma da sempre appassionato di cielo, ho seguito il consiglio di contattare un gruppo di astrofili. Così ieri ho aderito all'iniziativa del gruppo romano Hipparcos che aveva organizzato una serata osservativa a Rocca di Cave.
Dopo sforzi inenarrabili per divincolarmi dal traffico della casilina arrivo sul posto (due ore di auto per 50 km).
Delusione numero uno: il cielo Ho capito finalmente perchè il saluto più in voga è "Cieli Sereni" o più appropriatamente "Cieli bui". Infatti, malgrado fossimo saliti a 1000 metri il cielo non era così limpido o buio come mi sarei aspettato. Ricordavo da bambino certi cieli siciliani, al livello del mare, che erano di grande impatto luminoso, con una via lattea che si stagliava in grande evidenza e le stelle dell'orsa minore tutte chiaramente visibili.
Certo l'inquinamento luminoso faceva la sua parte, tanto da oscurare completamente i primi trenta gradi dalla linea dell'orizzonte sud ovest.
Ma allora, dico io, quanto dovrei faticare per trovare un cielo come Cristo comanda. Non posso certo diventare un' alpinista associato al CAI!
Delusione numero due: Immagine dal telescopio.
Bene, al centro della cupola osservativa, campeggiava in tutta la sua imponenza un Celestron Sc-Cas di 36 cm diametro che faceva suppore immagini celestiali al suo interno. Mentre una fila disordinata e chiassosa si accalcava nei pressi dello strumento (Delusione numero tre: il pubblico sembra quello dei parchi di divertimento) cresceva l'ansia di ficcare l'occhio in quell'oculare.
Dopo 30 minuti, mentre ero quasi sull'obbiettivo, inopitamente i tecnici decidono di spostare il puntamento da un oggetto di cielo profondo (non ho capito quale) a Giove. Grande è stato il mio disappunto, perchè mi sembrava molto più interessante un oggetto deep per valutare le potenzialità delle ottiche!.
Arrivo finalmente sul punto e l'immagine che si presenta è quella di un giove piccolo piccolo, con distinguibili appena le due bande rosse e i tre puntini dei satelliti galileani. Eppure erano 200 ingrandimenti!
Ma allora, dico io dove cavolo voglio andare col rifrattorino da 10 cm che avevo intenzione di comprare?
Sorpresa numero uno: la passione degli astrofili E' veramente contagiosa. L' osservazione diretta è stata preceduta dalla proiezione in aula di slide esplicative. Ora, anche se si trattava di nozioni che già conoscevo, vederle spiegate e riorganizzate secondo altri punti di vista è stato molto piacevole!
Sorpesa numero due: la spiegazione a cielo aperto della volta celeste.
E' stato il momento più bello della serata. Esaltante direi.
E' salito in cattedra un certo Maurizio Chirri, che dalla terrazza del museo Geopaleontologico ci ha fatto viaggiare tra le costellazioni pianeti e galassie. Con grande maestria divulgativa ha snocciolato nozioni scientifiche e di mitologia greca , cosicché, al buio, un sottile legame con gli antichi popoli si è stabilito. La magia delle sue parole era accompagnata da un sottile raggio laser verde, che, alzandosi per almeno una decina di metri, individuava inequivocabilmente gli oggetti di cui parlava.

Complimeti vivissimi.
Cosa dire al termine di tutto ciò?. Ho deciso di comprare un binocolo.
Un bel Bresser zoom 12-36 x70 penso vada bene. Più in là passerò forse al secchio di luce.
Un grazie ancora a Hipparcos. Non mancherò di tornare.