Mi sembra che qualcuno, pur di tirare l'acqua al suo mulino, si faccia un baffo degli avvertimenti dei moderatori.... che sia una piuma di calore?
Un riflettore diaframmato per escludere l'ostruzione non ha le stesse prestazioni di un rifrattore apocromatico di apertura pari al diaframma, questo secondo la mia esperienza di osservatore visuale, condivisa con altri osservatori (quindi non solo mia esclusiva) e secondo quanto ho letto sia in rete che sui libri riguardo questo specifico tema.
Cerco di riassumere alcuni punti importanti:
Un riflettore non ostruito ha delle prestazioni migliori di uno ostruito poichè l'ostruzione concentra la luce nel primo anello di diffrazione intorno alla macchia nera dovuta all'ombra del secondario, questo peggiora il contrasto o comunque la qualità dell'immagine.
Gli strumenti non ostruiti quindi , nell'osservazione planetaria, sono preferibili a quelli ostruiti.
Tra gli strumenti non ostruiti gli strumenti a tubo chiuso (dall' ottica) presentano meno problemi di turbolenza dell'aria tra la superificie ottica e il fuoco, in questo tratto ogni distorsione dovuta all'aria ha un effetto amplificato dal fatto che il fascio di luce è più "concentrato" (stà infatti convergendo verso il fuoco).
Negli schemi a rifrazione il fascio ottico percorre questo strato d'aria così delicato ai fini della qualità dell'immagine, una sola volta, dalla lente al fuoco, mentre nei rilfettori, specificatamente si parlava di newton, il fascio ottico attraversa due volte questa aria (dal diaframma all primario e dal primario al secondario) più un'altro tratto piegato a 90° (dal secondario al fuocheggiatore) , questo percorso doppio avviene in un tubo che presenta anche i maggiori problemi di stabilità dell'aria all'interno di esso.
Nei rifrattori l'elemento ottico è praticamente esterno al tubo e presenta uno spessore minore rispetto alla porzione di specchio del newton diaframmato che oltre ad essere bello spesso è anche interno, la velocità di acclimatamento e di adeguamento alle eventuali variazioni di temperatura durante la serata osservativa sono facilmente intubili da chiunque.
Poi ci sarebbero altre parole da spendere sulla maggiore perdita di luce che comportano due riflessioni rispetto alla rifrazione, alla maggiore efficienza nel far passare la luce con minori perdite delle lenti con vetri ED e con moderni trattamenti antiriflesso rispetto ai coating degli specchie alla loro maggiore degradabilità nel tempo, insomma nel mondo reale le variabili sono molte di più che nel mondo delle astrazioni teoriche, ma di parole al vento fin qui ne abbiam gettate anche troppe quindi metto un punto.