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Autore Messaggio
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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 20:43 
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Iscritto il: martedì 27 maggio 2008, 20:36
Messaggi: 470
Fede67 ha scritto:
Se si prendesse un c9.25 come "primo telescopio" probabilmente ci metterebbe 2 anni per capire come mai "vede male", 3 anni prima di trovare la "forza" di fare una collimazione, ed un altro per capire se ha collimato bene o male...
no, io credo che si debba partire "coi piedi per terra" per evitare di affogarsi in un bicchier d'acqua...


Perché dovrei vedere male?


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 20:54 
Perchè uno strumento così ha bisogno di un operatore esperto per poter "rendere".
Bisogna saper valutare il seeing, l'umidità, l'acclimatazione, la collimazione, l'inquinamento luminoso, il tipo di oggetto che si osserva ed il corretto oculare.
Non conoscere anche uno solo di questi particolari porta ad un cattivo funzionameno dello strumento.
Senza la necessaria esperienza su un C9.25 è difficila anche capire se si è correttamente a fuoco o se c'è un "problema esterno"...
non è che ti metti li una sera qualsiasi ed osservi quando vuoi Giove a 400 ingrandimenti...
sarebbe bello, ma non funziona così... ;)


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 20:55 
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Iscritto il: mercoledì 31 maggio 2006, 20:53
Messaggi: 702
Località: La Spezia/Aosta
Fabius ha scritto:
Fede67 ha scritto:
Se si prendesse un c9.25 come "primo telescopio" probabilmente ci metterebbe 2 anni per capire come mai "vede male", 3 anni prima di trovare la "forza" di fare una collimazione, ed un altro per capire se ha collimato bene o male...
no, io credo che si debba partire "coi piedi per terra" per evitare di affogarsi in un bicchier d'acqua...


Perché dovrei vedere male?


Perchè magari il telescopio non è collimato,perchè nel trasporto si può scollimare.


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 21:01 
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Iscritto il: martedì 27 maggio 2008, 20:36
Messaggi: 470
Fede67 ha scritto:
Perchè uno strumento così ha bisogno di un operatore esperto per poter "rendere".
Bisogna saper valutare il seeing, l'umidità, l'acclimatazione, la collimazione, l'inquinamento luminoso, il tipo di oggetto che si osserva ed il corretto oculare.
Non conoscere anche uno solo di questi particolari porta ad un cattivo funzionameno dello strumento.
Senza la necessaria esperienza su un C9.25 è difficila anche capire se si è correttamente a fuoco o se c'è un "problema esterno"...
non è che ti metti li una sera qualsiasi ed osservi quando vuoi Giove a 400 ingrandimenti...
sarebbe bello, ma non funziona così... ;)


Effettivamente sono fattori che raramente ho considerato. A parte il seeing e l'inquinamento luminoso. È normale che se il cielo è nuvoloso non potrò osservare. Mica guardo le nuvole. :)
Solo da quando scrivo in questo forum, ho imparato due nuovi termini che prima non conoscevo: collimazione e acclimatazione.
Una cosa mi ha sempre innervosito mentre utilizzavo il Konus: quando inquadravo facilmente un oggetto nel ricercatore posto sopra all'angolo, riuscivo a centrarlo nell'oculare solo dopo 10 minuti di smanettamento. :D
Per la Luna non ho mai avuto problemi. In due secondi..


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 21:08 
Quando guardi in un telescopio con oltre due metri e trenta di focale, il seeing non sono "le nuvole", c'è una marea di "altra roba" che determina le possibilià osservative di una serata in hi-res... ;)


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 21:12 
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Iscritto il: venerdì 14 marzo 2008, 13:51
Messaggi: 157
Località: Nei pressi di Pavia
Secondo me fabius ti conviene davvero provare, come ti hanno gia detto diversi, telescopi in modo tale da indivisuare quello che fa per te. Poi se vuoi puoi prenderti anche un C14 come primo telescopio, sul quale imparerai a collimare dalle errate collimazioni che farai, imparerai che vedrai male xhe non si è acclimatato e quindi imparerai ad avere pazienza prima di guardarci dentro. Imparerai a metterlo in stazione e imparerai tutto cio che ti servirà per poterlo utilizzare. La voglia ce l'hai e le idee chiare pure!quindi non ti preoccupare!! Una volta che ce l'hai te lo tieni tutto il tempo che vuoi senza dover piu cambiarlo se lo riterrai giusto. Però l'importante è che sia lo strumento giusto per ciò che richiedi e penso che il metodo migliore sia provare tu stesso piu tubi possibili dagli appassionati che ti permettono di guardarci dentro, perche solo cosi le tue domande possono avere una risposta sicura. E dopo l'esperienza delle diverse osservazioni potresti decidere che il mak 90 è lo strumento che fa per te! Chi lo sa....

_________________
Arch.Steve


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 21:14 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 10:35
Messaggi: 2770
Fede67 ha scritto:
Se si prendesse un c9.25 come "primo telescopio" probabilmente ci metterebbe 2 anni per capire come mai "vede male", 3 anni prima di trovare la "forza" di fare una collimazione, ed un altro per capire se ha collimato bene o male...
no, io credo che si debba partire "coi piedi per terra" per evitare di affogarsi in un bicchier d'acqua...


Su questo hai pienamente ragione.
Io avevo dato quel consiglio per fargli avere gia' uno strumento definitivo o quasi senza far spendere altri soldi in qualcosa che probabilmente cambiera' se veramente appassionato............sia del cielo che della cura e dell'affetto per strumenti ottici.

Poi l'esperienza per collimarlo e farlo rendere al massimo dovra' trovarla....... ma effetivamente e' difficile trovare il compromesso tra nn bruciare le tappe e trovare uno strumento che rimane............cosa invece molto piu' facile x gli oculari che rimangono sempre se di qualita'.

CIAO


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 21:24 
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Iscritto il: martedì 27 maggio 2008, 20:36
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Ho già chiesto al GAC e mi hanno detto che organizzano serate osservative solo con i gruppi scolastici. Per il resto, nessun'altro è più attivo. Quindi non saprei in quale telescopio spulciare.


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 21:29 
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Iscritto il: martedì 27 maggio 2008, 20:36
Messaggi: 470
Se prendessi un MC127 anziché di un MC90 cosa cambierebbe? Cioè, è più difficile da usare?
Mi riferisco al mio "primo telescopio", non giocattolo. :D


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MessaggioInviato: lunedì 2 giugno 2008, 21:49 
Io la vedo così, magari sbaglerò, ma la vedo così:
una delle cose primarie nell'osservazione visuale, è il saper imparare ad osservare.
Ora, per fasre l'esempio di cosa intendo, possiamo tranquillamente "limitarci" a prendere in considerazione anche soltanto la tanto "vituperata" e "snobbata" Luna, per ricavare sufficienti elementi ad avvalorare la mia "tesi":
molte volte sentiamo dei neofiti dire, dopo una settimana circa di possesso di un telescopio, una cosa tipo "la Luuna la ho vista, ora cosa posso guardare?".
Questo succede perchè non hanno ancora imparato a guardare.
Pensano di vedere, ma non si concentrano su nessun particolare; ci si può accorgere di ciò perchè spesso si sentono discorsi, estremamente "superficiali" in quanto assolutamente generici, tipo "ho visto i crateri, ma vorrei vederli più grandi".
Ecco, in una situazione simile, normale per chi "inizia", avere un telescopio piccolo o grande non fa alcuna differenza: dopo qulche giorno di "crateri più grandi", l'interesse si consuma, poichè appunto non si sa cosa guardare, ne come guardarlo, trovandosi a "ridurre" tutto ciò che si vede a degli "anonimi" buchi, certamente belli larghi, ma tutti eguali.
Con un bagaglio conoscitivo così "limitato" osservare ad alti ingrandimenti diviene addirittura "deleterio" poichè non si è nemmeno in grado di capire cosa si stia osservando.
Ecco che invece partire con uno strumento di minor apertura, certamente di qualità, ma più "malleabile" darà certamente più stimoli e più soddisfazione.
Più soddisfazione perchè più facile da gestire, sia logisticamente che come "tempi", inoltre osservare aree più ampie permette oltre ad un maggior tempo di "inquadratura" anche una più intelleggibile "visione dell'insieme".
Più stimoli perchè sarà più "aperta" la caccia ai particolari, dalle ombre ai picchi, dalle rime ai crateri fantasma.
Una mappa sotto mano, alcune tavole stampate da internet, un po' di report osservativi presi da qualche sito, una lettura del Sidereus Nuntius, ed ecco che la Luna rinasce, aperta a nuovi interessi, mostrando dettagli fino a prima "invisibili" semplicemente perchè "sconosciuti", anche con un telescopietto da 5 centimetri...
non dimentichiamo cosa osservò Galilro, e con cosa lo fece.
Col mio 66mm, che seppur di buona qualità non è poi molto "più potente" del vecchio cinquantino di Fabius, posso passare ore, giorni, mesi sulla Luna, osservando e cercando di vedere sempre nuovi particolari, nuove formazioni, che cambiano aspetto di mese in mese, di Luna in Luna, semplicemente perchè illuminati in maniera diversa.
Imparare i nomi di ciò che si osserva, riuscire a riconoscere "al volo" ciò che si vede, confrontare le proprie esperienze visuali con le fotografie fatte da altri astrofili e riprese dalle sonde;
magari riportare su alcuni schizzi ciò che si percepisce, per verificare i particolari ancora da scoprire.
Ecco tutto questo è, nella mia visione dell'astrofilia amatoriale, il senso ed il significato di osservare, e questo concetto, questa "visione" è minimamente toccata dalle "potenziaità" dello strumento, altrimenti il mio 66 lo avrei già buttato nel cesso...
scusate la lungaggine, ma questo per dire che io sono fermamente convinto del fatto che sia sbagliato "bruciare le tappe", perchè ciò che si tenta di "bruciare" non è na tappa, ma una parte integrante e fondamentale del "bello di essere astrofilo":
se non si raccoglie lo "stimolo" che viene dall'imparare a riconoscere ciò che si guarda, cercando di arrivare sempre più in "profondità", passare ad uno strumento più "potente" non darà alcuna soddisfazione...
imho... ;)


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