SPAZIO: TELESCOPIO GLAST A CACCIA UNIVERSO INVISIBILE
(ANSA) - ROMA, 11 GIU - Grandissime attese dall'Italia per il
telescopio spaziale Glast, lanciato oggi dalla base statunitense
di Cape Canaveral (Florida) con un razzo Delta II.
Glast ((Gamma-ray Large Area Space Telescope)' lo strumento
il piu' potente che abbia mai esplorato su larga scala le grandi
esplosioni dell'universo, invisibili all'occhio umano in quanto
emettono raggi gamma, la piu' potente forma di energia nello
spettro elettromagnetico.
Costato complessivamente 690 milioni di dollari, Glast e' un
progetto della Nasa e del Dipartimento per l'Energia degli Usa,
al quale l'Italia contribuisce attraverso Agenzia spaziale
Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) con le sezioni di
Bari, Padova, Perugia, Pisa, Roma, Trieste e Udine. Gli altri
partner del progetto sono Francia, Germania, Giappone e Svezia.
''L'Italia ha un ruolo di primo piano. Fornisce infatti tutta
la strumentazione'', osserva il presidente dell'Asi, Giovanni
Bignami. Glast e' infatti il fratello maggiore del piccolo
satellite italiano Agile ed entrambi sono basati sulla stessa
tecnologia, anche se Glast ha un campo visivo decisamente piu'
ampio: ''e' ottenuto mettendo 16 piccoli Agile uno di fianco
all'altro'' e ''riprendera' le osservazioni dove Agile le ha
lasciate'', aggiunge. Proseguira' cosi' su larga scala la caccia
ai cosiddetti ''Ugo'', che sta per Unidentified Gamma Object
(Oggetti gamma non identificati), che si stima possano essere
almeno 200. Finora ne e' stato scoperto con sicurezza solo uno,
la pulsare Geminga, dallo stesso Bignami e da Patrizia Caraveo.
Anche per il presidente dell'Infn, Roberto Petronzio, Glast
e' un occhio speciale capace di osservare cose che l'occhio non
puo' percepire: vede la luce come se avesse una retina
speciale''. Una retina che l'Infn ha avuto un ruolo di primo
piano nel costruire e che molto probabilmente fara' di Glast un
apripista in un campo di frontiera come quello delle
astroparticelle, a meta' fra l'astrofisica e la fisica delle
particelle.
Le attese per questa missione sono grandi anche per il
presidente dell'Inaf, Tommaso Maccacaro: ''poter rilevare la
radiazione gamma, ossia la piu' energetica dello spettro
elettromagnetico significa poter studiare un indicatore dei
processi piu' violenti dell'universo''. Glast, prosegue , potra'
farlo con un'efficienza unica ''grazie al suo enorme campo
visivo e alla capacita' di tenere sotto controllo una
grandissima parte del cielo. Siamo ansiosi di cominciare a
ricevere i dati''.
Una volta in orbita, Glast dispieghera' i pannelli solari e
le antenne, quindi comincera' la fase di test degli strumenti:
il Lat (Large Area Telescope), progettato dalla sezione dell'
Infn di Pisa, e il Glast Burst Monitor (Gbm), responsabile del
quale e' Patrizia Caraveo, dell'Inaf. Si ritiene che fra 90
giorni sara' pronto per le cui analisi contribuira' il centro
dati scientifici dell'Asi.
_________________ Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Mark Twain
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