1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: domenica 25 maggio 2008, 23:39 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
ma no riccardo dai

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 6:46 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
Mi sembra che l'ottimo Paolo abbia esaurientemente quantificato il senso del messaggio pubblicitario, c'è ben poco da aggiungere... ovviamente credo sia indubbio il vantaggio di un buon trattamento rispetto a un cattivo trattamento, fermo restando il fatto che si guadagna in termini di luminosità ma non di potere risolutivo che resta dipendente dall'apertura fisica dell'obiettivo.


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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 11:23 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16162
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Mi serve un chiarimento. Non trovate che non si possano mettere a confronto diretto, diametri diversi (di uno stesso schema ottico), se non si specifica che ciò riguarda solo e solamente la raccolta di luce?
Mi spiego con un esempio (estremo); abbiamo due S-C, uno da 10" con riflettività TOTALE dell'20% e uno da 5" con riflettività TOTALE dell'80%, capiamo subito che raccolgono le stessa quantità di luce, ma il primo ha una risoluzione doppia del secondo. Quindi se messi a confronto, è verro che arriveranno alla stessa magnitudine limite, però il diametro maggiore farà (o dovrebbe) comunque far vedere particolari più minuti (ovviamente se c'è abbastanza luce). Da ciò, penso che diametri diversi non possano essere confrontati in toto.
Ho detto qualche fesseria?

Ps.: :oops: non avevo letto la 3a pagina e l'intervento di Vicchio.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 16:17 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
Se col telescopio fosse fornito un dato, quello della curva della trasmittanza alle varie frequenze il gioco sarebbe presto fatto.
Ma mai che i costruttori di strumenti commerciali mettano nero su bianco i dati salienti dei loro strumenti: focale, diametro e niente più, o meglio, tante promesse.

Forse una misura fotometrica dello strumento potrebbe essere inserita nei test delle riviste, perchè alla fine è un dato di non poco conto, e non credo sia difficilissimo da valutare.

In fotografia Zeiss per Hasselblad introdusse le ottiche "T*" dove la "T" appunto significava la luce effettiva trasmessa. Un 2.8 ad esempio, non era in questo caso un 2.8 calcolato geometricamente, ma era il reale valore di luce trasmessa, e così si era al sicuro da sottoesposizioni.

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"Quando si parte con l'astronomia tutto sembra abbastanza facile..."
R.B Thompson - B. Fritchman T.


Newton 108 f/4 - Acro 70mm f/10 - Acro 102 f/9.8


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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 16:31 
non fare confusione tra RACCOLTA di LUCE e POTERE RISOLVENTE.....

Paolo


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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 16:42 
Io faccio la raccolta di luce differenziata, e divido i telescopi di alluminio da quelli di altro materiale...
:) :) :) :)


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MessaggioInviato: lunedì 26 maggio 2008, 17:38 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
diglit ha scritto:
non fare confusione tra RACCOLTA di LUCE e POTERE RISOLVENTE.....

Paolo

Certo che non vanno confuse. Ma se è vero che il potere risolvente in teoria si può a spanne prevedere a tavolino, evitando sorprese, per la trasmissione entrano in gioco fattori trascurati: riflettanza dello specchio (e in questo caso lo dichiarano), efficacia del trattamento antiriflesso...

stesso discorso per gli oculari

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MessaggioInviato: martedì 27 maggio 2008, 10:34 
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Iscritto il: mercoledì 22 febbraio 2006, 0:18
Messaggi: 789
Località: roma
Ciao,

non ho letto tutti i reply ma vorrei solo aggiungere una mia esperienza personale e condivisa da altri utenti sul campo.
Credo che i 3 cm di guadagno a mezzo trattamenti speciali possano e al tempo stesso non possano dire gran che....mi spiego meglio.
Ad uno star party sul monte Amiata, alcuni anni fa, portai il mio eccellente C9,25 a fianco si mise un ragazzo col suo C11, ebbene ci divertimmo ad individuare la sequenza di stelline al di fuori di M57.
Con mia grande sorpresa e sua "amarezza" notammo che le stelle molto più piccole e puntiformi del mio C9,25 permettevano di scorgere oggetti invisibili nel pur più grande C11.
Stesso discorso con L'AP 155 ed il C8 portati in alta montagna, il 155 a lente andava ben oltre in termini di magnitudine.
Allora credo, anzi ne sono certo che un discorso di qualità ottica sia alla base, poichè la capacità di concentrare la luce nel minor spazio possibile permette di raggiungere guadagni in termini reali di luminosità, è una cosa che sappiamo tutti e forse retorica ma spesso ce ne dimentichiamo......Che ne dite?

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cieli d'alta montagna a tutti!


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MessaggioInviato: martedì 27 maggio 2008, 10:43 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:40
Messaggi: 5906
Località: Magenta (MI)
Che sulla singola stellina il discorso fila liscio anche per me.
Per quanto riguarda i trattamenti invece la penso molto terra/terra e cioè :
se su due telescopi IDENTICI, ad esempio due C8, operiamo due trattamenti differenti di cui uno più efficiente, evidentemente un guadagno da qualche parte ci sta. Se lo si traduce in cm di apertura, in mag. raggiungibile o cos'altro è solo un dettaglio, il guadagno c'è e resta... o no ?

Cieli sereni !

Alessandro Re

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Sono socio del GAR http://www.astrofilirozzano.it
2 Dobson ARIETE: 14" +16"exmdl f/4,5
Celestron C8 , Newton 8" SW e Vixen 120S-NA su Vixen Sphinx SXW ; Tecnosky Apo 65, Celestron C80ED/OmniXLT100ED e C5 su CG5-GT/Vixen Porta
Torrette Baader Maxbright + Denkmeier DualArm PxS NPack + 2Antares 19mm 70°, Televue Nagler zoom 3-6mm, 7mm T1, 13mm T2 e T6, Pan 24mm.
Binocolo Steiner Rallye 20x80 e 28x110 su pantografo G. Fiorini normale e Maxi


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MessaggioInviato: martedì 27 maggio 2008, 10:56 
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Iscritto il: venerdì 23 giugno 2006, 13:32
Messaggi: 4798
Località: Canossa (RE)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Spazzatura...

La differenza tra un 20cm ed un 23cm è più di 30% (superficie!). Non c'è nessun trattamento che può dare una differenza così grande, oppure lo strumento standard deve avere una lastra sporchissima.

Ma anche se il loro suggerimento sià vero (che non credo mai, ma supponiamo), ancora una differenza di 30% è appena visibile all'oculare. Per veramente avere una differenza che vale la pena dobbiamo parlare di almeno 50%.

Se parliamo del potere risolvente, è magari un altra cosa. Però, in questo caso ci sono elementi che sono molto più importanti. E.g. che vale un XLT se non puoi collimare il primario? Perchè secondo me questo ha anche causato la differenza tra il 9,25" e 11" nella storia di Morales.

Ciao!

Peter

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18" f/5 Arie Otte binodobson
2 x 36mm Siebert Observatory, 2 x 22mm Nagler t4, 2x 12mm Nagler t4,
2 x 9,9mm Siebert Starsplitter, 2 x 8mm Delos, 2 x 4,5mm Delos
RP Optix 23-41x100 con 2 x 21mm Siebert Ultrawide
http://www.astronomydrawings.com
http://astronomydrawings.blogspot.it/
Facciamola finita con le luci stradali: https://www.youtube.com/watch?v=l_5ycdkhH8o


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