Ciao Amici,
apro qui questa discussione perché mi sembra il posto giusto, se pensate diversamente spostatemi senza problemi.
Ho aperto questa discussione per evitare di andare OT dall'altra parte. Ho quarant'anni, sono appassionato di astronomia da quando ne avevo 10 ed ho avuto la fortuna di avere un padre che mi ha sempre supportato e sopportato (oggi lo fa mia moglie!). Ho anche avuto la fortuna di poter studiare all'università ciò che amavo veramente (e amo ancora oggi): le stelle. Come astrofilo, nel senso vero della parola, non ho mai prodotto chissà quali meravigiose fotografie, sicuramente il mio nome non figura da nessuna parte, né tantomeno viene preso come esempio nelle discussioni o altro. Eppure sono trent'anni che me ne vado in giro per le montagne ad osservare il cielo e a provare a fotografarlo. Non mi sono mai impegnato più di tanto in quest'ultima attività, forse perché sono più un visualista o forse perché il mio primo telescopio motorizzato (in maniera decente) me lo sono potuto permettere solamente 3 anni fa! Ma non mi è mai importato tanto, o quanto meno, "mai più di tanto".
Vi starete chiedendo dove voglio arrivare e cosa centra tutto questo con la decisione di Renzo di abbandonare, almeno dal punto di vista "fotografico" il forum.
Semplice: comprendo e condivido quanto esposto da Renzo.
Ovviamente la generalizzazione porta necessariamente a commettere gravi errori e questo dobbiamo evitarlo, ma ho preso spunto da quanto successo per riflettere su alcune cose.
Tutto va avanti e nessuno può fermare il naturale evolversi delle cose, ma alcune volte mi resta difficile rivivere le emozioni ed il piacere che provavo tanti anni fa con altri astrofili che, beati loro, potevano permettersi un C8 arancione a forcella senza motore in dec. con errore periodico stratosferico. Per gli altri un 114 era già un bell'avere! Eppure quanta passione!
Oggi, sinceramente, mi è più difficile, non dico impossibile attenzione, dico salamente più difficile vedere ancora tanta passione. Sempre più spesso mi capita di trovarmi con amici astrofili che passano un'intera nottata ad imprecare verso un'autoguida che non funziona, un GOTO che punta dove vuole e così via, amici che hanno perduto il contatto con il cielo, le stelle, il silenzio ed il buio. Poi si fa giorno, la nottata caso mai era perfetta, ma il cielo di guardarlo... non se n'è parlato proprio! Tutto questo (non me ne voglia chi ovviamente e per fortuna non fa parte di questa categoria di astrofili) ha in qualche modo deformato la nostra passione. Sembra quasi che per essere definito astrofilo tu debba mostrare un'immagine ripresa in chissà quali condizioni e che sia veramente mozzafiato. Questo è quello che spesso trapela e dopo trent'anni di attività credo di poter dire qualcosa a riguardo.
Il mio professore di fisica teorica mi diceva sempre: "Il bagaglio tecnico si può acquisire col tempo e l'impegno. E' la passione che non c'è verso di comperare! O ce l'hai oppure sei fregato!". Ed è qui, dal mio modesto punto di vista, che si concentra il discorso.
Come si può ottenere una bella immagine? Con la tecnica sicuramente, ma soprattutto attraverso una grande passione! Quest'ultima in molti casi manca e allora ecco i vari tarocchi, i falsi, le bugie. Perché passare ore ore al freddo, in condizioni precarie, senza dormire, smontando e rimontando chili e chili di strumentazione, se posso fare tutto questo da casa comodamente davanti il mio PC utilizzando le fatiche altrui? Semplice, perché manca la passione.
Anche il mondo dell'astrofilia, in molti casi (ripeto non tutti!), ha seguito l'andazzo della società: apparire è più importante di essere, la fatica è meglio farla fare agli altri, se non ho il massimo non ho nulla, e così via.
Ma per fortuna guardandosi attorno si scopre che ci sono ancora tante, tantissime persone, tantissimi astrofili che ancora sono animati da passione. E allora carissimo Renzo, le dure ore di freddo che passi ogni notte vicino ai tuoi strumenti per riprendere questa o quella galassia, non te le toglie nessuno. In questo forum ci sono veramente tanti astrofili "di cuore" che vivono la passione col cuore e che come me vengono gratificati dal vedere le tue immagini e quelle di altri astrofili capaci. Perché un'immagine ripresa da un amico la sento anche un po' mia, perche posso dire di condividere lo stesso amore. E' quello che mi capita ogni volta che vengono amici a casa e vedono un bel quadro che ho messo in studio: è un largo campo intorno ad Antares ripreso dall'amico Gianni Benintende. Dico sempre: "questa foto l'ha fatta Gianni un mio amico. Vedete di cosa sono capaci gli astrofili?" In quel momento è anche un po' mia (vorrei che lo fosse veramente...grrrr!!! Che invidia!

).
E concludo. Caro Renzo se anche coloro che amano veramente questo Universo si ritirano a vita privata, allora è arrivato veramente il momento di chiudere bottega! Vogliamo questo? Io credo di no!
Ripensaci!
(e vale per tutti!)
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"Viviamo troppo poco per divenire professionisti in qualcosa!" (Calvero - Charlie Chaplin, Luci della Ribalta)
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