1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: domenica 18 maggio 2008, 22:31 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Solo un dettaglio che ho omesso: queste macchine garantiscono precisioni di 1/4 pv e se usate con molto criterio possono arrivare a 1/6 pv , mentre sono molto molto carenti sulla rugosità della superfice (guarda caso il problema delle ottiche a basso prezzo) che va eliminata e ridotta a mano....
Nulla di piu'.
massimo

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: domenica 18 maggio 2008, 22:41 
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MessaggioInviato: domenica 18 maggio 2008, 22:51 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Mauro hai letto quello che ho scritto? Di sicuro che se Astrotecnico si mette a fare uno specchio a mano ha risultati nettamente migliori, ovvio no?
(ho citato lui perchè so che è esperto e serio).
Poi quello che te l'ha spiegata non te l'ha spiegata bene evidentemente, una cosa sono le lavorazioni a mano una cosa a macchina, gli utensili non sono di vetro ma di polveri apposite (per intenderci sembrano mole) adatte alle altissime velocità (si raffredda il vetro con getti a 10-15 atm di refrigerante).
Per gli ammanuensi la rugosità si elimina con la lucidatura con prodotti sempre piu' sofisticati, alcuni in polvere (quelli che ho visto io da un altro produttore non italiano), alcuni liquidi (che usa un rinomato autocostruttore italiano) di costi e qualità crescenti.
massimo

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
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MessaggioInviato: domenica 18 maggio 2008, 22:56 
AMEN

Paolo


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MessaggioInviato: domenica 18 maggio 2008, 23:31 
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MessaggioInviato: domenica 18 maggio 2008, 23:44 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Ma io non ho parlato di utensili in vetro. Ho detto come fanno a fare specchi o lenti a poco prezzo.
Conosco il gruppo di discussione zambuto, e comunque rimaniamo nell'ambito di:
a) ottiche molto costose
b) ottiche molto curate
esattamente all'opposto di quello che ho descritto come metodo industriale. In queste macchine si parte dal disco non uniforme, che viene spianato, sbordato, figurato, parabolizzato e pure lo smusso viene fatto con un utensile apposta......
In Italia non mi consta esistano produttori di ottiche astronomiche con macchine a controllo, che invece sono molto diffuse nell'occhialeria.
massimo

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
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MessaggioInviato: lunedì 19 maggio 2008, 6:47 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2007, 15:48
Messaggi: 380
massimoboe ha scritto:
In queste macchine si parte dal disco non uniforme, che viene spianato, sbordato, figurato, parabolizzato e pure lo smusso viene fatto con un utensile apposta......

massimo


Sarei molto curioso di saperne di più, ci sono delle pubblicazioni in merito accessibili ai non superesperti? Qualcosa di divulgativo non troppo tecnico?

Da quello che poi dici si deduce che in Italia potrebbero essere prodotte ottiche astronomiche utilizzando le macchine usate per le lenti degli occhiali a relativamente basso prezzo?

Io ho trovato per ora questo:
http://www.ingegraf.es/XVIII/PDF/Comunicacion17036.pdf


Carlo

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"Quando si parte con l'astronomia tutto sembra abbastanza facile..."
R.B Thompson - B. Fritchman T.


Newton 108 f/4 - Acro 70mm f/10 - Acro 102 f/9.8


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MessaggioInviato: lunedì 19 maggio 2008, 7:29 
Mmmm....
parlando in generale...
prima ci si lamenta delle riviste che propongono test dove gli strumenti risultano sempre positivi...
poi ci si lamenta perchè in rete si leggono critiche troppo negative...
boh...
comunque sia, ne ho a sufficienza di leggere forum in italiano ed in inglese, senza ad andare a scervellarmi con quello che scrivono i tedeschi...
da quel che ho capito Rohr fa test a strumenti che la gente gl porta perchè non ne è contenta, onde per cui saranno ovviamente sempre quasi tutti test negativi...
comunque sia, non mi piace e non leggerò più le sue "critiche":
la mossa di testare un Taka palesemente danneggiato, senza far alcun riferimento alle ammaccature (guardate bene, sono due...), perlomeno per dire "ho analizzato la struttura e le ammacature non hanno arrecato danni strutturali", non mi è garbata nemmeno un po'...
quindi per me Rohr non esiste semplicmente più perchè non è affidabile anzi, è peggio: dice le cose a metà.


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MessaggioInviato: lunedì 19 maggio 2008, 11:11 
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MessaggioInviato: giovedì 22 maggio 2008, 9:59 
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Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 16:12
Messaggi: 761
Località: Perugia
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Se volete vi posso dire la mia: le ottiche fatte con lavorazione a controllo numerico hanno praticamente sempre una lucidatura non perfetta e, intendiamoci, comunque sufficiente a dare un immagine ragionevolmente buona, soprattutto tenendo conto dei prezzi che sono altamente competitivi. La precisione della superficie è mediamente quella indicata da Massimo: se si vuole una superficie migliore bisogna per forza andare a mano oppure con macchina di lavorazione semplice, guidata però sempre dalla mano e dalla sensibilità dell'uomo. Così facendo si ottengono superfici dalla precisione inimmaginabile. Per aver una eccellente superficie lucidata bisogna lavorare praticamente a livello molecolare, utilizzando la classica buona e vecchia patina di pece, perfettamente temprata e adattata, con un agente lucidante "dolce". Il migliore di tutti in assoluto è ancora l'ossido di ferro (il famoso "rossetto da gioielliere"). Già l'ossido di cerio, correntemente usato, da una superficie di qualità leggermente inferiore anche perchè è, nei confronti del vetro, un prodotto molto più aggressivo dell'ossido di ferro .
Inoltre tenete conto che le macchine da lucidatura numeriche usano essenzialmente le pads per uso ottico, che altro non sono che una sorta di feltrini che si attaccano all'utensile, caricate con prodotti abrasivi ovviamente, universalmente usate per la produzione delle lenti da occhiali. Ecco, queste pads non sono molto adatte per lucidare ottica per astronomia, soprattutto per gli specchi, perchè lasciano una superficie definita "lemon peel", cioè butterata. Nelle lenti da occhiali questo problema non è importante ma quando si tratta di ottica di precisione le cose cambiano notevolmente.
Un ulteriore problema ben noto è la velocità di esecuzione delle passate della lucidatura: se si vuole una superficie bella bisogna andare piano, molto piano. Inoltre bisogna spingere, come affermato da Zambuto, la lucidatura molto oltre il minimo necessario, facendo però attenzione a non perdere la forma della superficie.


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