1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Strechando!?....cioè?
MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 8:16 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 8:36
Messaggi: 5085
Località: Cisterna di Latina
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Approfitto delle ultime immagini strechate a destra e manca per chiarirmi una cosa e forse faccio cosa gradita ad altri che più che strechare strisciano :wink:

Ma quando parlate di strech e addirittura stretch multipli cosa intendete?

Io la penso cosi: lo strech è una funzione del software che tende a livellare il valore di luminosità di una immagine su tutto il soggetto ripreso (..all'incirca)
Questo si può fare con strech lineari, logaritmici, ecc...
Usando A.Art4 su soggetti ampi e diffusi, tendo ad usare una funzione di trasferimento logaritmica che mi ampia i valori di luminosità dell'immagine e poi passo all'uso di filtri quali DDp e U.Mask a seconda dei casi, e lì ogniuno usa la tecnica propria...

Ora, vorrei che mi spiegaste se la mia procedura di strech è corretta oppure nò, e sopratutto cosa significano e quando vanno usati i vari stretch lineari e logaritmici..
Inoltre gli stretch multipli sono prerogativa solo di Maxim o anche con AArt si possono fare e con quali risultati ecc.....insomma chiaritemi un pò queste cose.
Grazie. :)
Gp.


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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 10:41 
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Iscritto il: giovedì 1 novembre 2007, 14:31
Messaggi: 98
Località: Lodi
bè si, l'idea è giusta, ma lo strech non si limita solo a scegliere il tipo di funzione di trasferimento. La cosa più importante è scegliere il pnto di nero e bianco assoluto (magari lo davi per scontato ma è meglio chiarire).
Ad esempio, quando fai una posa al CCD l'immagine che ottieni è a 16 bit che significa che i valori ADU dei pixel possono andare da 0 a 65000 e passa. In genere però se guardi l'istogramma ti accorgi che i valori ADU sono rimasti in un range più basso, ad esempio tra 10000 e 20000. Conviene quindi settare il bianco assoluto a 20000 e il nero assoluto a 10000 (o comunque giù di li, insomma per dare un'idea) in modo da sfruttare tutti i livelli di grigio per l'immagine ripresa.
Fatto questo poi puoi passare al tipo di funzione di trasferimento. In genere sempre guardando l'istogramma, se la curva è molto spostata verso il nero (cosa che capita frequentemente in immagini astronomiche, ovvero la maggior parte dei pixel hanno valori ADU molto più vicini al nero assoluto scelto prima piuttosto che al bianco assoluto) significa che la maggior parte delle informazioni dell'immagine è nelle basse luci, perciò conviene usare una funzione logaritmica che ha appunto questa peculiarità, ovvero aumena il contrasto delle basse luci e lo abbassa nelle alte luci. Ovviamente bisogna trovare un compromesso perchè nelle basse luci ci sarà anche tutto il rumore...
se invece ci son più dettagli nelle alte luci (raro ma può essere il caso, ad esempio, della nebulosa eskimo) può servire fare la cosa opposta cioù una funzione di tipo esponenziale che aumenta il contrasto delle alte luci ma lo toglie alle basse.

Ovviamente ad esempio, se scegli la fuzione logaritmica e la fai molto logaritmica (in astroart ad esempio c'è la possibilità di scegliere il coefficiente) diventa findamentale la scelta del nero assoluto, perchè nelle sue vicinanze ci sarà un alto contrasto.

Le cose fondamentali quindi sono la scelta del nero e del bianco e la scelta della funzione di trasferimento, che sono operazioni che finche rimani nei file fits non modificano i valori ADU dell'immagine quindi non fai nulla di compromettente o artificioso. Altri tipi di elaborazioni invece vengono dopo e cambiano effettivamente l'immagine quindi bisogna andarci più cauti.

ciaooo

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Faccio parte del GAM42 di Mairago

osservo e faccio foto dall'osservatorio di Mairago (LO) con:
SC 300mm f/10
apo 102mm f/8.8
ccd Starlight MX7c

http://www.gam42.it


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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 10:58 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
zucco ha scritto:
bè si, l'idea è giusta, ma lo strech non si limita solo a scegliere il tipo di funzione di trasferimento. La cosa più importante è scegliere il pnto di nero e bianco assoluto (magari lo davi per scontato ma è meglio chiarire).
Ad esempio, quando fai una posa al CCD l'immagine che ottieni è a 16 bit che significa che i valori ADU dei pixel possono andare da 0 a 65000 e passa. In genere però se guardi l'istogramma ti accorgi che i valori ADU sono rimasti in un range più basso, ad esempio tra 10000 e 20000. Conviene quindi settare il bianco assoluto a 20000 e il nero assoluto a 10000 (o comunque giù di li, insomma per dare un'idea) in modo da sfruttare tutti i livelli di grigio per l'immagine ripresa.
Fatto questo poi puoi passare al tipo di funzione di trasferimento. In genere sempre guardando l'istogramma, se la curva è molto spostata verso il nero (cosa che capita frequentemente in immagini astronomiche, ovvero la maggior parte dei pixel hanno valori ADU molto più vicini al nero assoluto scelto prima piuttosto che al bianco assoluto) significa che la maggior parte delle informazioni dell'immagine è nelle basse luci, perciò conviene usare una funzione logaritmica che ha appunto questa peculiarità, ovvero aumena il contrasto delle basse luci e lo abbassa nelle alte luci. Ovviamente bisogna trovare un compromesso perchè nelle basse luci ci sarà anche tutto il rumore...
se invece ci son più dettagli nelle alte luci (raro ma può essere il caso, ad esempio, della nebulosa eskimo) può servire fare la cosa opposta cioù una funzione di tipo esponenziale che aumenta il contrasto delle alte luci ma lo toglie alle basse.

Ovviamente ad esempio, se scegli la fuzione logaritmica e la fai molto logaritmica (in astroart ad esempio c'è la possibilità di scegliere il coefficiente) diventa findamentale la scelta del nero assoluto, perchè nelle sue vicinanze ci sarà un alto contrasto.

Le cose fondamentali quindi sono la scelta del nero e del bianco e la scelta della funzione di trasferimento, che sono operazioni che finche rimani nei file fits non modificano i valori ADU dell'immagine quindi non fai nulla di compromettente o artificioso. Altri tipi di elaborazioni invece vengono dopo e cambiano effettivamente l'immagine quindi bisogna andarci più cauti.

ciaooo


Gran bella spiegazione me la stampo, grazie.
A proposito, visto che te ne intendi, meglio il programma Astroart o Maxim?

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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 11:13 
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Messaggi: 98
Località: Lodi
mah, io uso astroart 3e mi trovo bene perchè lo conosco, non ho provato il 4 che comunque penso sia ancora migliore. Ho provato poi maxim, mi sembra decisamente più completo anche se forse un po' più laborioso... insomma secondo me son entrambi ottimi programmi

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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 11:24 
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Messaggi: 2443
Località: Ravenna
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Personalmente trovo migliore (opinione personale) Maxim nella funzione di Stretch (process--stretch) delle immagini, AA4 nella combinazione colori, guida e sistema di focheggiatura.

Attenzione a stringere gli istogrammi per aumentare il contrasto, generalmente si bruciano e dilatano oltremodo le stelle, meglio dare respiro all'immagine e successivamente controllare i contrasti con le curve in PS.


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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 11:24 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
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zucco ha scritto:
mah, io uso astroart 3e mi trovo bene perchè lo conosco, non ho provato il 4 che comunque penso sia ancora migliore. Ho provato poi maxim, mi sembra decisamente più completo anche se forse un po' più laborioso... insomma secondo me son entrambi ottimi programmi


Scusami se ne approfitto della tua gentilezza, ma sai mica se entrambi supportano tutti i tipi di file (ad esempio anche gli Avi per l'hi-res) o se hanno limitazioni in tal senso?

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Matteo Mussoni
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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 12:29 
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Bella e chiara la spiegazione di Zucco.
Io ho anche smesso di utilizzare MaxIm, che comunque resta il mio preferito.
La procedura si basa sul fondamento spiegato da Zucco. Cioè il punto iniziale ed il punto finale da utilizzare come limiti utili della curva da stretchare.

Prendo il master fit ottenuto dalla somma con MaxIm e proseguo direttamente in Photoshop con Fits Liberator. Qui, al momento dell'apertura con PS, si presenta la finestra di importazione da fit, è possibile scegliere il tipo di stretching. Di solito mi baso sulla funzione Log.

Nei passaggi successivi in PS eseguo lo stretching manualmente, utilizzando semplicemente livelli e curve.

Sperando di aver aggiunto qualcosa di utile alla discussione, vi saluto cordialmente.

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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 14:03 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
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Gianni Benintende ha scritto:
Bella e chiara la spiegazione di Zucco.
Io ho anche smesso di utilizzare MaxIm, che comunque resta il mio preferito.
La procedura si basa sul fondamento spiegato da Zucco. Cioè il punto iniziale ed il punto finale da utilizzare come limiti utili della curva da stretchare.

Prendo il master fit ottenuto dalla somma con MaxIm e proseguo direttamente in Photoshop con Fits Liberator. Qui, al momento dell'apertura con PS, si presenta la finestra di importazione da fit, è possibile scegliere il tipo di stretching. Di solito mi baso sulla funzione Log.

Nei passaggi successivi in PS eseguo lo stretching manualmente, utilizzando semplicemente livelli e curve.

Sperando di aver aggiunto qualcosa di utile alla discussione, vi saluto cordialmente.


I tuoi interventi sono sempre utili, mi sto studiando in questi giorni il tuo tutorial sulla separazione delle stelle, fatto benissimo.... ciauzzz :D

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Matteo Mussoni
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Grazie a tutti per gli interventi, devo dire che mi avete chiarito altri dubbi.
Quindi quando si parla di strtch multipli altro non sono che lavori di curve e livelli...
Se ci sono altri interventi fatevi avanti che il discorso vedo interessa a parecchi :lol:
Gp


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MessaggioInviato: venerdì 16 maggio 2008, 14:35 
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Messaggi: 5085
Località: Cisterna di Latina
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Sulla scia di quanto detto ho provato a fare il primo lavoro su AArt4.

questa immagine è la somma di 19fit con flat e dark applicati.....cme la devo leggere?
http://forum.astrofili.org/userpix/121_image001_1.png

Sopratutto indicatemi i valori da tenere presenti e dove poi li devo rileggere..

Quest'altra è stretchata con un log:
http://forum.astrofili.org/userpix/121_image003_1.gif

Cos'è cambiato?
Inoltre perchè se la camera è a 16bit l'istogramma mi riporta a 15 se non addirittura a volte a 14?
Per riportarla a 16 utilizzo la procedura dettata sul sito del buon Ivaldo.

Scusate la press'appochezza e l'idiozia delle domande, ma mi ritrovo spesso ad avere dei dubbi e a non riuscire ad interpretare le indicazioni che spesso molti di voi danno per una corretta calibrazione e elaborazione...
:oops:
L'importante è cercare di capire sempre e imparare di più :lol:
Grazie ancora per le risposte.
Gp


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