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Autore Messaggio
MessaggioInviato: venerdì 2 giugno 2006, 22:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:37
Messaggi: 11761
Località: Bergamo
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ok, lo so: sono malato...
Ho comprato una webcam modificata. L'ho provata e ho notato che gli hot pixel diventano davvero tanti quando il tempo di esposizione sale.
Ho pensato di raffreddarla, ma come...
Con una cella di peltier, ovviamente.
Ho estratto dall'involucro la vesta pro e l'ho messa in una scatola di metallo, più facile da raffreddare per contatto.
Non è proprio una cosa confezione di lusso ma dovrebbe funzionare...

Ecco il risultato:
http://forum.astrofili.org/userpix/87_webcam_peltier_1.jpg

http://forum.astrofili.org/userpix/87_webcam_peltier_1_1.jpg

http://forum.astrofili.org/userpix/87_webcam_peltier_2_1.jpg

Il problema è che il dissipatore si scalda tanto (a occhio sui 60 gradi) mentre la scatolina si raffredda poco. Volevo avvolgere le pareti nel neoprene per isolarla. Credete che possa bastare o devo dare più corrente alla cella e raffreddare il dissipatore con una ventola?

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Newton TS 6" - RC 8 GSO - MN 180/1000 Skywatcher - Zen schmidt camera 250 F/3
Simak 240/1310 Zen - Konus Vista arancione (acro 80/400) - SolarAlpha 120
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MessaggioInviato: sabato 3 giugno 2006, 7:03 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 9:34
Messaggi: 7839
Località: Pavia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Complimenti per l'idea :D

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Tutto è relativo. Prendi un ultracentenario che rompe uno specchio: sarà ben lieto di sapere che ha ancora sette anni di disgrazie.
A. Einstein


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MessaggioInviato: sabato 3 giugno 2006, 7:45 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4611
Località: Padova
Bisogna raffreddare solo il sensore (o una parte metallica al contatto con il sensore), non l'intera scatola! Inoltre, per evitare che l'aria umida crei dei cristalli di ghiaccio, bisognerebbe inserire il sensore in un ambiente sotto vuoto o con azoto o mettere un sacchettino di silica-gel che toglie l'umidità dell'aria.

Donato.


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MessaggioInviato: sabato 3 giugno 2006, 8:06 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:28
Messaggi: 1656
Località: Prov. di Alessandria
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
doduz ha scritto:
Bisogna raffreddare solo il sensore (o una parte metallica al contatto con il sensore), non l'intera scatola! Inoltre, per evitare che l'aria umida crei dei cristalli di ghiaccio, bisognerebbe inserire il sensore in un ambiente sotto vuoto o con azoto o mettere un sacchettino di silica-gel che toglie l'umidità dell'aria.

Donato.


Giusto!
Cmq il lato freddo della peltier scende di temperatura tanto quanto si riesce a raffreddare il lato caldo, quindi metti una bella ventolina!


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MessaggioInviato: sabato 3 giugno 2006, 8:45 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 8:03
Messaggi: 353
Località: Rimini
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Oltre ai validi consigli di doduz, bisogna aumentare il rendimento dello scambio termico.
Aumentare l'intensità di corrente oltre un certo limite diventa controproducente per l'eccessivo effetto joule nell'elemento scambiatore.
La scatola metallica direttamente raffreddata disperde (a contatto con l'aria dell'ambiente) quasi interamente tutta la differenza termica.
Applicando un diffusore al lato freddo della peltier si facilita lo scambio termico e con l'applicazione di uno strato coibente in poliuretano espanso (arancio) tutto attorno al contenitore si ottiene un rendimento elevato anche con correnti moderate. Se il dissipatore non dovesse bastare si può utilizzare la ventolina già accennata.

Ho modificato il post per aggiungere che, per evitare condensa sul lato freddo all'interno della peltier, ne viene spesso sigillato il perimetro con la stessa sostanza coibente (come da aggiornamento immagine) dopo aver asciugato il dispositivo riscaldandolo con un phon.
Inoltre ricordo che entrambe le superfici ceramiche vanno spalmate con pasta termoconduttrice per aumentare la superficie di contatto ridotta dalle asperità del metallo.

Modifico una seconda volta per mostrare una possibile soluzione pratica di assemblaggio con accesso all'interno dalla parte inferiore. Le viti rosse dovrebbero essere in nylon perchè collegano direttamente la parte calda con quella fredda.
Il contenitore potrebbe essere anche cilindrico anzichè cubico.

Ultimo aggiornamento che mostra l'apertura (più piccola possibile) con la finestra ottica (gialla) e il bariletto 31,8.

La condensa si forma sulla superficie di un corpo quando questo ha una temperatura inferiore a quella dell'aria circostante per cui, raffreddando il solo sensore, si condenserebbe molto facilmente e rapidamente l'eventuale umidità, anche se presente in quantità limitata. Se al contrario é l'aria che raffredda il sensore, quest'ultimo sarà sempre leggermente più caldo impedendo così il fenomeno anche con normale umidità ambiente e rendendo superflue le precauzioni precedentemente considerate. L'unico elemento che resta sensibile é la finestra ottica, che però é facilmente riscaldabile elettricamente.
Una sonda incollata al sensore o a una parte metallica circostante potrebbe dare un'idea della temperatura raggiunta.

Immagine

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Ultima modifica di Italo il sabato 3 giugno 2006, 13:11, modificato 5 volte in totale.

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MessaggioInviato: sabato 3 giugno 2006, 9:27 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:37
Messaggi: 11761
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grazie a tutti per i consigli. Appena ho un momento mi ci applico.
:)

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MessaggioInviato: sabato 3 giugno 2006, 9:51 
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Iscritto il: giovedì 23 marzo 2006, 19:41
Messaggi: 2024
Località: Quel Di Castelvecchio Pascoli
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ecco il risultato:
http://forum.astrofili.org/userpix/87_webcam_peltier_1.jpg

complimenti la scatola del te' e' veramente Kitch , voglio provare l'effetto con una scatola di biscotti austriaci (circolare)
:lol:

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MessaggioInviato: sabato 3 giugno 2006, 12:48 
Se la alimenti a 12v il delta-ti sarà maggiore e di conseguenza la superfice del dissipatore dovrà essere maggiore.
Se la alimenti a 5v, magari con l'alimentatore di un vecchio pc, il delta-ti sarà minore ma comunque sufficente e la superfice del dissipatore potrà essere ridimensionata.


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MessaggioInviato: venerdì 23 giugno 2006, 12:20 
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Località: trivero
magari dico una cretinata: avete pensato ai materiali a cambiamento di fase?
ciao
massimo

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: venerdì 23 giugno 2006, 13:31 
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Cita:
materiali a cambiamento di fase?

Che roba é?

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