1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: LA COMMEDIA CELESTE : FINALE
MessaggioInviato: lunedì 5 maggio 2008, 21:35 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:40
Messaggi: 5906
Località: Magenta (MI)
Voglio raccontarvi una storia...

Tutto comincia a fine 2007, Renzo posta un topic in Astrocafè in cui dice che finalmente ha passato due belle ore davanti alla TV seguendo Benigni che commentava e leggeva l'Inferno di Dante. In effetti pure io seguii quella trasmissione, la prima di una serie che divenne per me un appuntamento fisso il Giovedì dopo le 23.
Leggere Dante è diverso che sentirlo declamare da una persona che ne ama l'opera, ti entra la cadenza nelle orecchie e nel cervello ed io, che sono abbastanza ricettivo nel campo linguistico per mia inclinazione naturale, cominciai subito a parlare con mia moglie in... terzine ed endecasillabi !!!
Bene, sapete che Dante menziona più volte l'argomento stelle (e fenomeni correlati) nella sua Divina Commedia e mi venne subito in mente di scrivere qualcosa in... diciamo... versione astrofila, facendo il collegamento con il nostro prossimo star party.
Pareva una cosa naturale persino !
Inferno, purgatorio e paradiso potevano essere rappresentati da tre giri percorsi attorno al monte Amiata, con tanto di porte, iscrizioni e personaggi a noi tutti noti da collocarvi... :wink:
Il numero 3 ricorre parecchie volte in questo mio "lavoro", mi piacciono i numeri composti da 3 ed 1, quindi lo scrivere in endecasillabi e terzine mi metteva di buonumore, decisi di comporre 12 canti come i segni zodiacali, due introduttivi ed uno conclusivo più tre canti per ognuno dei tre "gironi".
Così nei primi giorni dell'anno avevo già scritto otto canti prima dell'Epifania, poi il ritorno al lavoro e l'arrivo della nostra piccola Elisa a fine Gennaio mi rallentarono (modo dolce per dire che mi bloccai del tutto).
Ripresi nella parentesi di Pasqua e conclusi il "poema" con slancio includendo una quartina finale per un motivo che alla fine si capirà bene.
Tale ultima ed isolata quartina la potete considerare come un brevissimo ultimo canto, quasi come la piccola intrusione dell'Ofiuco lungo l'eclittica, insomma il 13° segno zodiacale (ed ecco che si torna ad 1 e 3).
Ma da dove partire ?
Bhè, l'incipit è di una originalità spaventosa, forse nemmeno Dante avrebbe potuto tanto : "nel mezzo del cammin di nostra vita..." capita a fagiolo visto che ho 38 (quasi 39) anni e che l'età media dei maschi oggi si attesta tra i 76 ed i 78 anni.
Un grazie a Vittorino, compagno frequente di osservazioni al Pian dell'Armà. Quando gli sottoposi l'idea (già al suo nascere) di leggerla allo star party, mi disse che sarebbe stato bello, e concordammo di stamparla in caratteri piccoli piccoli dietro il classico foglio "Io c'ero" firmato da tutti i partecipanti all'evento.
Vittorino si è occupato appunto della stampa e del titolo : ero infatti in panne, continuavo a pensare a chissacchè quando un giorno a pranzo a Milano (ormai il tempo stringeva) mi suggerì con tranquillità tre paroline...

...LA COMMEDIA CELESTE

Canto I

Nel mezzo del cammin di nostra vita
la notte venni a selva sì lucante
che la vision di stelle era svanita.

Ai quanto mi fu tristo ed accecante
questo vagar per loco tanto chiaro :
alcun non distinguea nel suo sembiante !

Allor mi venne 'ncontro un alto faro
che illuminommi a mo' di riflettore,
e stetti immoto, fermo paracaro.

Timor mi fè, nè udir potei romore,
com'ei fu giunto meco si sedette.
Poich'egli era lucente di fulgore

menava l'aere con sottil palette,
provandosi a cacciare le zanzare.
Come 'n quel giuoco che 'mpiega pignatte,

muti d'occhi si prova a le scassare
e quel con lo baston non picchia poco,
ma invan senza poterne sfracellare

poichè confus da gir anzi lo ioco,
così costui parea menar a casso :
nulla prendea se non lo vuoto loco.

Allor io m'arretrai d'almeno un passo
e presi a favellar "segnor qual vento ?"
E questi a me rivolse occhi di sasso.

Fermossi dall'agir, lo far fu spento
che fronte gli cingea e le sue gote
fu libere da quel ronzio tormento.

"Venni costì dal ueb dove si puote,
ciò che si vuol e più non dimandare !
Son Renzo, quel delle dolenti fote,

avvezzo all'astri bei fotografare,
se vuò cogner lo resto fatti forze
e meco vieni, sù non esitare !"
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Commento al Canto I
Sono astrofilo, e il guaio attuale dell'essere tale è che quando ti guardi in giro la notte vedi solo lampioni e fari accesi, tanto che le stelle ormai scompaiono alla vista. Nella mia ricerca di cieli bui arrivo ad una landa anch'essa contaminata dall'inquinamento luminoso.
Ne deriva una sensazione di accecamento e stordimento, un astrofilo demoralizzato e triste insomma, che non distingue più nulla non solo tra gli astri ma che fa fatica anche nella vita di tutti i giorni, abbagliato non solo dall'illuminazione in senso stretto, ma stordito anche dal frastuono e dal bagliore della vita moderna.
A un certo punto, mentre vago di notte per una landa non ben definita, mi viene incontro un qualcosa di alto e illuminante, un altro lampione no !
Tanto è il timore che mi blocco, avete presente un paracarro ?
Come giunge vicino a me, questo "lampione" che in effetti è una persona, si siede. Si siede per mettersi al mio livello, dall'alto della sua esperienza non resta in piedi a sovrastarmi, si mostra disponibile... quando saprete chi è, capirete.
Ecco poi un intermezzo per sdrammatizzare : questa persona attira insetti poichè ha su di sè qualcosa di luminoso, avete presente un astrofilo al buio nei campi che accende qualcosa durante i preparativi ? Diventa subito un bersaglio e spesso agita le mani e le braccia per tentare di cacciare i fastidiosi amici ronzanti, di solito spazza l'aria a vuoto !
Ora troviamo una similitudine, l'immagine pare quella di qualcuno che s'appresta a giocare al gioco popolare delle pignatte di terracotta (o sacchi) riempite di farina o segatura, magari con sorpresa, appese ad una corda in alto.
Al giocatore bendato vengono fatti fare dei giri per confondere l'orientamento e poi col bastone deve rompere le pignatte, ma generalmente colpisce a caso nell'aria.
Arretro a questo punto e chiedo a questa alta persona come mai sia qui da me (qual vento ?) e lui punta i suoi occhi fermi (di sasso) su di me, smette di menare l'aria e spegne il faro che reca in fronte (vi ricorda nulla questo accessorio ?) e come d'incanto gli insetti (ronzio tormento) smettono di infastidirgli le guance... ma và ?
"vengo da un posto virtuale dove tutto è possibile, non chiedere altro. Sono Renzo (del Rosso), penai a lungo per realizzare astrofoto, se vuoi conoscere il resto della storia seguimi, non esitare !" mi dice.
Dunque scelgo Renzo come mio ispiratore, come un novello Virgilio, per vari motivi che voi tutti immaginate e anche perchè è lui che "fa gli onori di casa", in Toscana siamo, o no ?
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P.S.: tengo a precisare che nei prossimi canti verranno nominate varie conoscenze nostre, virtuali o reali.
Non vi è intento alcuno di denigrazione o di lode, semplicemente rappresentano degli atteggiamenti, delle macchiette, e chi va all'inferno non è detto che sia cattivo, così come non è detto che sia buono chi sta in paradiso. A tal proposito mi viene alla mente che Dante collocò nell'inferno personaggi quali Ulisse, Paolo e Francesca, ecc... mica se lo meritavano credo, ma tant'è. :lol:
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Canto II

Allor partimmo a piè per un crinale,
lo Rosso innanze il passo svelto mosse
che faticar dovevo, "oi come sale !"

gridava lo fiatone mio con tosse
e mentre salivamo in sù pel monte,
come d'incanto lo chiaror fè rosse

poichè lo lum del duca Renzo 'n fronte
mutossi 'n led dal fascino vermiglio,
"or ci si fa l'occhio" non voltar fronte

e fu assolutamente bon consiglio.
In su la stada ancora perticosa
trovammo sì gran porta con fermaglio,

lo Rosso si fermò, disse qualcosa
che non intesi tanto era bisbiglio.
Ed io "segnor, che frase romorosa,

ne posso chier cagion di muto piglio ?"
"Eccoti la pramura rivelata,
di quivi 'n sù la pian favella è meglio,

non odi che di là niuno fiata ?"
Poi volsi l'occhi a l'architrave spessa :
"O forestier che sali per l'Amiata,

lascia che fora il mondo sia ressa,
non ti curar de la 'scurtà inspiegata,
per me si giunge al prato del Contessa".

Queste parole lessi di filata,
poste colà tra boschi e sassaiole,
quand'ecco lo stridor de la sprangata,

del fiero uscere l'occhio color sole
spiar per la socchiusa nostri visi.
Elvetico guardian che sol si suole

guatar con filtro rosso con sorisi,
la porta dell'Amiata aperse a noi.
La soglia si passò di pece 'ntrisi.
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Commento al canto II (spostato in quarta pagina di questo stesso topic)
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Canto III (cerchio inferiore)

Poscia che 'l piè passò la soglia scura
lo Cèrvino si fè con noi viandante
"salite orsù, fugate ogne paura,

che maraviglia attende, pens' a Dante
che pei tre lochi vagò con timore,
viaggiar qui de', qual cavalier errante,

ma lascia che lo duca protettore
ti sveli la ragion di tal andare,
io torno alla sparangata per tre ore".

Diss'io con piglio pieto al mio compare
"maè, perchè son quivi senz'attrezzi ?
Lo scuro cielo bello assai mi pare,

chi può voler che sorte io disprezzi ?
Privo di lente o specchio son qui giunto,
ed è cotal mancanza di bei pezzi

qual pena ch'è di chi nel core punto".
Ed egli non cambiò l'andare affatto,
nè si curò di tal mio disappunto

e strada non cedeva al mover piatto.
Salimmo con boscaglia tutt'intorno,
finchè giungemmo a loco molto quatto,

ricuperai fatica dal non giorno
e, riprendendo la fatal domanda,
mi fece l'altro senz'alcun contorno :

"tu fosti richiamato a questa landa
per dar testimonianza all'altre genti,
che perser cognizion dè sarabanda

che compiono li lumi ormai sfuggenti.
Questi fur posti a tal collocazione
che legger si potean con sole menti,

or, causa la beffarda illumazione,
necessitan per forza gran strumenti
che inducon assai mala divozione".
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Commento al canto III (spostato in quarta pagina di questo stesso topic)
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Canto IV (cerchio inferiore)

"Perciò giungesti quivi sprovveduto
di quell'armamentario a te sì caro,
vedrai lo ciel ch'altri non han veduto

senza l'impiego alcun di tuo 'cularo.
Avrai l'onèr di stender in parole
sperienze che noi due qui principiaro,

perchè nello consulto staff lo vuole,
vedendoti sì perso e un poco arreso.
Sù non lagnar che più 'l tuo piè non duole,

l'andar t'è senza tubi minor peso !
Ed a coronazion di tal parlare,
ond'evitar che di domande obeso

sia lo cervello tuo, che già mi pare,
dirò li tre motivi, senza veli,
pei qual sur l'altri tal noi ti chiamare.

Primier del tuo lignaggio che mai celi,
neppur nello nicnem che sempre ostenti,
chi meglio del sovran che scruta cieli !

Secundo perchè a scriver ti cimenti,
spesso con accurata divozione,
con pochi error d'ortografia 'videnti.

Terzo che 'n te ancor non v'è finzione,
lo dentro tuo par giovin fanciulletto
sì che 'nnocente sia la tua canzone.

Tal cose, che potevo dir, t'ho detto !
Non resta che percorrer li tre cerchi
che cingon li pendii da terr'al tetto

di questo amato monte, che, qual chierchi,
reca sul sommo suo vasto piazzale.
E bada, ogne gir che si superchi,

avrai maggior potenza nell'occhiale.
Saranno tre volute assai diverse,
la prima percorriam già dal portale".
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Commento al canto IV (spostato in quarta pagina di questo stesso topic)
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Canto V (cerchio inferiore)

Da poco fu interrotta la parlata
che notte si distese nell'aurora,
lo Rosso mosse allor senza più fiata.

Lo bello e chiar pianeta appena fora,
d'inezia precedea lo sommo astro
che falce di satellite divora.

E più che mai vidi cangiar bluastro
in lo celeste, quindi nello rosa :
sembrava giuoco di pittor impiastro,

che muta lo pennello senza posa.
E non si fè dozzina di gambeggi
che noi venimmo a postazion uggiosa.

Già si puntava Sole con aggeggi
di fatta varia, d'ogne dimensione,
chi vuo' che a questi tubi si destreggi ?

E v'era una sì fitta occupazione
che dissi allo maestro "che vuol fare
costui con tale gran motivazione ?

Non tiene sosta mai dal saltellare
da questi a quel strumento, tosto grida
che d'acqua la secchiata lo bagnare,

indi si ricomincia sorte infìda".
"E' lui Per Sempre Marzo rinomato,
nello cui nom dichiara l'ardua sfida,

ma l'avi nostri a tutti han tramandato
-Marzo, Marzo, o mese pazzarello-
cantavan con gran senno comprovato

-se c'è lo Sole portati l'ombrello-
e fu così che scrisse sua condanna
di non trovar mai più lo tempo bello.

Perciò sta qui solingo, sbuffa e danna,
in questo primo cerchio ch'è più vasto.
Affretta 'l piè che l'occhio ci s'appanna".
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Commento al canto V
Poco dopo la spiegazione, ecco l'alba. Renzo allora senza più parlare (ma quanto è loquace questo uomo ?) riprende il cammino.
Ci si presenta ora una descrizione di ciò che succede in cielo, come usa fare anche Dante per dare una collocazione temporale, a volte persino dell'orario :
Venere (bello e chiar pianeta) precede di pochissimo il Sole (sommo astro) nel suo sorgere ed essendo la Luna una falcetta sottile poco più in là, questa viene cancellata (falce di satellite divora) dalla luce diurna che aumenta sempre più.
Ci troviamo dunque in Luna calante prossima alla Luna nuova, che ci troveremmo a fare sull'Amiata se così non fosse ?
L'alba è meravigliosa, i colori del cielo variano continuamente creando un paesaggio incantevole, sembra che un ipotetico pittore alle prime armi (pittor impiastro) continui a cambiare pennello (colore) non essendo ben sicuro di come ritrarla.
Ed ecco che a Sole spuntato già c'è qualcuno pronto al lavoro, infatti, dopo neanche una dozzina di gambeggi (il gambeggio, parola da me ri-coniata, è da intendersi come una sequenza breve di passi non ben definita, come un "andiamo da qui a lì") arriviamo ad una postazione un po' umida...
Qui si tenta di puntare il Sole con strumenti di vario tipo ed io mi domando chi mai, in tali condizioni, voglia destreggiarsi con questo armamentario e con tale lena.
Allora chiedo a Renzo "cosa vuol fare questa persona con una così gran motivazione? continua a spostarsi da uno strumento all'altro, quindi grida perchè non appena si avvicina ad uno di essi ecco che una secchiata d'acqua lo bagna ed allontana e la cosa va avanti così, a ripetizione (ricomincia sorte infida)"
E Renzo mi risponde "questi è il famoso (rinomato, o anche rinominato perchè non è il suo vero nome) Marzo Per Sempre, nel cui nome è sottintesa una sfida molto ardua, infatti i nostri nonni ci hanno insegnato sotto forma di cantilena il detto MARZO PAZZERELLO SE C'E' IL SOLE PORTATI L'OMBRELLO e si sa che la saggezza popolare accoglie in sè verità grandissime. Fu così dunque che, scegliendo questo nickname, egli scrisse la sua condanna e non troverà, essendo per lui sempre Marzo, mai più il bel tempo.
Per questo motivo sta qui da solo a sbuffare e a tribolare in questo primo cerchio attorno al monte, che è il più largo poichè sta alla base, ora muoviti, che qui ci si inumidisce persino l'occhio".
Mi scuserà volentieri Mars4ever per questa sua descrizione posta qui "nell'inferno del monte Amiata", ma non ho resistito al gioco di parole... e poi le secchiate d'acqua ripetute sembran fatte apposta per quando lui si lamenta delle nubi, del seeing, ecc... e son secchiate brusche, immediate, un po' come lui è solito rispondere a volte nel forum, in maniera asciutta e secca, un bel contrappasso direi !!! Ecco, nell'inferno Kinghesco trovate solo lui :lol: , ma rappresenta anche molti tra noi astrofili, pensate a quando ci arrabbiamo perchè dopo aver corso, faticato, esserci ritagliati quel poco tempo per il nostro hobby, nonostante le previsioni favorevoli, tutto si annuvola...
Comunque apprezzo (anzi, tutti apprezziamo) il lavoro solerte ed impegnato di Mars, sebbene si lamenti di tempo e seeing, riesce a produrre una quantità di immagini e a proporle a noi in maniera completa e dettagliata. Forse proprio quelle nubi che spesso trova gli danno il tempo di partorire ed elaborare idee e lavori originalissimi, o di postare sul forum... ma che caratterino !!! :wink:
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Canto VI (cerchio mediano)

Come movemmo lesti non so dire,
in breve ci raggiunse anche quel baldo
che presegli tre ore per finire

di sigillar la porta, era l'Ivaldo.
Portava lungo tubo d'alluminio
saldato ad ogne spanna, maramaldo.

Gli chiesi quale sfizero abominio
di ota fosse quello e qual rimbrotto,
si mise a decantare lo sterminio

che fè delle lattine di Chinotto,
bevute eppoi tagliate eppoi giuntate
per fare delli astri tele ghiotto.

Intanto che le membra addolorate
chiedevanmi di star un poco lasso,
dallo primiero cerchio ben badate

passammo nel secundo e fummo a spasso
senza notar alcuna distinzione.
Invece che di porta era gran masso,

sul quale vidi gran popolazione.
Quegl'eran molti, in misero spazio,
e nel tramonto avevano 'ntenzione

di coglier la polare, con la razio
d'essere primi allo stazionamento
di loro montature, oi quale strazio !

Vi era come gran formicamento,
l'estrem cadea pel novo che saliva
ed io potea coglièr lo scoramento

di questi che a scalar ancor veniva
spingendo folla con ostinazione,
che su quel sasso novi estremi priva.

E presi da cotal circulazione,
si perser l'apparir del Nord la bella,
che noi veder in fissa posizione.
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Commento al canto VI
Ci muoviamo con velocità inspiegabile allontanandoci dalla "postazione uggiosa" ed ecco che poco dopo ci raggiunge anche Ivaldo con fare baldanzoso, che era rimasto tre ore ad attendere alla porta per poi sigillarla.
Aveva con sè un tubo ottico realizzato in alluminio, ma parecchio strano a vedersi e allora gli chiedo che diavoleria svizzera (sfizero abominio) di OTA (optical tube assembly) sia mai quello.
Lui risponde con il suo fare solito, gentile ma allo stesso tempo fermo e un po' burbero (come dire... "ma caspita, non vedi ?") con fierezza che è una sua opera : prima si è scolato un gran numero di lattine di Chinotto (ne decanta lo sterminio), l'amata bevanda dell'elvetico, poi con queste ormai prosciugate ha realizzato un tubo ottico goloso di stelle tagliandole e saldandole opportunamente.
Pensate che allo star party l'ultimo segno sul campo della sua presenza era appunto una bottiglia di Chinotto, salita con lui in auto solo all'ultimo momento !!!
Mentre gli arti inferiori cominciano a domandarmi di rilassare un poco l'andatura, ecco che si passa nel secondo cerchio quasi senza che ci si accorga, il purgatorio potremmo definirlo, nel quale vengono elencati i vizi maggiori degli astrofili e stavolta ne troviamo molti (di astrofili), in tre gruppi affollati in altrettante situazioni, sottoposti al rispettivo contrappasso per poter scontare appunto tali vizi.
Qui si viaggia più rilassati (fummo a spasso) mentre in tutto il cerchio inferiore si camminava spediti, quasi di corsa, come se si volesse abbandonarlo il più in fretta possibile.
Non c'è porta alcuna all'inizio del cerchio mediano, ma già comincia a delinearsi la prima delle tre situazioni, troviamo infatti un grande masso con un sacco di astrofili (gran popolazione) su di esso, sono molti ed in poco spazio sebbene il macigno non sia piccolo e, nel crepuscolo, hanno intenzine di essere i primi ad avvistare la stella polare per stazionare subito le loro montature equatoriali (saranno mica astrofotografi ?), perciò vogliono essere più vicini ad essa e si protendono verso l'alto per avvistarla meglio, e vogliono il posto migliore, in cima al sasso appunto... che strazio !!!
Insomma immaginate questo macigno con sopra un sacco di gente che si spintona (gran formicamento) e, siccome non c'è spazio per tutti, coloro che stanno alle estremità cadono per la salita di altri e paiono scoraggiati (l'estrem cadea pel novo che saliva), ma subito tornano alla carica e risalgono sul macigno riprendendo una buona posizione e causando, con tali spinte ostinate, la caduta di altri che a loro volta dal centro sono stati gradualmente spostati verso l'esterno (ostinazione che su quel masso novi estremi priva).
Ecco il contrappasso dunque : condannati a cercare la polare (del Nord la bella), in un simile turbinio (circulazione) non si accorgono del suo apparire, mentre noi che osserviamo la scena la vediamo fissa nella sua posizione non appena l'imbrunire lo permette.
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Canto VII (cerchio mediano)

Lasciata l'affollata grande rupa
in poco tempo fè carbon l'intorno,
che quasi non notammo grotta cupa.

Inossidabil guida volse torno
e nell'orecchi miei versò sussurro :
"scruta se vuoi l'interno disadorno,

vi troverai graduato e dietro murro,
gran transito di gente mascarata
che sconde 'dentità di quei che furro".

Silente m'addentrai ne' ritirata
porgend'orecchi, poichè nulla vedea,
li visi non conobbi ma parlata

tradirli che lor già io conoscea.
"O colonnel le porto tre ricotte,
lo Sole in Pesci fu quand'io nascea,

mi puote preveder se questa notte
lo ciel farà ballanza oppur quiete ?"
E'l prossimo che stava in tale botte

al turno suo si disse dell'Ariete,
sperandosi d'avere qual risposta
l'apparizion d'almeno tre comete.

Ognuno che venia lasciava posta
indi movea con rinnovata speme
'scoltarne più di sei fu impresa tosta !

In pausa da tal procession che preme
dissi allo previsore dell'eventi :
"codesti sono qui venuti insieme

per dar sollievo a lor tentennamenti ?"
E lui non fè mistero di tal credo
che, disse, si rifugia nelle genti :

"affatto non è ver - ma qui lor siedo -
son tutti l'altri quei ch'è deficienti"
dicon, per poi venir da me che vedo.
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Commento al canto VII
Il settimo canto è "il canto di Giuliacci", a me così piace definirlo. Capirete il perchè, ma voglio anticiparvi che, essendo lui un colonnello che fa previsioni meteo (tra i più seguiti in TV in Italia), rappresenta come una sorta di oracolo per l'astrofilo, e lo fa tanto bene che spesso affidiamo a lui (o a chi per esso) la sorte delle nostre uscite, ma qui non è solo così...
Si introduce il secondo vizio con una seconda situazione e relativo contrappasso.
Lasciamo dunque il macigno affollato e continuiamo la passeggiata in questa sorta di purgatorio e, mentre intorno a noi fa davvero buio (carbon), quasi non ci si accorge di una scura grotta che si insinua nel monte a fianco a noi.
Renzo, inossidabile guida (avete presente il suo avatar con il volto di robot che utilizzava fino a pochi giorni prima dello star party ?) si gira (volse torno) e mi sussurra nelle orecchie "se vuoi guarda dentro, vi troverai un ambiente spoglio ed un graduato (Giuliacci), quindi, dietro una parete (murro, licenza poetica per dire muro), un gran viavai di gente con la maschera, che nasconde così la sua identità.
Allora in silenzio mi addentro nella grotta (ritirata) attento ad ogni rumore perchè ben poco è visibile. I visi sono impossibili da distinguere ma le voci li tradiscono (la parlata)... le conosco !!!, ma non dico a chi appartengono...
Ora, come si fa con un medium ?, si porta un omaggio, un regalo, una sorta pagamento, per avere una previsione !
Mi viene in mente che la mia iniziazione nel campo pratico della nostra passione avvenne a Natale 2003 con il Celestron Nexstar 114GT che Esselunga aveva nel catalogo premi. Era pochi giorni prima di Natale e avevo sulla tessera fidaty 7500 punti fragola e la spesa grossa era stata fatta il giorno prima. Il telescopio richiedeva 8.000 punti più 199€... per gli Euri no problem, me li diede mia moglie e così le risolsi il problema del mio regalo (e si aprì un problema ben più grande per lei...) che ancora non aveva trovato e che avevo sempre desiderato fin da fidanzati. Mancavano 500 punti e per averli dovevo fare una spesa da 250€ !!!, mi serviva solo il pane e il latte... passando dai latticini notai che una confezione di ricotta da 1,2€ forniva 50 punti extra e subito riempii la borsa di dieci di quelle, con 12€ risolsi il problema e il tele arrivò puntuale per il 24 Dicembre !!! Naturalmente sapete cosa si mangiò da Natale all'Epifania...
Ma chevvelodicoaffare ? ve lo dico così capite il prossimo verso... ossia cosa c'entrano le ricotte... sappiate che per me sono alla base dell'astrofilia ed ho voluto così includerle nell'opera !
Mi metto in ascolto ed il primo astrofilo che sento dice "Colonnello, le porto tre ricotte, sono del segno dei Pesci, mi può prevedere come sarà il seeing questa notte ?" (lo ciel farà ballanza oppur quiete ?)
E un altro che seguiva nella grotta (botte) al suo turno disse di essere del segno dell'Ariete sperando in una previsione di tre comete almeno.
Tutti al proprio turno lasciano un omaggio come pagamento (lasciava posta) e se ne vanno con speranza rinnovata... dura ascoltarne altri per la mia indole scettica.
In un momento di pausa da questa specie di processione, mi rivolgo al previsore degli eventi chiedendogli se davvero questa gente venga da lui per sentirsi più tranquilla (dar sollievo a lor tentennamenti). Egli non nasconde questa evidenza, è una cosa innata nell'uomo, un credo che si rifugia nelle genti, mi dice "tutti loro però lo negano asserendo di non credere a queste cose (ma lo dicono sedendosi di fronte a me...), addirittura sostengono che son tutti gli altri ad essere deficienti creduloni (non certo gli astrofili) ma alla fin fine eccoli mascherati e di nascosto, in fondo anche loro pensano che sia in grado di prevedere..."
Orbene, come commento personale, vi dico di avere fiducia di certo nelle previsioni meteo, ma di non affidare esclusivamente ad esse l'attività di astrofilo, sapeste quante volte mi è andata bene pur nell'incertezza, o è andata male nella certezza del bel tempo, insomma pigliamola un po' così come viene.
Ed è anche un po' inutile criticare fortemente chi ascolta oroscopi e compagnia bella (certo chi commette reati e rovina le persone va perseguito ma questo è un discorso a parte), poichè spesso noi esprimiamo scetticismo all'esterno, ma nella nostra testa ronzano in sottofondo tutta una serie di pensieri che a volte si trasformano in veri e propri riti propiziatori, chi fa giri attorno alla montatura, chi tiene un talismano, chi ripete la frasetta portafortuna... esistono anche i duri, qualche eccezione ci vuole, ma non è detto che abbiano ragione... ! :wink:
Quindi questo è il contrappasso : noi diciamo (da astrofili) di non credere a tizio e caio, ma in qualche trappolone cadiamo comunque, non fosse altro che per le previsioni meteo (ma non solo) che hanno un notevole grado di incertezza, caotiche come sono... condannati quindi a passare mascherati nella grotta di Giuliacci.
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Canto VIII (cerchio mediano)

"Scaramanzia non è davvero cosa
adatta ad un astrofilo ben dotto"
dissi con aria molto assai pomposa

ai due compari uscito dal condotto.
"E allor perchè quel numero perfetto
- mi disser lor - tu tieni sul ciotto ?"

Muto rimasi, e più circospetto,
chè li giudizi si rivolgon spesso !
Partimmo e poco fu lo mio diletto.

Tosto che abbandonato fu 'l recesso,
vasto piazzal con molti a trottolare
ci si parò davante, assai malmesso.

Con l'occhio al suol pareva lor guatare
in sì petroso e scuro campo largo,
e Renzo "essi a ricerca d'oculare

dal largo campo mai faran letargo.
Ethos li fè convinti a tanta caccia
più ardita di chi un dì partì con Argo.

Questa maladizione li minaccia :
giacchè scrutan tra piè perennemente,
dell'astri quei non colglierà più traccia".

Eppur sovrano stava buiamente
quel firmamento acceso di barlumi
che non erano soli solamente,

ma del Messier batuffi grigiofumi.
Frescura si levò su notte fonda
così che lo mio ando lergger fu mi,

sì che distrattamente a porta tonda
giungemmo per un'unico sentiero
e quivi noi trovar terribil ronda,

che disse "sono Franco, per davvero.
Aleggio a protezion di sommo cerchio
come spettral presenza su maniero".
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Commento al canto VIII
Naturalmente, inorridito da quanto appena ascoltato nella grotta delle previsioni, esco e manifesto il mio disappunto a Renzo ed Ivaldo, sostenendo che un astrofilo che si rispetti non può lasciare spazio a tali credenze, ma ecco che i due mi rimproverano (poichè hanno ben presente il mio avatar sul forum) chiedendomi cosa mai ci stia a fare, allora, quel numero 3 che ho applicato sul tubo del mio C8... mi zittisco, ripromettendomi di stare più attento nello sparare sentenze poichè queste si ribaltano spesso su chi le emette con leggerezza. Ripartiamo quindi ed io me ne sto mogio mogio per la figuraccia appena fatta (poco fu lo mio diletto), che conferma quanto detto alla fine del precedente canto.
Abbandonata quindi la grotta (il recesso) ecco che si arriva alla terza delle situazioni cui precedentemente accennavo, cui è legato il terzo vizio ed il relativo contrappasso.
Ci si para davanti nell'oscurità un piazzale vasto con molti astrofili che vi girano (trottolano) apparentemente a caso. Mi sembra che questi stiano a guardare per terra e nel buio in questo pietroso CAMPO LARGO e allora Renzo mi dice (sapendo che ora non ho gran coraggio di domandare per quanto prima accaduto) che essi sono tutti intenti alla ricerca di un oculare dal LARGO CAMPO apparente... tale è la loro smania di accessori sempre più sopraffini che mai cesseranno questa caccia, che è più impegnativa persino dell'impresa che Giasone e gli argonauti compirono partendo con la nave Argo, la mitologica avventura per la conquista del vello d'oro. Colpevole dell'innesco di questa mania è l'Ethos, il mitologico oculare appena rilasciato dalla Televue, un passo avanti ai famosi Nagler perchè ha un campo apparente larghissimo di circa 100°.
Renzo continua sostenendo che una maledizione pende sul capo di chi è affetto da questa mania : poichè scruta perennemente tra i piedi, cioè passa la maggior parte del suo tempo alla ricerca di strumentazione sempre più raffinata, non avrà più tempo per osservare le stelle che stanno sopra la sua testa.
Si corre quindi il rischio di avere strumenti fini a sè stessi, che poco aggiungono alla passione (che diventa una vera mania) e che tanto svuotano il portafoglio. Pensate a chi possiede un Nagler 13mm T6, oculare sopraffino considerato punto di arrivo per molti astrofili esperti fino a qualche mese fa... magari ci osserva solo un paio di volte e attirato dall'Ethos 13mm (capostipite di tutta una nuova serie) si fa prendere da questa mania e subito lo sostituisce... mi permetto di criticarlo... ma volevo anche dire " quanto vorrei un Ethoooooooos... !!! " :) Siam proprio fessi vero ?
Tutta questa gente quindi è soggetta al contrappasso di cercare il largo campo in un campo largo (cioè l'accessorio sopraffino in un mercato ormai vastissimo) o, che è lo stesso, di scrutare tra i piedi mentre il firmamento sopra le loro teste (sovrano) è letteralmente acceso di migliaia di oggetti celesti visibili anche ad occhio nudo.
E questi oggetti non sono solo ed esclusivamente stelle ("soli solamente" ha anche il doppio significato di "stelle non solitarie") ma anche oggetti di Messier e cioè ammassi, nebulose, galassie, oggetti che paiono batuffolini dal bagliore grigiastro, "batuffi grigiofumi" appunto.
Nella notte si prosegue e la frescura che arriva rende più leggero il mio camminare : qui c'è una rima particolare, per far paio con il precedente "grigiofumi" uso due parole che lette assieme raggiungono lo scopo e cioè "fu mi" (sarebbe più liscio "mi fu", ma è tanto bello invertito, e non farebbe rima).
Con distrazione indotta da questa leggerezza giungiamo, per l'unico sentiero praticabile, ad una porta tonda e quindi perfetta, che con tale perfezione fa presagire il paradiso del terzo cerchio che essa protegge.
C'è un guardiano severissimo (terribil ronda) proprio quando si pensa che tutto sia ora più facile, e si presenta a noi dicendo : "sono Franco (che vuol dire anche fermo e sincero) per davvero, il mio compito è quello di sorvegliare e proteggere il cerchio superiore come fa un fantasma col suo castello".
Penso che tutti sappiate di chi sto parlando, si tratta di colui che ha creato con decisione e risolutezza in poche ore la nuova versione del nostro forum... assieme ad altri si intende, ma la mossa la fece lui. Per questo pongo Franco S. in questo punto cruciale, e anche perchè quando ci sono state vicende poco chiare ha sempre avuto la mano ferma nel dirimere le questioni. Non è facile operare in tal senso e si rischia di sbagliare (con un tornaconto nullo peraltro) quindi un grazie sentito, a lui e a tutti coloro che ora svolgono il suo compito.
Lo "dipingo" come un fantasma perchè in effetti non so quanti di noi lo conoscano di persona, oggi i suoi interventi sul forum sono molto sporadici, ha da fare, per questo egli esordisce con "sono Franco PER DAVVERO" come dire... esisto, sono reale ! (eppoi che belle foto ci fece gustare quando era operativo al 100%)
Rappresenta quindi tutti coloro che, dotati di incarico da moderatore, da amministratore o da semplice utente, vogliono bene al forum.
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Canto IX (cerchio superiore)

"Compari qui conviene che s'attenda
che sia meriggio tardo per varcare,
sappiate che c'è chi là dorme in tenda,

non lo vorrete presto disturbare !
La notte tersa poi sarà fruttuosa,
dormite un poco e poi farovvi 'ntrare".

Seguimmo tal indicazion preziosa
e poscia che la porta fu alla schiena,
vedemmo bel tramonto tutto rosa.

Indi gran moltitudine in gran lena
disposta per un campo senza ressa.
"A questo loco sì salir val pena"

e Renzo a me "lo prato del Contessa !"
Oggi noi si principia la nottata
che da gran tempo al forum fu promessa :

amici si preparan quale armata
per rimirar la notte con strumenti.
Ecco colà la torre rinomata

di Vittorino svetta sui presenti,
e questi che consulta mappe rare
per programmar sessione con cimenti

cui solo mezzo metro può aspirare.
Accanto a lui sta gruppo del Bracale,
che picciol telescopio vuol pittare

poichè lo suo color pare laziale !
Quando poi Sol s'affonda a men diciotto
crepuscolo finisce, meno male,

l'astrofili all'attrezzi van di botto.
Ma manca Fede, gola lo divide :
la festa delle stelle o buon risotto ?

A Sud s'aggruppa quei "che mai si ride"
causa tribolazion di gran sistemi.
Santi s'invocan per lor autoguide !
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Commento al canto IX
Il guardiano del cerchio superiore, Franco, riprende dicendoci che ci farà entrare dopo, il suo consiglio/ordine è che ci riposiamo un poco, meglio attendere che sia tardo pomeriggio, ora in cui gli astrofili cominciano ad attivarsi nel preparare gli strumenti. Diversamente potremmo disturbare chi sta pisolando, c'è persino qualcuno che è accampato con le tende, così in effetti era sull'Amiata. Infine una assicurazione/augurio : la notte sarà serena e limpida, darà i suoi frutti !
Come disobbedire a cotanta fermezza ? Facciamo come ci viene detto e quindi varchiamo la soglia (porta alla schiena) giusto in tempo per assistere allo spettacolo del cielo acceso di rosa sul far del tramonto.
Vedo molta gente operosa (moltitudine in gran lena) disposta su di un campo in maniera abbastanza ordinata e guardandomi attorno esclamo "val proprio la pena faticare per salire fin quassù" e Renzo di rimando "ecco il Prato della Contessa" (come per dire... visto che roba ?).
Oggi comincia lo star party (la nottata) tanto atteso dagli utenti del nostro forum, molti amici preparano gli strumenti che useranno tutta la notte, paiono una vera e propria armata tanto è il colpo d'occhio che offrono su quel prato e pensate che si è arrivati a circa 70 installazioni varie la notte del Venerdì 2 Maggio.
Ecco il famoso Dobson/torre di Vittorino che svetta su tutti i presenti (lo strumento più potente sul prato) e lui che seduto al tavolino consulta atlanti celesti molto dettagliati (mappe rare perchè servono solo a chi osserva con grandissime aperture) per programmare la sessione osservativa con sfide che solo un tale specchio di 500mm può vincere.
Poco più in là il gruppo di Marco Bracale, il nostro attivissimo e giovanissimo amante dell'alta risoluzione, un vero martello nel riprendere pianeti e Luna con la webcam. Vorrebbe cambiare colore del suo "piccolo" Maksutov da 127mm celeste, infatti celeste è il colore della sua altra passione... pardon... giallorosso !!! :wink:
Non avendo spazio sufficiente per citare i tanti giovani che amano l'astronomia pratica e che vi si stanno accostando, ho racchiuso tutti loro nelle parole "gruppo del Bracale", auguro loro di avere la stessa motivazione di Marco che, con mezzi tutto sommato economici, riesce a trasmetterci davvero tanto !
Quando finisce il crepuscolo astronomico e cioè quando il Sole arriva 18° sotto l'orizzonte (s'affossa a men diciotto), gli astrofili sono tutti pronti ai loro strumenti.
Si sente la mancanza di molti di essi che non sono potuti venire per vari motivi, li indico tutti con il nostro bel personaggio Fede67, mi piacerebbe conoscerlo di persona ma non ci riesco mai. Forse che abbia preferito farsi delle belle mangiate piuttosto che venire allo star party ? (scherzo ehhh...) E comunque anche lassù si è mangiato e bevuto assai, ti/vi sarebbe piaciuto caro/cari Fede !
Nella parte Sud del prato sono raggruppati coloro che fanno astrofotografia (quei che mai si ride), sempre concentrati sul controllare le mille variabili in gioco in questa funambolica pratica, forse per questo motivo sembrano quelli che si divertono meno, incollati ai rossi monitor dei loro computers. In realtà così non è, hanno spesso diversi impicci da risolvere (tribolazion di gran sistemi), ma quando finalmente arriva il risultato sono convinto che il loro cuore si riempie di soddisfazione.
O astrofotografi, noi tutti invochiamo i Santi affinchè la vostra autoguida funzioni correttamente !
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Canto X (cerchio superiore)

Fra tanti che immortalano li astri
ve n'è più d'uno che lavora sodo.
Parecchi inver son poco più d'impiastri,

ma poco importa che vi sia altrui lodo,
che la passione sana sempre paga !
Figlio non è di perfezion il godo.

Mentre che gamba 'n prato scuro vaga,
viene a baciar treppiede stazionato
e tosto imprecazione allor dilaga !

L'occhio che 'n sè pupilla ha dilatato,
vede a ponente stelle che fan coppia.
Son queste dei Gemelli maggio lato,

Polluce a manca di Castore doppia.
Poi nuvoletta del presepe avanza,
frappone sè fra questi ed il Leone,

che traversando meridian di panza
tra stinchi tien pianeta di stagione.
In coda a re chiomato par vacanza,

invece in Virgo v'è la perfezione :
a gran convito le galassie stanno
modelli di perfetta creazione.

Nicola ci farà mirar tra un anno
la posa che s'appresta ad eseguire !
Pivato affianco scatta senz'affanno

e dall'Eterno fassi benedire
le triple fotocamere che 'mpiega !
Cernusco ancor si prova a divenire

ministro dell'immagine. Si prega.
Speriam che con supporto da cannone
la foto giungerà : Valerio nega !

"O mie due guide andate in postazione
ringrazio e qui mi godo terzo cerchio".
"Dovere nostro, amico di passione".
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Commento al canto X
Mi trovo dunque nella zona degli astrofotografi, il campo Sud come detto prima, e sono davvero tanti.
Fra essi, quancuno si dà da fare in maniera rigorosa, altri sono più pasticcioni, ma non ha importanza che chicchessia giudichi il loro operato (che vi sia altrui lodo), poichè la soddisfazione arriva sempre se le premesse sono giuste, ci si diverte anche se il risultato finale non è da "Gendler".
A riassumere ciò metto l'endecasillabo "figlio non è di perfezion il godo", gran verità secondo me.
Le opere perfette non sempre infatti sono le migliori, pensate ad una donna bellissima senza difetto alcuno, parrebbe quasi finta...
Ora, un siparietto per sdrammatizzare... mentre distrattamente vago nell'oscurità tra cotanto armamentario, non è difficile inciampare in qualcosa.
Sovente capita nei raduni di astrofili che qualcuno emetta in maniera più o meno velata vere e proprie imprecazioni poichè qualcun altro colpisce distrattamente (bacia) una estremità del suo treppiede faticosamente stazionato per le lunghe pose fotografiche, non c'è altro da fare che ricontrollare l'allineamento, purtroppo.
E' ormai da qualche minuto che la notte è cominciata e l'occhio si è abituato al buio ben bene (l'occhio che in sè pupilla ha dilatato), ecco un'altra collocazione temporale grazie alla descrizione di cosa si vede in cielo.
Ad Ovest, prossime al tramonto sugli alberi, vedo le due stelle che compongono il lato maggiormente (maggio lato) luminoso della costellazione dei Gemelli : Pulloce sta alla sinistra della stella doppia Castore. Poi nella costellazione del Cancro troviamo una specie di nuvoletta, essa è il famoso M44, ammasso aperto detto "Presepe" molto bello nei binocoli o in piccoli rifrattori a bassi ingrandimenti.
Il presepe è posizionato tra Gemelli e Leone e quest'ultimo si trova adesso a transitare il meridiano, in questo inizio di nottata infatti sta proprio a Sud. Inoltre il Leone tra le gambe anteriori (tra stinchi) ospita in questo periodo/stagione il pianeta Saturno.
Dopo il Leone (in coda a re chiomato) sembra che ci sia una specie di vuoto (par vacanza), una zona cioè povera di stelle luminose nella costellazione della Vergine. Però sapete bene cosa si racchiude in questo apparentemente vuoto spazio... altri universi isola e cioè altre galassie, che stanno lì pronte per essere indagate da noi abitanti della nostra Galassia.
Sono tantissime le galassie visibili dell'ammasso della Vergine (a gran convito) per mezzo dei nostri telescopi, ed osservandole chi non si è interrogato mai sulla nascita dell'universo ? Chi non ha mai riflettuto su questa "perfetta creazione" di cui esse sono il modello più notevole ?
Tutti sappiamo che Nicola fece un invidiato viaggio in Namibia lo scorso anno, e scattò foto bellissime degli oggetti celesti dell'emisfero australe, a noi preclusi poichè sotto l'orizzonte. Ci mise quasi un anno per farcele gustare sul forum, centellinandole una a una, speriamo che la cosa non si ripeta con le foto che si appresta a scattare ora ! :)
Al suo fianco troviamo il nostro Danilo che, tranquillo come un papa (ebbene sì, ha legami con l'Eterno e ciò ci garantisce il bel tempo ad ogni raduno), esegue le sue procedure e le sue foto preferite a largo campo, spesso impiegando diverse fotocamere/CCD contemporaneamente.
L'amministratore del forum Christian invece vuol provare a divenire amministratore della sua attrezzatura fotografica (minoistro dell'immagine), ma spesso è tentato dalla osservazione visuale. E' l'uomo che ha provato un sacco di telescopi e che vi scova difetti a non finire, ma quando comincerà a fotografare sul serio ? eleviamo per lui una prece. Valerio, conoscendolo, è dubbioso, sebbene la sua ultima montatura (supporto da cannone) sia una roccia che potrebbe far tutto da sola... :)
A questo punto saluto Renzo ed Ivaldo, validi astrofili e compagni di viaggio in questa ascesa alla vetta dell'Amiata, dicendo loro che è ora di mettersi all'opera nelle rispettive postazioni, ed essi non attendono altro, hanno svolto la loro missione di accompagnare un amico con la loro stessa passione e di farlo cresce un po' per volta facendogli attraversare varie situazioni... grazie ! Ora è giunto il momento che mi goda davvero il "sommo cerchio", il paradiso dei visualisti che tanto mi piace !
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Canto XI (cerchio superiore)

Più 'n là viene carpita l'attenzione,
dal Nord, ov'è l'allegra baraonda.
S'indugia a rimirar costellazione

che spicca vol, nel cielo lei si fionda.
Vi puntan la sfuggente nebulosa,
con trino ossigen mostra la su' onda,

che fine assai, simile a vel di sposa,
è di noi visualisti fier bottino.
Tutti l'osservan, lei si mette in posa,

si svela pure in picciol ottantino.
A fianco l'emmeventisette sale,
cui Davide si piega con inchino.

Tre muse noi s'accoglie sul piazzale,
son Astrid, Amalthea, alfa Cassiopea :
donzelle che s'accostano al visuale,

ognuno le asseconda, indi si bea !
L'ora è già tarda, dall'astral mammelle
si versa chiara in cielo Via Lattéa.

Ma l'occhio mio che vaga tra le stelle
ritrova in là Pulcherrima adorata.
Solingo son rimasto e sotto pelle

ripenso all'azzurrina, ch'è mai nata,
qualcuno non la volle solitaria
rosa compagna allor mi fu donata.

Son molti quei che guardano per aria
con tubi ed oculari d'ogne fatta,
e gustano visione sempre varia :

chi caccia globulari e chi s'impatta
in Sagittario e Zeus che gli sta in scia.
Sbadigli già contagian gente cotta,

ma fiera maglia metterem mai via,
la vestirem financo nell'inverno,
portando voce dell'astronomia !
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Commento al canto XI
Dopo essermi intrattenuto quindi tra gli astrofotografi, mi accorgo del vociare proveniente dal versante Nord del prato, accampamento dei visualisti : lo definisco un'allegra baraonda, ossia si parla, si ride, si scherza, si esclama per la meraviglia. Questo vociare carpisce la mia attenzione e mi trasferisco tra loro, perchè sono io in primis visualista.
Qui trovo che gli astrofili sono concentrati sulla nascente costellazione del Cigno che sta per salire (spicca vol... nel cielo si fionda) pian piano. Tutti provano a puntarvi una nebulosa normalmente assai sfuggente, ma che con il filtro Ossigeno Terzo (OIII) si evidenzia molto bene persino in piccoli telescopi da 80mm. E' uno spettacolo assai fine ed intricato, simile al velo di una sposa che si mette in posa, una sua parte addirittura mostra il profilo di un'onda del mare... è il grande Velo del Cigno, fiero bottino dei visualisti (e non solo).
Una spanna scarsa alla sua destra, più o meno alla stessa altezza, sta salendo anche la "manubrio", ossia la nebulosa M27 che tanto piace al nostro Davide il cui nickname è appunto davidem27... ogni volta che la osserva fa una o più genuflessioni !
In questo star party abbiamo anche tre giovani astrofile, più o meno neofite dell'osservazione : "donzelle che s'accostano al visuale". Le definisco giustamente muse, esse sono ispiratrici di bellezza ed eleganza, tre stelle aggiuntive del nostro raduno (e con esse indico tutte le altre donne là presenti o meno) e alcuni di noi le hanno osservate a lungo oserei dire... :wink: Probabilmente sono l'unica presenza in grado di distrarre gli osservatori incalliti dall'oculare, ossia dalla bellezza del cielo stellato.
Bello l'atteggiamento dell'astrofilo maschio, quando una di esse si avvicina egli subito punta l'oggetto più spettacolare o più particolare che il suo telescopio riesce ad inquadrare e lo mostra alla fanciulla, che innocentemente chiede "cosa stai osservando ?", con estrema fierezza (la asseconda, indi si bea).
A quest'ora della notte, già tarda mentre il Cigno si alza ad Est, compare la meraviglia delle meraviglie, quella striscia luminescente che attraversa tutto il cielo, già definita nella mitologia come Via Lattea. Dalle mammelle di Giunone (o Era, moglie e sorella di Giove/Zeus) schizzò in cielo il latte che la originò : infatti il potente marito accostò il figlio e semidio Ercole alle mammelle di Giunone dormiente, affinchè il piccolo divenisse immortale suggendo il latte divino e, questi, afferrandone una con troppa forza, ne fece schizzare il latte che inondò così il cielo.
Ma ora mi fermo e faccio una digressione molto personale, sarebbero altrimenti impossibili da capire le prossime due terzine.
Nell'introduzione ho già accennato al fatto che rimasi "in panne", mi fermai dopo i primi otto canti scritti di getto, ero "perso e un poco arreso" come Renzo mi dice nella 3° terzina del canto IV, ecco il vero motivo per cui sono stato chiamato a scrivere questa mia piccola opera !
C'è in cielo una stella che attira più di altre la mia attenzione, e su di me ha questo potere fin dall'estate del 2005, quando purtroppo il nostro bimbo da poco nel grembo materno (lo immaginavo maschio allora) non venne alla luce. Subito lo nominai angelo custode di un futuro pargolo, che però non arrivava. Nel fare questo scelsi la stella dal nome più bello, Izar ossia Pulcherrima (bellissima in latino), o anche Epsilon Boote, una stella doppia stretta, dai colori azzurro e arancio, la piccola componente azzurra è visibile anche con modesti telescopi salendo assai con l'ingrandimento e fa da compagna alla notevole e ben più luminosa componente arancione (rosa in questa mia poesia).
Il 2 di Gennaio fummo chiamati da un giudice per il secondo colloquio sulla possibilità di un bimbo in adozione (dopo aver già sostenuto un iter lungo più di un anno), speranzosi aspettammo il responso, che non arrivò, ancora una volta era stata scelta un'altra coppia. Ecco che si aprì una fase della mia/nostra vita in cui questa seconda delusione fu come una bastonata sonora, mi fermai persino nello scrivere, quello scrivere che tanto mi aveva consolato in quei pochi giorni di speranzosa e trepidante attesa di una risposta positiva.
Ma la parentesi triste durò poco, ecco che alla fine di quello stesso mese fummo inaspettatamente e nuovamente convocati ed in meno di una settimana ci ritrovammo tra le braccia la nostra piccola neonata, sana, bella più di una stella, nata lo stesso giorno della mamma (!!!), vista per la prima volta nel giorno dell'anno in cui sarebbe dovuto nascere il piccolo che avevamo perso, pensate che (verificato a posteriori per puro caso sul planetario) Pulcherrima sorge dall'orizzonte Est proprio nell'ora e nel giorno in cui la nostra piccola è nata, accompagnata poco dopo a destra dalla bellissima galassia M104 Sombrero e a sinistra dal meraviglioso globulare M13.
Credo che ora le due terzine rivelino tutta la loro potenza, manca solo un particolare che sta nel significato del nome che la nostra bimba aveva ed ha : "il mio Dio è la perfezione". :)
Non immaginate quanto sia, in positivo, stravolgente trovarsi papà in un giorno, la felicità e la meraviglia sono al massimo ma il tempo per scrivere al minimo, ripresi nella parentesi di Pasqua e completai la Commedia in breve tempo, forte della grande gioia che ora tutti e tre si provava.
Si riprende con la spiegazione, guardandomi attorno noto che sono in molti ad osservare con varia strumentazione, si gustano tanti oggetti celesti diversi (visione sempre varia) : c'è chi va matto per i globulari e chi scandaglia la meravigliosa e bassa costellazione del Sagittario che è seguita in coda dal pianeta Giove (Zeus che gli sta in scia) poco prima che albeggi.
Osservando gli amici vedo che è il momento in cui la stanchezza li assale, si sbadiglia assai riponendo gli oculari.
Ci si arrende al giorno, ma non ci sia arrenderà mai all'inquinamento luminoso, lo testimonia anche la maglietta fatta stampare apposta per questo raduno e che reca la scritta "DIFENDIAMO IL CIELO STELLATO".
La vestiremo sempre, noi astrofili, almeno virtualmente (fiera maglia metterem mai via), anche nel freddo inverno sebbene sia leggera e a maniche corte : a noi spetta portare a conoscenza delle "altre genti" questa meravigliosa scienza/passione, rendiamoci dunque portavoce, così come siamo capaci, dell'astronomia e dell'astrofilia, fra poco ve ne sarà occasione più che in altri periodi.
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Canto XII

Eccoci dunque, ad alba siam giunti
ripercorrendo mezzo gir di stelle.
Li visi nostri paion tutti smunti,

ma l'occhi abbiamo pien di cose belle
che tutta notte cielo s'è mostrato !
Di dove son cotal sottil fiammelle ?

Perchè fotone viaggia pel creato ?
Le prime genti non ponean questione,
più chiaro a lor parea, non sì velato,

questo mister che tutti ci si pone.
Ma giunse dì che umana gente pinse
a calcular li fatti con 'quazione.

Ed ecco cerchio un poco inver si strinse
e cancellar si volle in modo ratto,
poichè tecnologia su tutto vinse,

altro pensier che parve solo astratto.
Qui non dimando di cambiare rotta
chè scienza vera esiste, è questo un fatto.

V'è grande manifestazione dotta
dell'intelletto, dell'uman pensiero,
ma fate che si vinca questa lotta

che buio a notte fonda sia davvero !
Ticone principiò sì scientemente
a fare database al tetto nero,

che quando se lo lesse finalmente,
Giovanni partorì tre leggi nuove.
Infin vi fu chi al cielo volse lente,

avvenne nel milleseicentonove.
Omaggio noi rendiam a Tosca Fama,
che mille notti al canocchial fè prove.

Sedette a contemplar con molta brama,
e subito s'accorse dell'arcano,
quel ciel che noi, Astrofili, si ama !
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Commento al canto XII
Eccoci dunque, abbiamo resistito fino all'alba, che per l'astrofilo significa "appena il cielo comincia a schiarirsi un pelo" osservando gli oggetti celesti tra Gemelli e Sagittario (ripercorrendo mezzo gir di stelle), insomma metà della volta celeste a noi disponibile in un anno intero.
Abbiamo i volti stanchi e tirati, ma la luce che abbiamo immagazzinato attraverso i nostri strumenti e, perchè no, ad occhio nudo, rende questi visi felici, tanto più che davvero è stato sereno per tutte le notti (cielo s'è mostrato)... visto che previsione che ho azzardato nero su bianco ?
Ma cosa sono, o meglio perchè esistono le stelle ? (e al posto del termine stelle potete metterci ciò che volete)
Perchè i fotoni viaggiano per l'universo fino a colpire i nostri sensori naturali o meno ? che scopo ha tutto questo ?
Gli antichi, le prime genti, tagliavano corto, per loro non erano altro che "la creazione" o gli dei stessi (certo forse qualcuno una domandina diversa se la pose) che regolavano le vite mortali. Come a dire... anche se erano totalmente ignoranti, si erano dati spiegazioni che parevano plausibili poichè non vi era alcuna teoria degna di questo nome a smentirle, chissà se anche le odierne teorie sono della stessa pasta oppure contengono la verità.
E' infatti arrivato il tempo, l'era moderna, in cui gli esseri umani, forti della tecnologia raggiunta, si fanno beffe di qualsiasi altro "modo di vita" che non è spiegabile/dimostrabile con quella grande invenzione che fu la scienza.
La scienza dunque oggi guida i nostri passi, si spinge (pinse) a calcolare tutto con le equazioni, con la statistica...
E proprio laddove le equazioni servono, queste vengono davvero ignorate bellamente : i dati ad esempio dicono che ci stiamo letteralmente rovinando sfruttando il nostro pianeta al di sopra delle sue possibilità, si potrebbe darci tutti quanti una calmata e invece...
Non è questa però la sede per discutere dell'eterna diatriba tra scienza, spiritualità, religioni, ecc..., ma è altresì vero che la scienza è la manifestazione massima delle capacità umane, benvenuta sia dunque se ben utilizzata ! Personalmente la scienza è una di quelle cose che mi affascina parecchio !
Però almeno su un punto dovremmo essere alleati, concedetemelo, fate che si vinca questa lotta che par già persa ancor prima di cominciare e che interessa non solo noi astrofili... si spengano le luci inutili di notteeeeeeeee !!! Stiamo perdendo la cognizione persino delle stelle che da sempre hanno stupito genitori e figli, nonni e nipoti, gli innamorati, l'umanità intera ! Mettiamo in pratica dunque quello che abbiamo scritto sulla nostra bella maglietta : DIFENDIAMO IL CIELO STELLATO !
Tycho Brahe cominciò ad annotare in maniera davvero scientifica ed ordinata i movimenti degli oggetti celesti creando strumenti di misura e imbastendo un database enorme (che nella commedia in versi si legge come si scrive, ossia "database").
Il suo allievo Giovanni Keplero fu in tal modo in grado di interpretare correttamente tale precisione formulando le leggi sul moto planetario che tutti conosciamo... ma ancora non si conosceva nulla, o meglio non si era visto nulla...
Ed ecco dunque che nell'autunno dell'anno 1609, il suo contemporaneo Galileo Galilei (Tosca Fama, non oso nominar tanta grandezza nei miei versi) punta per la prima volta nella storia una lente verso il cielo notturno.
Gli dobbiamo tutti molto, è stato il primo di quella lunga serie di appassionati che è arrivata fino a me, a te, a tutti noi.
Chissà quante notti insonni ha passato a fare prove e tentativi con i suoi rudimentali canocchiali tentando di spremerli fino all'osso... Ahhh, avesse avuto un bell'ottantino ED !!!
Lo immagino seduto a contemplare il cielo stellato col suo "completamentenonacromatico", pieno di voglia di sapere, immagino anche la sua meraviglia nell'accorgersi dei monti e delle valli sulla superficie lunare, delle quattro stelline che cambiano posizione (ruotando) attorno a Giove (ma non c'è un unico centro attorno a cui tutto gira ?)... che emozione deve essere stata, cominciare per primi a svelare i misteri (l'arcano) di quel cielo che tutti noi Astrofili, stavolta con la A maiuscola, amiamo.
Proviamo a raccontare a chi si accosta a noi questi aneddoti, ecco che invece di un semplice "bello, sembra una diapositiva" oppure "ma non si può vedere più grande o più brillante questa galassia ? e i colori ?", vedrete (ma lo sapete già), che saranno le altre genti a domandare a noi incuriosite, e finalmente si potrà parlare e discutere, cosa sempre più rara in questo mondo costruito ormai sulle immagini.
Per questo ho deciso anche di scrivere, per vedere se si può ancora suscitare un po' di meraviglia senza far vedere niente di niente... :)
Un favore vi chiedo, leggete non una, non due, ma dieci (meglio 11 o 13) volte di fila le ultime cinque terzine (da "v'è grande manifestazione dotta...") fino a farle risuonare nel cervello e impararle a memoria, un omaggio a questi tre signori lo dobbiamo tutti e, siccome si stava in Toscana, all'ultimo più degli altri.
Grazie dell'attenzione quindi, so' di aver preso molto del vostro prezioso tempo e me ne scuso.
Un ultimo pensiero rimbalza nella mia scatoletta cranica... secondo voi Dante Alighieri dove avrebbe collocato Galileo Galilei, se lo avesse conosciuto ?
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Se ad ogne verso terra cerchia Sole,
vedi lettor se conti da quell'anno :
trenovenove gir fan qui gran mole,
qui quattrocento, feste si faranno !

firmato A.R. Dec. (Alessandro Re Declama)
Gennaio-Aprile 2008 D.C.

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Commento alla quartina conclusiva

La Commedia Celeste pare davvero finita... sbagliato ! E' troppo poco regolare, troppo poco ordinata, dodici canti ciascuno di undici terzine in endecasillabi, rime incrociate a tre a tre (come si chiama sta metrica... bho ?) con sequenza troncata all'inizio e alla fine di ogni canto, ci vuole proprio un'eccezione per portare maggiore regolarità.
Ecco dunque una bella quartina (niente paura, non mi trasformo in Nostradamus) che, solitaria, completa l'opera e la perfeziona : in tal modo abbiamo 396 versi o righi (12x11x3) nei dodici canti, quindi 400 versi aggiungendo i 4 finali della quartina.
Se ad ogni verso, caro lettore, fai finta che corrisponda un anno (Terra cerchia Sole), prova a contare dal 1609 (quell'anno in cui Galileo puntò la sua lente), nel trecentonovantanovesimo rigo (ossia oggi, il 2008) è passata una grande mole di anni davvero, ben 399 (trenovenove) appunto, nel successivo ed ultimo rigo saranno 400 anni tondi tondi e saremo nel 2009, l'anno che è stato dichiarato dalla comunità mondiale come Anno Internazionale dell'Astronomia !!! Sotto dunque, grandi feste ! Gran propaganda e grandi attività ci attendono, le altre genti se lo aspettano e non dobbiamo deluderle, chissà che non salti fuori qualcosa di buono. Io me lo auguro, anzi, noi ce lo auguriamo, noi che abbiamo preso parte alla commedia celeste sul monte Amiata e che "siamo stati racchiusi tutti negli ultimi quattro versi".
Racchiusi ? ehhh ? che significa ? Ecco qua : negli ultimi quattro versi, ancora una volta, i numeri hanno gran significato rivelatore : senza la quartina finale abbiamo 396 righi, moltiplicando per 11 (le sillabe per rigo) fa 4356... se aggiungiamo la quartina abbiamo 400 righi e, sempre moltiplicando per 11, fa 4400... ora dividiamo questi due numeri per 3 (il mio numero preferito) e otteniamo 1452 e 1466,666(periodico)... secondo voi quando eravamo disseminati sul Prato della Contessa, a che altezza, sul livello del mare, ci si trovava ??? mediamente 1458mslm !!! (c'era tanto di cartellone).
Mi piace pensare che questa ultima quartina ci racchiude tutti poichè il Prato ha una pendenza che ne determina un insieme di altezze, possiamo quindi simbolicamente dire che ci si trovava tutti quanti piazzati coi telescopi tra 1452 e 1466,666(periodico) metri ? direi di sì, notate poi che la cifra più alta è una cifra periodica, illimitata, che si protrae all'infinito !!!

Per tutti gli altri che invece non c'erano... come fare a prender parte a questa "commedia" ? Semplice, recatevi almeno una volta in montagna, a "milleqquattro, quasi milleccinque", come si citava in un noto film comico (sempre Toscana era) anche si trattava di anni dopo Cristo, anzichè dei metri sul livello del mare che io qui intendo. Poi, ovviamente in una bella nottata serena, alzate gli occhi al cielo, e fateli alzare anche a chi vi sta accanto, un grandioso "ohhh" vi nascerà dal cuore, benvenuti ne...

... La Commedia Celeste !!!
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E' davvero tutto ora, rinnovo i ringraziamenti e non me ne vogliate se molti non sono stati "nominati". Pensate a me che non ho nemmeno citato l'amata torretta binoculare e, ancor più grave, la mia "Beatrice", ovvero colei che mi sopporta a fatica giorno dopo giorno e che ha fatto da test per le non certo poche prove... mi immaginate ad implorarla : "ascolta cara, lo so che sei stufa, ti leggo solo questo pezzetto giusto per sapere se suona bene" ?!
Credo che, tra le schiere dei Santi, i posti migliori siano proprio per le donne degli astrofili !

Cieli sereni !

Alessandro Re

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Ultima modifica di king il giovedì 15 maggio 2008, 9:05, modificato 20 volte in totale.

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king ha scritto:
...chi va all'inferno non è detto che sia cattivo...

Non cominciare a mettere le mani avanti...
;)


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Eh eh eh,
hai paura della sua vendetta eeehh??? 8)

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Grazie di nuovo, ancora adesso non so chi mi ha dato il coraggio (o faccia di tolla ?) di declamare "poesia" con un pubblico così numeroso... sarà stata l'ebbrezza dell'alta quota o il vinello sincero ?
Paura io ? e di che scusate, bisognerebbe esser fieri di una nomination !

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Alessandro Re

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MessaggioInviato: martedì 6 maggio 2008, 10:56 
Adesso capisco a cosa vi riferivate con la storia del Sommo Poeta!!!!
:) :) :) :)

Bravo king!!!
Bellissima!!!
La dovrebbero introdurre come testo scolastico!!!
;)
Ancora, ancora!!! :) :) :)

PS: spero che qualcuno abbia un MP3 dell'evento!!!!


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Credo che un filmato non esista, e meno male !!!

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Uppo !

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king ha scritto:
Credo che un filmato non esista, e meno male !!!

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Alessandro Re

Qualcosa esiste :twisted: ma per pochi secondi e comunque viene tenuto in cassaforte :lol: :lol:

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