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MessaggioInviato: martedì 15 aprile 2008, 21:20 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 9:16
Messaggi: 342
Località: Prov-Venezia
Concordo pienamente a metà con l'articolo.

Certo che se mettessero le letterine nere su sfondo griginochiaro come fanno tutti i cristiani non avrei la mia pupilla cappottata! :evil:

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osservo con ETX 105PE, ETX 70AT, Newton Konuscope 114/900 su EQ3.2, dobson Marcon 150/900 degli anni '70.
7x50 Leader, 10x50 Bresser, 20x90.


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MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2008, 8:10 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
per poterlo leggere ho fatto copia-incolla su un documento di testo e l'ho stampato.... ma alla fine tutto il discorso si limita a dire che è inutile usare una pupilla d'uscita maggiore di quelle del proprio occhio, sai la novità :lol:

Deneb, secondo te dal mio 20x90 se passo al 25x100 la noto la differenza? e quanto? Thnks


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MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2008, 8:27 
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Iscritto il: giovedì 24 agosto 2006, 21:52
Messaggi: 3511
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Binofilo del cielo
sì, un po' di differenza la vedi, specie sugli oggetti deboli, ma non pensare a differenze stupefacenti (a parità di qualità ottica); quantificarlo in una parola è impossibile e al di là dei calcoli teorici sulle mag limite dello strumento vi è sempre una componante di impatto visivo molto soggettiva
per contro un 25x100 a oculari diritti comporta una significativa maggior difficoltà di gestione (parlo dei più comuni 25x100) per peso e dimensioni: orientandosi in questo senso, potendo, forse conviene fare un pensierino agli angolati. Dovresti cercare di provarne uno comparandolo al tuo.

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osservo con: due occhi....perchè two eyes is meglio che one...
ero Deneb (o se preferite...ero David Bowman…..)


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MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2008, 8:32 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 20:51
Messaggi: 273
Località: Roma
Ciao a tutti,
ho letto l'articolo ma rimango un pò perplesso...
Nella mia esperienza, ho visto che, anche e soprattutto in presenza di cieli inquinati e pupilla ancora non pienamente dilatata, il diametro dell'ottica del binocolo si comporta come un filtro passa-alto sulla luminanza.
Mi spiego meglio con un caso pratico.
Sono le 21, ho appena finito di mangiare e mi accorgo che il cielo è pulito e senza luna. Esco quindi di casa con due binocoli.
Le mie pupille sono ancora adattate alla luce della cucina, quindi certamente non dilatate al massimo.
Se prendo un 10x40, il numero di stelle che si stagliano sullo sfondo è nettamente inferiore rispetto ad un 7x50. La differenza si nota in modo drammatico anche con un 12x50.
Alla diminuzione del diametro della pupilla di uscita, la magnitudine limite visibile scende in modo drammatico e questo effetto si nota tutto.
E' vero che il binocolo ingrandisce di più, consentendo teoricamente di inquadrare l'oggetto in un campo maggiore, ma questo si staglia in modo nettamente minore rispetto allo sfondo.
Ciò accade perche la perdita di luminosità è proporzionale al quadrato della pupilla di uscita, mentre il guadagno di ingrandimenti è lineare.

Considerate ad esempio l'osservazione di un globulare.
Con un 12x50 il globulare appare il 70% più grande rispetto ad un 7x50, mentre la sua luminosità apparente è di quasi tre volte minore (oltre una magnitudine in meno).
Alla fine cosa accade ? Che il globulare nel 12x50 occupa poco oltre una volta e mezza il campo che occuperebbe nel 7x50, ma è molto meno luminoso, con conseguente perdita di visibilità delle stelle periferiche.

Io ho provato praticamente tutti i binocoli, compresi gli enormi 12x80 etc.
Il migliore di tutti, per l'astrofilo - a mio modesto avviso - resta il 7x50, soprattutto se apocromatico.

Boh, torno a dire, sono un pò perplesso ...

Se proprio dovessi inventare un indice di visibiltà, poi, non userei certo il prodotto di due grandezze la cui importanza reciproca non è lineare.
Semmai, la formula giusta potrebbe essere

indice = diametro * SQRT(ingrandimenti)

dove SQRT è la radice quadrata.

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MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2008, 11:29 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
INteressante... ce la faresti a fare un grafico sul tipo di quello dell'articolo? tanto per fare una comparazione, anche io ho usato molto un 7x50 (comprato all'epoca in cui si osannava il 7x50 come il miglior binocolo da astronomia e forse le mie pupille arrivavano davvero a 7mm) e adesso sono passato al 10x50 e al 20x90, volgio fare una prova testa a testa tra il 7x50 e l'8x40 ;-)


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MessaggioInviato: mercoledì 16 aprile 2008, 11:36 
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Iscritto il: giovedì 24 agosto 2006, 21:52
Messaggi: 3511
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Binofilo del cielo
il fattore di bishop è un parametro molto generale, che dà un'idea molto generale di quello che può fare un binocolo, ma soffre ovviamente di alcuni limiti: per questo in ogni post in cui ne parlavo dicevo che è valido ma da usarsi con il buon senso
personalmente concordo con il ragionamento di fondo di carlito (ma non con la preferenza per 7x50 apocromatico :wink: ): la sua esperienza è analoga alla mia come commentavo di recente in altro topic parlando di queste cose (post a fondo pagina):

http://forum.astrofili.org/viewtopic.ph ... highlight=

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MessaggioInviato: giovedì 17 aprile 2008, 16:50 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 20:51
Messaggi: 273
Località: Roma
deneb ha scritto:
..
(ma non con la preferenza per 7x50 apocromatico :wink: ): la sua esperienza è analoga alla mia come commentavo di recente in altro topic parlando di queste cose (post a fondo pagina):
...


Grande Deneb, ben trovato dopo un sacco di tempo !

Perché non il 7x50 apo ?
In effetti qualche "difettuccio" c'è in questo tipo di ottiche:
- vignetta
- distorce ai bordi
- hanno messa a fuoco indipendente per i due oculari (ma come mixxxxia si usa :roll: :roll: :roll: :roll: )
Però, i 4/5 del campo inquadrato sono semplicemnte S P E T T A C O L A R I !!

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MessaggioInviato: giovedì 17 aprile 2008, 19:27 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 20:51
Messaggi: 273
Località: Roma
Allora,
mi sono divertito tra excel e PS ad applicare la formula

I = sqrt(ingrandimenti) x apertura

i risultati sono i seguenti:


Immagine

insomma, per avere un indice di visibilità migliore di un 7x50, con questa formula, bisogna avere almeno un 11x40 o un 19x30.
In rosa, giallo, viola e rosso sono indicate rispettivamente le coppie ingrandimento / apertura per gli indici di visibilità 100, 200, 300 e 400.
Maggiore è l'apertura e più il grafico delle "isoindice" è in pendenza, come è giusto che sia: una maggiore lunghezza focale determina una perdita di luminosità che va compensata con un aumento della superficie delle lenti (proporzionale al quadrato dell'apertura).

In ogni caso, il grafico della pupilla di uscita parla chiarissimo:

Immagine

per avere aperture che sfruttano tutto il potenziale della pupilla umana, bisogna attestarsi su diametri generosi.

Secondo me, l'indice di visibilità va ulteriormente pesato rispetto al rapporto pupilla uscita / pupilla umana (7mm).
Sarà pur vero che un 11x40 ha pari indice, rispetto a questa formula, ma la pupilla di uscita è drammaticamente minore !

Che ne pensate ?
Carlo

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MessaggioInviato: giovedì 17 aprile 2008, 19:55 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
Penso che hai fatto un bel lavoro, grazie!

Confrontando i dati della tua tabella con il confronto che feci tra il mio 20x90 e un buon 20x80 trovo che effettivamente la differenza di visibiltà dei soggetti osservati nei due strumenti, mi ricordo in particolare M13 e la cometa Swan, corrisponde :D

Deneb mi consigliò bene nella scelta :wink:


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MessaggioInviato: venerdì 18 aprile 2008, 10:37 
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Iscritto il: mercoledì 17 ottobre 2007, 11:38
Messaggi: 11259
Il problema e che molto spesso la differenza la fan 2 cose:
1) il fondo cielo
2) I nostri occhi.
Io mi son trovato sempre meglio con certe "vie di mezzo" per una certa classe di oggetti, diciamo quelli diffusi con poca differenza di luminosita' tra il centro e i bordi. Intorno a 5/6 (come pupilla d'uscita) era un valore ideale anche in alta montagna se no rischiavo:
se troppo bassi ripetto al diametro i miei occhi erano svantaggiati oppure dovevo osservare dalle Hawaii! :D
Altro problema dei bassi e se l'oggetto, anche se diffuso, era troppo piccolo (l'occhio costretto a "sforsarzi" a cercarlo per le piccole dimensioni).
se troppi rischio che l'oggetto sia "spappolato" su una grossa area e appaia troppo debole per staccare i particolari dal fondo.
Ma certo non ho mai considerato, nella scelta il fattore crepuscolare.
Tra l'altro cambiai anni fa' il 7x50 con un 10x50. A parte la differenza di qualita' e la luminosita' troppo forte del 7x50 che mi dava fastidio.


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