il concetto di collimazione è come sugli S-C ma la precisione deve essere molto maggiore per via della tipologia ottica del dall kirkam.
Ti posso dire per esperienza diretta che un casserain è molto sensibile a variazioni della collimazione molto ridotte, un D.K lo è ancora di più. Inoltre il dall kirkam, avendo un campo corretto limitatissimo, richiede che la collimazione (su un mewlon 210 dovrebbe essere fatta ad almeno 4/500x) venga fatta tenendo la stella di riferimento perfettamente al centro del campo inquadrato (cosa che richiede più attenzione e tempo).
Inoltre questa collimazione (ma questo in tutti i telescopi) deve essere fatta in modo coerente con la scelta di utilizzo dell'ottica stessa (quindi visuale o fotografica).
Dico questo perché se l'intento è quello di osservare e basta, la collimazione va fatta con il diagonale che si userà inserito. Questo perché il diagonale introduce dei disallineamenti del campo ottico. Quindi inutile collimare perfettamente lo strumento per poi ci infilarci un diagonale che introduce errori. Meglio controbilanciare l'errore sul fronte finale (anche se questo limita ulteriormente il campo poi perfettamente corretto. E' facile da intuire il perché...)
Se invece volessimo applicare un bel ccd al fuoco primario bisognerebbe collimare senza diagonale.
Anche qui non è proprio vero: bisognerebbe lasciare il sensore sempre montato e collimare lo strumento usando i dati del sensore (quindi un lavoro lunghisismo - ma eterno). la cosa però funziona se si decide di dedicare un'ottica solo alla riprese e la si lascia sempre montata e pronta all'uso. E anche questo non è il caso (purtroppo) della maggior parte di noi tapini astrofili...
Il fatto poi che un mewlon o un cassegrain come il cn212 (che io preferirei di gran lunga al mewlon 210) siano più "difficili" da collimare è dovuto alla resa ottica. takahashi dichiara i suoi specchi lavorati a lambda/20 il che significa che, in teoria, la correzione ottica PRIMA del diagonale potrebbe essere pari a lambda/10, un valore molto alto che non permette all'immagine poco contrastata di diffrazione (tipica di un SC commerciale lavorato a lambda/4 o lambda/6) di "mascherare" i piccoli errori di collimazione.
Mi spiego: se collimo un S-C usando 300x l'immagine che avrò a fuoco sarà (dipendentemente dal seeing e dal complesso diagonale/oculare) quanto di meglio quell'ottica può offrire. Questo perché l'immagine di diffrazione è sì pulita, ma non troppo (uso specchi che mi danno una precisione del fascio ottico uscente pari a lambda/2 o lambda/3).
Se anche portassi l'immagine per collimare lo strumento a 600x e notassi un lievissimo disallineamento tra l'ombra del secondario e il disco di luce del primario sarei sicuro che inciderebbe molto poco o niente affatto sull'immagine finale della mia stella a fuoco.
Questo con uno specchio (anzi due) lavorati a lambda/20, e quindi con una precisione del fascio uscente a lambda/10, non è altrettanto vero. Quella piccola imprecisione di collimazione mi degraderebbe in modo visibile l'immagine finale, abbassandomi dettaglio e contrasto.
Ecco perché si dice che questi strumenti così ben corretti sono difficili da collimare.
Ultima cosetta riguardo la collimazione: ho visto tanta gente collimare le ottiche dopo averle messe sotto la volta stellata. Ecco.. insomma.. che vuoi che aggiunga....
Paolo