diglit ha scritto:
ma voi parlate di estremizzazione dell'osservazione.
Che lavoro fate?
Ti spiego la mia situazione:
io lavoro 10 ore al giorno (no, 11 a dire il vero come minimo) e faccio fondamentalmente l'imprenditore. Ho tre società, i consigli di amministrazione, i dipendenti, le telefonate, i clienti.
Quando torno a casa la sera e mi metto in giardino in una serata di aria molle tardoprimaverile estraggo il telescopio e mi metto a guardare per rilassarmi...
Insomma: non cerco a tutti i costi di sdoppiare al limite dello strumento (che sia un 4 o un 40 pollici). Schiaccio un tastino e passo a un'altra doppia (possibilmente quelle con separazione tra i 10 e 2 secondi d'arco - NON meno - perché sono quelle esteticamente più piacevoli!) o a un pianeta. Cavolo: su saturno vedi 4 particolari o forse 5 se percepisci Encke... su Giove altro discorso..sulla Luna... ma la Luna è SEMPRE bella.
Finite le osservazioni dalla città. STOP
Sai quante volte ho diaframmato i miei rifrattori solo perché l'immagine diventava così "più tranquilla" sulle stelle doppie.
Certo che se fossi stato a ridosso del potere risolutivo dello strumento e avessi diaframmato... amen compagna ma chi se ne frega!
Una volta facevo disegni, fotografavo, mi stressavo come un pazzo... ricordo quei tempi con terrore (e anche con ovvia nostalgia) ma non li rivivrei nemmeno se mi pagassero.
Comprendo la logica prestazionale ma proviamo anche a comprendere le necessità di un osservatore... se trovassi comodo il tmb me lo terrei (e se volessi prestazioni a tutti i costi mi costruirei un newton da 10 pollici: che da la paga a tutti i vostri apo da 16/18 cm.... tanto per la cronaca). Non è che non sappia come agiscono le celle convettive o che la fluorite se ben lavorata e stabilizzata offre maggiore correzione di una lente in vetro..
La mia richiesta riguardava la possibilità di trovare un buon compromesso con uno strumento compound e tra questi non ce ne sono mica poi molti.
Ho visto dettagli planetari in banalissimi Meade da 30 cm. che certi rifrattori astro-physics da 15 cm. si sognavano quando i loro proprietari avevano mangiato leggero la sera... quindi conosco anche il valore dell'apertura, nonostante questo il mio approccio all'astronomia è diventato di "pacioso benessere mentale" e questa filosofia voglio perseguire.
Non riprendo un apo da 4 pollici (che è piccolo e comodo) perché è insufficiente nel dettaglio così come lo è, forse, uno da 13 (a me piace tanto il TOA 130 anche se ha un focheggiatore che fa schifo - mentre non comprerei mai un TEc140 perché è brutto - anche se magari è più prestazionale). Oltre i 13 cm. diventano troppo lunghi i rifrattori, quindi pensavo - lo ripeto - a un compound. E pensavo a un riflettore che fosse un po' fuori dal coro (ecco perché il mewlon o un Intes - di cui ho avuto un MK67, un MN61 e un MN78). Ma se siete così convinti che servano più cm. resto in dubbio se spendere un sacco di soldi per il 250 mewlon quando con la metà acquisto un 300mm f10 meade (che sicuramente non sarà così esotico e ben fatto ma che, in soldoni, ti fa vedere più o meno le stesse cose - e quel "più o meno" si adatta alla versione "pacioso benessere mentale" cui mi riferivo.
Ma se non basta allora amen: comprerò il mewlon 250 ahahaah o un toa150
Paolo
Fantastico questo post!... io sto rischiando di mollare tutto perchè mi stavo facendo troppe fisime prestazionali cercando di fare dell'imaging buono dal cielo della prov. di Milano e senza aver molto tempo per farlo visto che anch'io lavoro tra le 10 e le 12 ore al giorno e sono sposato da poco. Ho perso un pò il gusto di osservare e allora mi sono messo in vacanza astrofila di riflessione.
Ok, sono OT per questo argomento... passo e chiudo.