Il mio parere è un poco diverso dalla media.
Posto che le montature equatoriali moderne goto sono di solito "a piedi" quando manca corrente, rimane comunque la possibilità di muoverle sbloccando gli assi e puntare a mano, ma è un po' scomodo.
Ci sono poi montature motorizzate come la Vixen Gp che hanno la possibilità di essere mosse senza sbloccare gli assi agendo sulle manopole micrometriche (ad esempio sulla mia Celestron CG5-GT non si può fare) e allora anche la mancanza di corrente ti fa un baffo.
Ma sul punto "è utile il goto ?" rispondo senza dubbio "sì" nel caso in cui tu non abbia abbastanza apertura o ti trovi sotto un cielo cittadino.
Pur conoscendo il cielo infatti i riferimenti sono spesso invisibili e l'unica speranza per cercare oggetti deep nuovi o deboli è il goto appunto... poi se si vedano all'oculare con un C8 ad esempio è altra questione, ma quando sei in astinenza va bene tutto !
Se hai gente intorno pure serve il goto, mentre spieghi il tele fa il lavoro sporco.
Sotto un bel cielo invece lo trovo perfettamente inutile se l'apertura di cui si dispone è ampia.
In questo caso i riferimenti ci sono, e se conosci il tuo strumento sai bene che sei "esattamente lì" e ci arrivi anche in fretta con l'ausilio di telrad e cercatore, quindi penso che ogni sorta di cerchio digitale o goto sia una complicazione.
Poi per chi fotografa subentra tutta una serie di altre considerazioni, visto che nel Dobson l'oggetto debole lo vedi mentre nel rifrattore apo magari no, il goto allora può essere un aiuto.
Cieli sereni !
Alessandro Re