La turbolenza (che genera lo "scintillio") dipende dalla presenza dell'atmosfera. O meglio da zone di essa con differente temperatura, quindi densità, quindi indice di rifrazione. In più queste zone sono in rapido movimento. Perciò il raggio luminoso, passando da una zona all'altra, viaggia a "zig-zag". Le distanze non centrano nulla.
Non esiste nessuna misura diretta del diametro di una stella (*): anche le più grandi e vicine appaiono puntiformi in qualunque telescopio (il dischetto che si vede è un effetto della diffrazione). Sirio è grande il doppio del Sole ma distante (dalla Terra) 8 anni luce contro 8 minuti luce.
Ovviamente non basta solo un'osservazione per trovare il punto nave (però con la meridiana trovi almeno la latitudine, e se viaggi verso sud o nord...). Come per le triangolazioni terrestri è meglio averne 2 a 90 gradi o tre a 120 ecc.
Ripeto: la precisione dello strumento (sestante, cronometro) è relativa al fatto che poi è un uomo che lo usa. Il fattore umano è decisivo, lo sanno bene i vecchi osservatori di occultazioni.
Che l'orizzonte sia sempre ben netto e visibile con qualsiasi tempo non mi risulta, ma forse ricordo male.
Adesso per fortuna ci sono i sistemi GPS che danno la posizione con qualunque tempo e con un errore inferiore alle dimensioni della barca, cosa che però non evita a qualche ufficiale "distratto" di finire ingloriosamente in secca
Donato.
(*) Betelgeuse a parte, che è una stella "esagerata"
