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MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 10:55 
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Poco fà ho ricontrollato i siti su cui ho trovato i coefficienti di conducibilità termica e probabilmente (anzi, quasi sicuramente) nei miei precedenti post, ho scritto delle fesserie.
Su un sito riguardante il "solare termico" di Rubbia si parla di "radiatori" in fibra di C. da 290 W/m x K, ma su altri siti, le F.d.C più "classiche" indicano valori di 0,29 W/m x K (però scritto in questa maniera .290 W/m x K), quindi credo di aver preso un abbaglio. Credo di dover delle scuse a Rick Deckard. :oops:

Ritornando IT, concordo con Pilolli, credo che la Celestron si sia accorta che mantenere due linee di produzione che sfornano strumenti che costano (e immagino, che gli renda) praticamente la stessa cifra, non sia il massimo dell'ottimizzazione.

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 Oggetto del messaggio: carbonio
MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 12:19 
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Angelo Cutolo ha scritto:
Poco fà ho ricontrollato i siti su cui ho trovato i coefficienti di conducibilità termica e probabilmente (anzi, quasi sicuramente) nei miei precedenti post, ho scritto delle fesserie.
Su un sito riguardante il "solare termico" di Rubbia si parla di "radiatori" in fibra di C. da 290 W/m x K, ma su altri siti, le F.d.C più "classiche" indicano valori di 0,29 W/m x K (però scritto in questa maniera .290 W/m x K), quindi credo di aver preso un abbaglio. Credo di dover delle scuse a Rick Deckard. :oops:

Ritornando IT, concordo con Pilolli, credo che la Celestron si sia accorta che mantenere due linee di produzione che sfornano strumenti che costano (e immagino, che gli renda) praticamente la stessa cifra, non sia il massimo dell'ottimizzazione.




Scusate, ma credo si debba riportare il discorso entro certi termini logici.
Tralasciamo le tabelle di conducibilità termica per sostenere se un tubo di telescopio in carbonio funziona meglio o peggio, perchè allora dovremmo cominciare a parlare delle leghe di alluminio e delle rispettive varianti nei vari campi di applicazione.
Ho scritto in passato che la storia del tubo in carbonio che impiega piu' tempo ad acclimatarsi è dovuta da:
a) tubi chiusi
b) eccessivo spessore della lamina;
c) errato progetto del sandwich;
d) tipo di costruzione del tubo e quantità delle rispettive resine, strato per strato.

Dobbiamo considerare che se (parliamo di telescopi non di marmitte per favore, in quanto ogni campo di applicazione ha le sue considerazioni da fare) usiamo un tubo in carbonio:
a) il primo vero grande vantaggio è il controllo dimensionale del tubo, il che vuol dire non vanificare le precisioni meccaniche precedentemente cercate;
b) il peso scende ma in maniera modesta per un lavoro fatto a regola d'arte (tra il 12 e il 16%);
c) tutto il set up meccanico ed ottico una volta messo a punto resta li e non si muove (ma........con altri se e altri ma........);
d) il sistema di costruzione del tubo deve essere molto ripeto molto ben progettato (io ad esempio nella mia pochezza avverso i sistemi honeycomb che non sono assolutamente idonei a tubi ottici), e il progetto di questo tubo si deve inserire nel contesto generale della meccanica del telescopio, altrimenti le magagne di uno annullano i vantaggi dell'altro.

Pertanto qualora un astrofilo riscontri problematiche di un certo tipo nel tubo in carbonio un motivo c'è sicuramente, ma non è dovuto al materiale, piuttosto alla sua realizzazione.

Ecco perchè ho sempre sostenuto che baggianate come i M e i C in carbonio lasciano il tempo che trovano e servono piu' a dare un'impronta presunta tecnologica in un prodotto che di tecnologico ha ben poco.
ciao
max

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 13:04 
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Pensavo che ho un c9.25 CF XLT... è cinese, è lavorato male, controllato peggio e adesso pure il problema del carbonio :)

Ad ogni modo sarà vero che a causa delle resine usate attorno alla fibra questo diventi anche più lento dell'alluminio ad acclimatarsi ma, se è così, allora sarà anche più lento a perdere l'acclimatazione in caso vari la temperatura esterna... o sbaglio?

Ad ogni modo io non ho mai notato niente di anormale o problemi per cui sospettare che non vengano venduti per questo motivo. Piuttosto, per 100 euro di differenza, costa meno fare un tubo in Alluminio o in Carbonio?

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Alessandro


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 Oggetto del messaggio: carbonio
MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 13:14 
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aless79 ha scritto:
Pensavo che ho un c9.25 CF XLT... è cinese, è lavorato male, controllato peggio e adesso pure il problema del carbonio :)

Ad ogni modo sarà vero che a causa delle resine usate attorno alla fibra questo diventi anche più lento dell'alluminio ad acclimatarsi ma, se è così, allora sarà anche più lento a perdere l'acclimatazione in caso vari la temperatura esterna... o sbaglio?

Ad ogni modo io non ho mai notato niente di anormale o problemi per cui sospettare che non vengano venduti per questo motivo. Piuttosto, per 100 euro di differenza, costa meno fare un tubo in Alluminio o in Carbonio?



i 100 euro di differenza sono ridicoli e indicativi della pochezza della costruzione in carbonio.
La temperatura esterna, nel corso della notte, ovviamente è altalenante anche in funzione del luogo da cui si osserva e della postazione. Se varia la temperatura esterna la teoria dice che l'ottimale sarebbe anche cambiasse quella interna e che il vetro gli andasse dietro, non credi?

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 Oggetto del messaggio: Re: carbonio
MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 13:26 
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massimoboe ha scritto:

i 100 euro di differenza sono ridicoli e indicativi della pochezza della costruzione in carbonio.
La temperatura esterna, nel corso della notte, ovviamente è altalenante anche in funzione del luogo da cui si osserva e della postazione. Se varia la temperatura esterna la teoria dice che l'ottimale sarebbe anche cambiasse quella interna e che il vetro gli andasse dietro, non credi?


Non lo metto in discussione. Pensavo ai picchi dovuti a disturbi temporanei, per esempio correnti d'aria discontinue. Ma forse è un caso limite. Non penso infatti che la versione in carbonio sia meglio di quella in Al

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 Oggetto del messaggio: Re: carbonio
MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 13:32 
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aless79 ha scritto:
massimoboe ha scritto:

i 100 euro di differenza sono ridicoli e indicativi della pochezza della costruzione in carbonio.
La temperatura esterna, nel corso della notte, ovviamente è altalenante anche in funzione del luogo da cui si osserva e della postazione. Se varia la temperatura esterna la teoria dice che l'ottimale sarebbe anche cambiasse quella interna e che il vetro gli andasse dietro, non credi?


Non lo metto in discussione. Pensavo ai picchi dovuti a disturbi temporanei, per esempio correnti d'aria discontinue. Ma forse è un caso limite. Non penso infatti che la versione in carbonio sia meglio di quella in Al


in questo caso sarebbe gia il vetro che non ti viene dietro alla variazione termica, tubo o non tubo.
piuttosto quantifichiamo il costo di un tubo C?
mi calcoli la superfice esatta del pezzo in carbo e mi dici lo spessore del tubo esatto (non l'ho mai fatto ma adesso divento curioso).

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MessaggioInviato: mercoledì 6 febbraio 2008, 13:57 
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E' un cilindro da 82cm di circonferenza per 45 d'altezza (grossomodo). Lo spessore sarà tra 0,5 e 0,3 cm (dati molto a spanne)

Ti mancherebbe però un dato, i volumi (in n° di pezzi)

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fammi fa due conti appena ho una pausa adesso sono al lavoro, il nr di pezzi è ininfluente entro certi limiti.........poi ti spiego il perche
peccato che non puoi darmi lo spessore esatto sarebbe determinante

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se supponiamo uno spessore minimo di 3 mm. il resto sarà resina ecc. ecc. (escludo 5 mm di carbo), il costo di VERO carbonio solo di materiale, esclusa mano d'opera (e quindi slegato alla quantità), usando tecnica del wrapping e tessuto ordinario è di circa 300 euro, secondo me ci sono delle ipotesi avvalorabili qualora ci sia un volontario pronto a regalarmi un tubo da segare in due e analizzare:

lo spessore è molto inferiore,
dentro ci sono fogli di poliestere o vetro,

questo è quanto.
max

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massimoboe ha scritto:
(...) qualora ci sia un volontario pronto a regalarmi un tubo da segare in due e analizzare:



Ti potrei dare il mio tanto è un xlt cf :lol:

a parte gli scherzi, è difficile capire da questi dati, sono tubi rigidi che verrano prodotti da un fornitore chissà dove, trasportarli è una scocciatura perchè sono vuoti ed occupano spazio. Stoccarli per ogni versione un'ulteriore scocciatura se consideri il magazzino. La lamiera da piegare è di certo più pratica anche per loro.

Inoltre, non aggiungono niente nè tolgono al telescopio tant'è che più di cento euro non ti riescono a chiedere...

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Alessandro


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