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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Mak-newton vs. Rifrattori
MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 16:03 
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Iscritto il: mercoledì 31 maggio 2006, 20:53
Messaggi: 702
Località: La Spezia/Aosta
Poichè salire sopra i 4" nei rifrattori ED o ancor peggio APO diventa proibitivo,ho letto più di una recensione positiva per l'alternativa "povera" (sempre che povera si possa chiamare) ovvero i mak-newton (praticamente solo intes perchè i Lomo sono introvabili).
Volevo chiedere a chi ha avuto esperienza diretta un mak-newton da 6" è paragonobile come visione ad un rifrattore apocromatico da 5"-6"?
Che differenza c'è rispetto ad un MAK tradizionale?
Per il momento è una curiosità.


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MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 16:51 
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Iscritto il: venerdì 5 ottobre 2007, 7:00
Messaggi: 1899
Località: Baselga Pine' (TN) o Malga Stramaiolo
Se guardi bene in rete trovi un sacco di recensioni :wink:


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MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 17:26 
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Iscritto il: venerdì 19 maggio 2006, 11:18
Messaggi: 1729
Località: Somewhere in Lombardia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Il Mak-Newton presenta due vantaggi rispetto al mak-cassegrain:
1) minore ostruzione
2) la luce attraversa il tubo 2 volte anzichè 3

La minore ostruzione è significativa: un mak-newton è ostruito circa 0.20-0.22 contro gli 0.30-0.35 e passa di una configurazione Cassegrain. Ne consegue che il contrasto, a parità di lavorazione delle ottiche, sarà migliore nel caso del newton.

Il fatto che la luce attraversa 2 volte il tubo nel caso del newton e 3 nel caso del cassegrain, diminuisce la sensibilità dello strumento al seeing. All'atto pratico, montando uno accanto all'altro un MK67 e un MN66, dovresti ritrovare un'immagine più secca e ferma nel MN66.

Per quanto riguarda le prestazioni non ho mai avuto l'onore di guardare dentro un Intes, ma a detta di chi li ha provati, l'MK67 è praticamente allineato in hi-res ad un C8, nonostante i 5cm in meno per l'Intes. :shock:
Ne deduco che se la versione mak-newton vada meglio, dovrebbe essere grossomodo allineato ad un rifrattore APO di pari apertura, si ;)

Per darti un riferimento, un APO da 5" in alta risoluzione, fa vedere le stesse cose di un 8" a specchio (con tutte le precisazioni del caso).


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MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 18:12 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:44
Messaggi: 562
Ciao ,
dipende da cosa ti interessa vedere.
Vale a dire se il tuo interesse sono gli oggetti del profondo cielo , meglio un rifrattore , anche se ho visto dei buoni lavori fatti con i ccd e gli MN76.

Se il tuo interesse invece sono luna ,pianeti e cose simili, nessun dubbio MN76 sono perfetti , grande rapporto prezzo prestazioni.

Ho modo di provare uno accanto all'altro , un MN 76, un FSQ e un Toa 130, risultato ,per la mia opinione , è che se osservi in visuale , la spunta il toa, poi FSQ e infine MN76.
Se invece riprendi tramite web o sensori tipo DMK , non ci sono discorsi meglio MN76, questo non per il sentito ,ma per il provato, uno accanto all'altro con stesso oggetto , stesso sensore ,stesso seeing.


C'è anche MN78 , che è un po + peso dell MN76 ,ed è + lungo come focale, qui mi affido ad un amico, si dice ancora migliore del MN76 , sempre sui pianeti.

Spero di esserti stato utile.

Ciao

David


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MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 18:26 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:37
Messaggi: 11761
Località: Bergamo
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao Mirko. Me la spieghi questa?

maidiremirko ha scritto:

Il fatto che la luce attraversa 2 volte il tubo nel caso del newton e 3 nel caso del cassegrain, diminuisce la sensibilità dello strumento al seeing.

_________________
Strumentazione
Newton TS 6" - RC 8 GSO - MN 180/1000 Skywatcher - Zen schmidt camera 250 F/3
Simak 240/1310 Zen - Konus Vista arancione (acro 80/400) - SolarAlpha 120
Vixen NEXSXD - iOptron G70
Canon 450D - Magzero 9- QHY8L- Lodestar II - Moravian G3 6300


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MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 21:20 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
Messaggi: 3944
Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
> Ciao Mirko. Me la spieghi questa?

A me sembra sia stato chiaro, ha solo confuso il seeing (che ha cause esterne) con le microturbolenze interne al tubo e/o adattamenti termici vari. In più è proprio il terzo tragitto (dal secondario moltiplicatore al fuoco) il più delicato e che il newton non ha.

_________________
*******************************
Roberto Porta - photallica v. 2.0

"Le stelle non sbagliano e non si guastano" (G. Gualini)


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MessaggioInviato: mercoledì 30 gennaio 2008, 23:00 
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Iscritto il: venerdì 19 maggio 2006, 11:18
Messaggi: 1729
Località: Somewhere in Lombardia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Roberto P. mio salvatore ;)


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MessaggioInviato: venerdì 1 febbraio 2008, 11:46 
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Iscritto il: sabato 29 settembre 2007, 22:23
Messaggi: 113
Località: Siracusa, Sicilia 37°N 15° E
Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
maidiremirko ha scritto:
Ne deduco che se la versione mak-newton vada meglio, dovrebbe essere grossomodo allineato ad un rifrattore APO di pari apertura, si ;)


Ehm... sicuro che sia "allineato"? Io non ho mai usato un Mak-Newton e quindi non saprei, ma ha davvero una qualità simile a un APO?

_________________
-Rifr. Celestron C6R 150/1200
-Mont. Skywatcher EQ6 Syntrek

IL MIO SOGNO:
Tutta l'immagine di diffrazione della stella è immobile.
(Lodate Gesù Cristo, mettetevi a piangere e rendetegli omaggio regalandogli una bella immagine di Saturno, è la vostra serata!!! ndr)


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MessaggioInviato: venerdì 1 febbraio 2008, 13:30 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:44
Messaggi: 562
Io ho modo di confrontare un Takahashi Toa 130 e un Mak-Newton 180 F6, e ti posso assicurare che la resa FOTOGRAFICA è migliore nel Mak.

ciao

david


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MessaggioInviato: venerdì 1 febbraio 2008, 13:31 
per esperienza:

i mak newton della INTES o INTES MICRO sono davvero MOLTO performanti.
Posso dirvi che, a parte una maggiore scomodità di utilizzo (sono a fuoco newton quindi l'oculare è SEMPRE dove non deve essere...) l prestazioni pure sono assolutamente analoghe a quelle di un rifrattore di pari diametro. Un MN78 mostra stelle, pianeti, luna ESATTAMENTE come li mostrerebbe un apo da 7 pollici di pari lunghezza focale.
Ho avuto un po' di questi strumenti e non posso che dire quanto sopra. PUNTO.
Ovviamente esistono ALTRI fattori di paragone, altrimenti NESSUNO comprerebbe un TEC (faccio per dire la prima marca) da 14 cm. che costa 5000 euro (più o meno) invece di un MN61 che ne costa MENO della metà.
Questi fattori sono di natura psicologica e tecnica.
Natura psicologica: "sono un figo e voglio avere uno strumento figo, quindi mi compro un TOA 150...", oppure "a me piace di più il rifrattore (è più bello) e quindi me lo compro".
Natura tecnica: "il rifrattore è MOLTO più comodo da usare e si acclimata prima, inoltre non si scollima.. "
Natura tecnica 2 (SOLO SE VOGLIO FARE ASTROIMAGING): "Il rifrattore mi permette di fare riprese a grande campo, il mak newton, praticamente, no... perché non ha tiraggio sufficiente sul focheggiatore, quindi mi compro il TOA 150...)
Ora: per chi OSSERVA e basta, un rifrattore APO da 15-20 cm. è, nei confronti del mak newton, praticamente inutile (a parte la maggiore comodità di seduta), quindi deve essere comprato per motivi EDONISTICI.
Per chi invece vuole fare "astrofilia allround", quindi fare foto, meglio l'APO classico.


Paolo


I Mak Newton NON vanno bene (o quasi) per le foto dee


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