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Autore Messaggio
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MessaggioInviato: domenica 6 gennaio 2008, 19:07 
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Iscritto il: giovedì 24 maggio 2007, 11:11
Messaggi: 25
Località: Milano Italy
Tipo di Astrofilo: Visualista
Non ho detto che ci si può arrivare, ho solamente detto che
una superfice anche se liquida ad un certo punto c'è.


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MessaggioInviato: domenica 6 gennaio 2008, 19:48 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:35
Messaggi: 16952
Località: Dove mi portano le stelle
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
La presenza di superficie implica uno stato di transizione (gas/liquido o liquido/solido) mentre invece man mano che aumenta la pressione scendendo verso il centro sono molto più probabili cambiamenti di stato senza stati di transizione evidente. Per esempio comprimendo il gas ne aumenti la pressione ma quando puoi dire che la sua pressione lo ha trasformato in un liquido? Sulla Terra queste transizioni sono ben evidenti ma a pressioni molto elevate non lo sono più.
Comunque il discorso relativo alla domanda, a parer mio, può essere risolto presupponendo una superficie isobarica (a medesima pressione) sia per la terra sia per saturno, per esempio 1 bar.
Sulla terra, in condizioni normali, equivale, più o meno, alla superficie terrestre mentre su Saturno può essere a circa 10 raggi terrestri dal pianeta (non so con esattezza il punto ma è come esempio).
A questo punto, con questi presupposti, l'uguaglianza presente nel post di Enrico Corsaro ha piena validità.

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MessaggioInviato: domenica 6 gennaio 2008, 22:17 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:54
Messaggi: 696
Località: S. Agata Li Battiati
Diciamo che, quando si parla di gravità alla superficie, si intende sia per un pianeta gassoso, che per uno roccioso, che per una stella, il valore dell'accelerazione di gravità ad una distanza dal baricentro pari al raggio dell'oggetto in questione. Il calcolo di questo raggio è già stato abbondantemente discusso nel topic http://forum.astrofili.org/viewtopic.php?t=22101 per cui ci si basa essenzialmente su delle convenzioni di comune accordo prese dall'IAU. Il termine superficie indicato in questo caso ha senso perchè passiamo da uno spazio quasi vuoto (pochi atomi per metro cubo) ad un'atmosfera gassosa chiaramente molto più densa. Il termine superficie in ogni caso non è usato in modo assoluto (superficie rocciosa così come noi sempre la indichiamo) ma in relazione alla transizione a cui ci si sta riferendo. Qualsiasi oggetto fisico presenta una superficie (a meno che non sia puntiforme), anche se non "palpabile" al nostro tatto. Tanto per fare un esempio, anche l'Eliosfera che avvolge il Sistema Solare ha una certa superficie che si estende nello spazio, anche se questa eliosfera non riusciamo neanche a visualizzarla con i nostri occhi perchè troppo rarefatta.

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MessaggioInviato: lunedì 7 gennaio 2008, 9:28 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23656
Renzo_Del_Rosso ha scritto:
La presenza di superficie implica uno stato di transizione (gas/liquido o liquido/solido) mentre invece man mano che aumenta la pressione scendendo verso il centro sono molto più probabili cambiamenti di stato senza stati di transizione evidente. Per esempio comprimendo il gas ne aumenti la pressione ma quando puoi dire che la sua pressione lo ha trasformato in un liquido? Sulla Terra queste transizioni sono ben evidenti ma a pressioni molto elevate non lo sono più.


[ot]
non c'entra un fico secco con la discussione, ma leggendo quanto ho quotato mi sono venuti in mente gli esperimenti sui fluidi supercritici fatti durante la tesi, feci realizzare una camera trasparente in cui mettevo un liquido che, modificando opportunamente T e P, portavo allo stato supercritico, vi posso garantire che era un'emozione indescrivibile vedere quel liquido che cambiava forma fino a non essere più liquido ma non essere diventato gas....
azz... forse sto davvero invecchiando....
mannaggia a renzo :D
[/ot]

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qa'plà!
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