Grazie, Roberto, per la pronta risposta. Consentimi però di difendere ancora l'ipotesi che ho proposto col mio precedente intervento, che da quanto scrivi non è del tutto campata in aria. Se l'attraversamento del piano galattico (la zona più ricca di materia interstellare) può spiegare l'attuale periodo glaciale, ciò significa che la radiazione solare è, o può essere, in parte assorbita dalle polveri interstellari che penetrano nella parte interna del nostro sistema. Poiché la luce zodiacale è provocata dalla riflessione dei raggi solari da parte delle particelle che ruotano tra la Terra e il Sole, più polvere comporta più luce e meno energia che giunge alle superfici dei pianeti, sulle quali diminuisce la temperatura. È vero naturalmente anche il contrario, meno polvere > meno luce zodiacale > più energia dal Sole ai pianeti, che si riscaldano. La materia interstellare non è distribuita uniformemente, si va da nubi tanto dense da collassare in stelle ad un vuoto molto spinto, passando per infiniti stati intermedi, La luce zodiacale, che giustamente definisci fenomeno limitato al sistema solare interno, potrebbe essere influenzata dalla densità della materia che il Sole incontra nella sua orbita attorno al centro galattico. Se fosse così, una misurazione costante dell'intensità della luce zodiacale potrebbe rivelare un andamento che, confrontato con quello delle temperature planetarie, potrebbe fornire utili indizi a chi indaga sulle cause delle ere glaciali e interglaciali e soprattutto delle più limitate oscillazioni climatiche che si sono verificate da noi in età storica e sono abbastanza bene documentate. C'è sicuramente qualcuno che ci ha già pensato, e mi interesserebbe molto conoscere i risultati delle sue osservazioni. Potremmo anche capire in quale misura l'attività umana contribuisce oggi all'innalzamento della temperatura sul nostro pianeta, considerato che l'analogo fenomeno registrato sugli altri pianeti del sistema solare dimostra l'esistenza di concause esterne.
Grazie di nuovo. Ciao
Luigi
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