Ho cominciato con un 10x25 non era male
Un 10x50 era meglio.
Un 12x50 Nikon era molto meglio.
Un 22x 40x 115x 71mm. Ancora mooolto meglio.
SN 10" 250MM, Ho continuato a vedere di più.
C14, ho toccato il cielo col dito.
Ma il tarlo alimentato dai sacerdoti dell'apo continuava a rodere, ho comprato il TSA 102, l'ho usato sul cielo 2 volte per collimare il raddrizzatore che avevo modificato onde farne un binocolone via Mark V.
Mai e poi mai e ancora mai mi ha sfiorato la voglia di ritentare in alternativa al C14 tanto bistrattato.
Ora è chiaro che se dispongo di poco tempo, poca motivazione, altre priorità, un solo balconcino in mezzo ai grattacieli, ogni specchio va trascurato.
Per passare agli specchi si richiede oltre al costo per l'acquisto anche tutta una serie di cose collaterali, quali tempo, pazienza, perseveranza, ecc. fino ad arrivare alla postazione fissa quando i diametri cominciano ad essere importanti.
Tutte ragioni perfettamente condivisibili per trascurare uno specchio, ma la storia del seeing che renderebbe la cosa inutile, perchè con un rifrattore da 80/100mm tanto fanno lo stesso.

Per quel che è la mia esperienza mi trova totalmente contrario, oserei di più mi sembra un contorsionismo mentale dei cui fini hò difficolta a capire.
Forse è la vecchia storia della volpe e dell'uva???.
Saluti e cieli senza turbolenza a tutti.
Sergio
PS

Quella che chiamiamo turbolenza, se noi vediamo con più attenzione a cosa sono quei veli che ci separano dall'universo, quel disegno sempliciotto mostrato sopra che spiegherebbe il fenomeno turbolenza sullo specchio, diventa una risposta piuttosto affrettata e per palati non troppo fini.