1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 13:56 
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Iscritto il: sabato 7 luglio 2007, 22:29
Messaggi: 149
Ciao raga,
interessante quello che ci riporti Astrotecnico soprattutto alla luce della tua esperienza diretta, altrettanto lo è quello che riporti sulla tecnica per rammollimento è possibile avere a riguardo un riferimento?
Secondo te Astrotecnico, alla fine, il fatto di ricorrere all'incollaggio è solo un espediente per ridurre i costi? Perchè anche da quello che riporti tu, vantaggi non ne vedo.
Lì, mi riferisco ai sandwich di HO, metà della superficie di ogni " piastra " di fatto risulta incollata ( o saldata ).

Per wide: un pò di tempo fa, se ricordo bene, ma potrei sbagliarmi, in giro nel web, avevo letto di un tizio che acquistò un primario costituito da due vetri incollati, di una bella apertura e che aveva forti problemi di astigmatismo col suo specchio e chiedeva aiuto per la sua cella, mi sembra, ma ci vado cauto, di ricordare che lo acquistò usato e che provenisse da una ditta italiana e non ne specificò il nome.

Helio


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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 15:34 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16154
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
La questione dei due vetri incollati/uniti a caldo mi ricorda le travi in legno lamellare che si usano per gli edifici; il discorso dal punto di vista strutturale (resistenza alle deformazioni) regge. Sul web ho trovato i coefficenti di struttura dello zerodur e mi son fatto due calcoli, nel caso di uno specchio da 400 mm di diametro composto da quattro lastre dello spessore di 8 mm unite a caldo (non incollate, poichè non ho trovato dati come coeff. di taglio e flessione sulle colle) per uno spessore totale di 32 mm, ebbene questo ha (o meglio, avrebbe) la stessa resistenza flessionale di uno specchio dello stesso diametro e materiale, ma spesso 58 mm.
Non ho provato con "wafer" con più di quattro elementi, perche la matrice risultante si complicava oltremodo, però verificato il costo per fare specchi del genere "come Dio comanda" e verificate le potenzialità del mantenimento della forma (col metodo dell'unione a caldo non credo/spero che ci siano problemi del genere), secondo mè l'idea non è malaccio.
Riguardo al "nido d'ape" et simila, mi dichiaro ignorante e quindi non mi pronuncio.

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Il Cielo a domicilio
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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 17:39 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4614
Località: Padova
Angelo Cutolo ha scritto:
nel caso di uno specchio da 400 mm di diametro composto da quattro lastre dello spessore di 8 mm unite a caldo (non incollate, poichè non ho trovato dati come coeff. di taglio e flessione sulle colle) per uno spessore totale di 32 mm, ebbene questo ha (o meglio, avrebbe) la stessa resistenza flessionale di uno specchio dello stesso diametro e materiale, ma spesso 58 mm.

Perchè? Se gli elementi sono fusi assieme la resistenza non dovrebbe essere la stessa (cioè di un elemento monolitico da 8x4 mm di spessore)?
Non sono un ingegnere meccanico ma forse il paragone con il legno lamellare incollato è fuorviante.

Donato.


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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 17:47 
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Iscritto il: mercoledì 6 settembre 2006, 15:04
Messaggi: 278
Località: Novara
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
massimoboe ha scritto:
...ma se questa trovata ingegneristica ha risolto tanti problemi, mi domando i progettisti LOMO, Ceravolo, Ecc. cosa stanno a fare tutto il giorno...


Non mi esprimo sulla questione in quanto non ci azzecco poi molto ma mi è capitato recentemente di sentire un detto che più o meno fa...

"Tutti dicono che una cosa è infattibile e non la fanno... fino a quando non arriva uno che non lo sa e la fa..."

Auguriamoci che sia questo il caso :wink:

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E se provassimo con della atropina?


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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 18:31 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:51
Messaggi: 263
Località: Padova
Ciao,a tutti

Helio ha scritto

Cita:

Alla fiera di Forlì? Non ne ha parlato nessuno, ma uno specchio di questi della Hubbleoptics?



no,non sono sicuro ( d'altronde non era specificato la ditta costruttrice )

ma era fatto proprio con due lastre ed in mezzo i cilindretti,e tra me e me
ho pensato fosse della hubble-optics,anche perchè oltre a loro,
quante ditte ci sono che costruiscono in tal modo?

Giampaolo


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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 19:13 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 19:35
Messaggi: 530
Località: Carpi (MO)
Si l'ho visto e il listino che esponevano mi sembrava pari pari quello del sito della hubble optics, solo che al posto del dollaro c'era l'euro.


Ciao Astrotecnico, questa storia del rammollimento non l'avevo mai sentita, ce lo trovi quell'articolo che spiega la tecnica?
Io però non sono troppo convinto, secondo me le due superfici che andranno a contatto dovrebbero essere proprio fuse, in modo che si amalgamino perfettamente, altrimenti potrebbero esserci rischi di tensionamenti.
Tu cosa ne pensi?

Maurizio

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oculari clave': 5,6,8,12,16,20,25,35,45
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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 21:42 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
ForMa55 ha scritto:
Si l'ho visto e il listino che esponevano mi sembrava pari pari quello del sito della hubble optics, solo che al posto del dollaro c'era l'euro.


Ciao Astrotecnico, questa storia del rammollimento non l'avevo mai sentita, ce lo trovi quell'articolo che spiega la tecnica?
Io però non sono troppo convinto, secondo me le due superfici che andranno a contatto dovrebbero essere proprio fuse, in modo che si amalgamino perfettamente, altrimenti potrebbero esserci rischi di tensionamenti.
Tu cosa ne pensi?

Maurizio



alla fine, dando per scontata la tecnica del rammollimento, vorrei capire di quanto si abbattono i costi rispetto a un blank monolitico sottile (diciamo 30 mm): zero, forse si incrementano, anzi toglierei il forse.
Non credo quindi, a rigor di logica, che sia questa la metodologia utilizzata,
si badi che sono specchi per il mercato amatoriale e prevalentemente per strumenti dobson visti i diametri proposti....

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: lunedì 17 dicembre 2007, 23:17 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 10:35
Messaggi: 2770
wide ha scritto:
sbaglio o alcuni dei vecchi dobson della ditta ariete avevano proprio un primario fatto da 2 lastre di vetro incollate? infatti sono state subito abortite dal mercato per la loro pessima resa......


Vero, quegli specchi di Germano Marcon erano 2 specchi incollati e ricotti, ma col tempo mostrarono distaccamenti e astigmatismo!!
Pero' pochi sanno che li ha sostituiti e rialluminati tutti gratuitamente quelli difettosi !!

Ciaoo


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MessaggioInviato: martedì 18 dicembre 2007, 11:47 
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Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 16:12
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Dunque relativamente alle due lastre incollate ovviamente che chi lo fa è costretto dal fatto che non riesce a trovare il vetro dello spessore corretto in relazione al diametro. Come ben sapete in Italia non facile trovare la lastra di normale calcio sodico oltre i 20 - 22 millimetri, quindi se si vuole per esempio fare un 40 centimetri che rispetti un minimo ragionevole di spessore, l'unico modo è incollarlo. E questa è una cosa che molti costruttori hanno fatto e magari qualcuno fa ancora. Dal punto di vista economico il vantaggio è evidente: un blank di pyrex da 40 centimetri e 40 millimetri di spessore costa notevolmente più di due dischi di calcio sodico incollati ! In merito invece all'incollaggio per rammollimento la cosa sembra essere molto più affidabile. L'articolo cui mi riferisco è in mio possesso e magari per è chi interessato posso vedere i prossimi giorni di scannerizzarlo e poi lo posso inviare via mail.


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MessaggioInviato: martedì 18 dicembre 2007, 12:08 
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Iscritto il: venerdì 2 novembre 2007, 16:12
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Tipo di Astrofilo: Strumentofilo
Per curiosità vi segnalo una ditta USA da me conosciuta da tempo che produce dei blank sia per fusione completa sia per fusione superficiale http://www.hextek.com/


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