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La morte costituisce invero un insondabile mistero davanti a cui la comprensione umana si arresta impotente e all'uomo non rimane che chinare il capo, umile e silenzioso.
Quando rimasi orfano, in preda ad una disperata sete di solitudine, certo che nulla e nessuno avrebbe potuto curare la pena del mio spirito e darmi le risposte che cercavo, decisi infine di ritirarmi in un monastero. Appena arrivato, lasciate le mie cose nella cella, me ne andai immediatamente in cripta, scoppiai in singhiozzi e passai l'intera notte così, addormentandomi in ginocchio, accovacciato con la testa tra le mani. Al risveglio trovai tra le dita un foglietto vergato a mano (presumibilmente recatomi da un anonimo monaco benevolo entrato lì a pregare alle prime luci dell'alba) che riportava parole che non conoscevo e che — appresi dopo — erano state pronunciate da S. Agostino il giorno della morte di sua madre.
Il mio zaino non fu mai disfatto. Dopo altre lunghe ore in cripta, il giorno stesso andai a ringraziare un (in verità alquanto attonito) priore con parole di immensa e sincera gratitudine e lasciai quel monastero (dove in seguito tornai svariate volte). Quella preghiera costituì invero la risposta che non speravo avrei mai trovato, detta con parole che non immaginavo fossero mai state scritte. La condivido qui oggi nella speranza che possa essere di conforto alla famiglia di Francesca (e non solo), così come lo è stata per me tanti anni fa.
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Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall'incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà
e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli al confronto.
Mi è rimasto l'affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l'amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell'amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!
— S. Agostino
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