massimoboe ha scritto:
evabbè pero' vicchio partiamo da un concetto semplice :
paragoniamo uno specchio lavorato a 1/3-1/4 (stile gso ecc. per intenderci) con un indice di dilatazione enorme e tutti i problemi che si porta dietro (rugosità della superfice ecc.), che lavora accoppiato ad un secondario anch'esso lavorato a 1/3 - 1/4 e magari con il cono di luce che arriva fino ai bordi. Qual'è la qualità del cono di luce che mi arriva all'oculare?
Poi rovesciamo il ragionamento: un primario in pyrex (senza andare sulla Luna con il quarzo) lavorato a 1/10, rugosità molto bassa, e secondario di conseguenza a 1/10 di cui , al prezzo di un ostruzione di qualche % superiore non usiamo i bordi. Qual'è la qualità del cono di luce che mi arriva all'oculare?
Non vorrei dire una fesseria... Uno specchio molto grande ha come primo vantaggio quello di offrire una risoluzione migliore (e questa è una nota relazione dei campi elettromagnetici). Quello che io mi chiedo (e lo chiedo davvero, non per contraddirti

) è se un errore che viene fatto su un'immagine con una risoluzione estremamente alta sia percepibile all'occhio. E' come dire che invece di un puntino perfetto da 1decimo di millimetro vedo un puntino con coma ma da un micron. E' orrido, ma è pur sempre un micron. Probabilmente l'occhio lo percepirà comunque come un puntino. Ovviamente questo discorso vale quando parliamo di grossi diametri...
Devi considerare un ragionamento nel suo insieme. Ad esempio un'ottica "superpoli" come dicono i francesi, restituisce un fondo cielo piu' scuro e immagini molto piu' "secche" di una con una lucidatura grossolana.
Credo che non ci si debba fermare al puntino da un micron....... non ha senso, se voglio ottenere immagini pulite e ben definite, ma ho anche bisogno di mag limite devo stare sul riflettore otticamente di elevata qualità. Se voglio una "corona di diamanti" un rifrattore di diametro piu piccolo ma di alta qualità saprà darmi la visione ricercata.
La risoluzione è figlia del diametro e della correzione ottica, piaccia o no è cosi', le formule che enunciano il potere risolvente di un obiettivo partono dal concetto che l'ottica lavori nelle condizioni migliori, sia progettuali che del sito osservativo.
Credo che un confronto pari pari con due strumenti affiancati possa fugare ogni dubbio su questo argomento.
E' sbagliata (se sì dove?) quest'analisi?

Poi volevo pure fare un'altra domanda: poiché si parla di dobson e non di newton, se io prendessi un ottimo newton e lo accoppiassi ad una montatura dobson, perché dovrebbe fare schifo? E il risparmio c'è, rispetto, ad esempio, ad una eq6. Forse il discorso si è un po' scostato da *dobson vs resto del mondo* alla semplice valutazione del rapporto qualità ottiche/diametro a parità di prezzo...

ovviamente, peccato che normalmente il dobson viene acquistato per il costo limitatissimo e l'ottica che lo correda è di conseguenza. Non è sempre cosi' ovviamente, ci sono dobson ben fatti ma molto costosi......