1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 19:06 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
Vicchio ha scritto:
OPs, allora hosbagliato, grazie a Photallica e MAssimiliano per aver precisato la cosa, ero convinto che un 70mm a f8 fosse sufficientemente corretto , cromaticamente e geometricamente, ora mi dite che invece si deve salire a f14-f15... allora il mio ragionamento cade... :cry: peccato!

Vicchio,

Geometricamente può senz'altro essere più corretto.
Cromaticamente andrei verso f/10.
Poi tu dici "sufficientemente" corretto. Io ti parlo di correzioni a rilevazione strumentale. "Sufficientemente" è soggettivo. E tra l'altro dipende anche dall'ingrandimento a cui lo usi. In ingrandimento da rich field sono tutti corretti. In planetario no.

Massimiliano


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 19:17 
Forse ci si dimentica di un paio di piccolissimi particolari:
quella che oggi viene qui chiamata "spazzatura" costa meno di un telefonino e permette a molti giovani e non, indifferentemente dal fatto che sano appassionati, superficiali, curiosi, monomaniaci o capricciosi, di potersi avvicinare all'astrofilia.
Credete che un neofita si accorga di quante lambda frazioni abbia il suo nuovo "giocattolo" o se rispetti o meno il criterio di Abbe?
No, per ragionare in questi termini ci vuole un po' di esperienza.
Lo vediamo tutti i giorni: i neofiti cercano di spendere il meno possibile, guardano gli accessori, guardano le dotazioni ed i colori, ma non sanno nemmeno che esistono celle collimabili, non sanno neppure se il loro telescopio abbia tubo e fuocheggiatore in plastica o metallo, e comunque non sarebbero in grado di "apprezzare" un cryford rispetto ad un cremaglione cinese, anzi, manco sanno cosa sia.
Certamente i "vecchi" f/16 e f/18 erano belli, ma oggi, chi si comprerebbe un tubazzone lungo un metro e mezzo con un'apertura di soli 7 centimetri?
Nessuno, o quasi nessuno...
oggi possiamo avere dei catadiottrici dalle ottime qualità ottiche con focali di passa e due metri ed aperture "interessanti" a poche centinaia di euro, da poter usare anche su balconi miserandi e facili da trasportare...
gli acromaticoni da un metro e rotti degli "anni belli" erano ben fatti, rifiniti meglio, ma costavano quanto una vettura...
oggi col costo di una piccola utilitaria ci si porta a casa si uno strumento lungo 2 metri e mezzo, ma con un'apertura di mezzo metro!
Quindi benvengano i telescopi-immondizia su montature-immondizia con oculari-immondizia al costo di un telefonino del cavolo, perchè poi a spender soldi c'è sempre tempo...
il mercato è fatto da chi compera, non dai nostalgici...
quello è collezionismo, e viaggia su fatturati ben diversi...
Tornando alla questione iniziale, il perchè è per me abbastanza chiaro:
oggi come oggi una buona lente costa come una buona meccanica, e quindi è un "controsenso commerciale" montare una lente economica su una buona meccanica.
I casi ci sono, ma si contano sulle dita della mano di un mutilato di guerra:
uno dei pochi è il 62 Petzval di Scopos, che è perlomeno ingegnerizzato per utilizzo fotografico, ma che comunque sembra essere stato un flop micidiale...
con gli stessi soldi si può infatti prendere un acro corto nettamente più largo, e chi se ne frega se il fuocheggiatore non è così bellino... ;)
Per il discorso della compattezza, non c'è nulla come un 66 (o un 60 giapponese...):
è ovvio che non può competere con un 80/600 o roba simile, ma chi prende un telescopio da portare a tracolla e mettere su un cavalletto fotografico, generalmente valuta altri fattori piuttosto che il poter vedere o meno la Divisione di Cassini o risolvere M13... ;)

ovviamente tutto imho... :) :) :)


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 20:42 
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Iscritto il: domenica 13 maggio 2007, 21:05
Messaggi: 1247
Fede67 ha scritto:
Forse ci si dimentica di un paio di piccolissimi particolari:
quella che oggi viene qui chiamata "spazzatura" costa meno di un telefonino e permette a molti giovani e non, indifferentemente dal fatto che sano appassionati, superficiali, curiosi, monomaniaci o capricciosi, di potersi avvicinare all'astrofilia.


Forse quello che scrivi potrei sottoscriverlo per i Seben, che effettivamente pur essendo scadenti costano quasi niente, e se non altro ci si vedra' la luna, le stelline medicee, gli anelli di saturno, le macchie solari se ti fai il filtro, albireo, la nebulosa di orione, e a quel punto, se non era proprio un capriccio, il neofita si appassiona e si prende un altro tele. Faccio anche notare che Seben rimborsa senza fare storie chi esercita il diritto di recesso e infatti su ebay ha pieno di feedback positivi.

Quando pero' la spazzatura, o se preferisci lo chiamero' piu' gentilmente "lo strumento ottico scadente" oltre ad essere scadente costa, allora il tuo discorso non torna piu'. E la spazzatura ha invaso il mercato in tutte le fasce di prezzo e in tutti i disegni ottici e se puo' essere vero che costa un po' meno degli strumenti onesti, e' altrettanto verissimo che quegli strumenti costano molto ma molto di piu' di quanto valgono. E che il loro prezzo e' determinato esclusivamente da quanto il mercato e' disposto a pagare.

Fede67 ha scritto:
Credete che un neofita si accorga di quante lambda frazioni abbia il suo nuovo "giocattolo" o se rispetti o meno il criterio di Abbe?
No, per ragionare in questi termini ci vuole un po' di esperienza.
Lo vediamo tutti i giorni: i neofiti cercano di spendere il meno possibile, guardano gli accessori, guardano le dotazioni ed i colori, ma non sanno nemmeno che esistono celle collimabili, non sanno neppure se il loro telescopio abbia tubo e fuocheggiatore in plastica o metallo, e comunque non sarebbero in grado di "apprezzare" un cryford rispetto ad un cremaglione cinese, anzi, manco sanno cosa sia.


questo non ne sarei cosi' sicura... anche i neopatentati non hanno esperienza di guida eppure....

Fede67 ha scritto:
Certamente i "vecchi" f/16 e f/18 erano belli, ma oggi, chi si comprerebbe un tubazzone lungo un metro e mezzo con un'apertura di soli 7 centimetri?
Nessuno, o quasi nessuno...


vero, anche se ne sono circolati e ne circolano molti piu' di quanto si possa pensare dai forums di astronomia amatoriale su internet
Va detta anche un'altra cosa, visto che ultimamente gli acro lunghi non erano di moda (questo destino li ha purtroppo toccati negli anni 70 con pessimi tubacci lunghi da supermercato, ce n'erano anche di cartone, ti ricordi?) chi li compra o li ha comprati negli ultimi anni, sono persone a cui servono. Appassionati della luna e del planetario, solaristi di ogni tipo, persone che osservano spesso da un sito con seeing orribile. E' tutto da vedere che si possa dire lo stesso di altri schemi ottici piu' "commercializzati". Magari succedera' di nuovo anche agli acro lunghi, chi puo' dirlo.

Fede67 ha scritto:
oggi possiamo avere dei catadiottrici dalle ottime qualità ottiche con focali di passa e due metri ed aperture "interessanti" a poche centinaia di euro, da poter usare anche su balconi miserandi e facili da trasportare...


per carita' ben vengano i catadiottrici (anche se a me non piacciono) ma quanti di questi catadiottrici raggiungono l'equilibrio termico? quanti dei loro utenti sono consapevoli che non sono ancora all'equilibrio quando lo mettono via? quanti acquirenti di strumenti del genere sanno che se hai un bel sito buio a forte escursione termica, strumenti del genere non raggiungono MAI l'equilibrio termico per nessuna notte dell'anno neanche stando fino all'alba?! Certo poi su internet si vedono i professionisti e i semiprofessionisti farci foto splendide... eh si', li tengono in cella termostatata di giorno (settata alla temperatura di 2-3 ore dopo il tramonto) se invece non ne hanno la possibilita', si orientano su altri disegni ottici... ma quanti acquirenti "medi" lo sanno?!


Fede67 ha scritto:
gli acromaticoni da un metro e rotti degli "anni belli" erano ben fatti, rifiniti meglio, ma costavano quanto una vettura...
oggi col costo di una piccola utilitaria ci si porta a casa si uno strumento lungo 2 metri e mezzo, ma con un'apertura di mezzo metro!


si potrebbe dire la stessa cosa dei computer.... ma invece in quel caso correttamente osserviamo che e' l'evoluzione tecnologica naturale e non una qualche meraviglia di cui esser grati ai signori produttori o alle loro trovate di sempre nuovi schemi ottici.... se ne prende uno iperspecialistico e lo si produce in versione plastica per gente che forse anche se fosse ottimo non risponderebbe alle loro esigenze...

Fede67 ha scritto:
Quindi benvengano i telescopi-immondizia su montature-immondizia con oculari-immondizia al costo di un telefonino del cavolo, perchè poi a spender soldi c'è sempre tempo...


Non ho capito se "ben vengano" per te (liberissimo! e poi se lo fai avrai i tuoi motivi. Se ti usi uno strumento scadente per uno scopo per il quale va benissimo e per il quale uno strumento migliore sarebbe uno spreco, ti do' anche ragione) oppure se "ben vengano" per gli altri - in questo caso ti chiederei di lasciare che anche questi altri, ascoltino i fatti e poi decidano a ragion veduta

Fede67 ha scritto:
il mercato è fatto da chi compera, non dai nostalgici...

cioe'? chi non compra plasticaccia secondo te non conta come mercato?

Fede67 ha scritto:
quello è collezionismo, e viaggia su fatturati ben diversi...


quello non lo so perche' io non sono collezionista e non ho amici collezionisti di niente e quindi non capisco cosa spinga le persone verso quella passione (forse altri lo potranno spiegare). Gli astrofili che conosco usano gli strumenti non li collezionano. Ci saranno certo dei collezionisti, ad es su robe tipo gli zeiss apq o telementor o gli oculari zeiss abbe, ma ad es io conosco una persona che ne ha due coppie del set completo, di zeiss abbe, e li usa.

Fede67 ha scritto:
Tornando alla questione iniziale, il perchè è per me abbastanza chiaro:
oggi come oggi una buona lente costa come una buona meccanica, e quindi è un "controsenso commerciale" montare una lente economica su una buona meccanica.


"Lente economica" e "lente scadente" non e' mica detto che siano la stessa cosa, soprattutto col progresso tecnologico. Gli acromatici ben fatti ma anche gli specchi possono essere economici ma non scadenti.

Fede67 ha scritto:
I casi ci sono, ma si contano sulle dita della mano di un mutilato di guerra:
uno dei pochi è il 62 Petzval di Scopos, che è perlomeno ingegnerizzato per utilizzo fotografico, ma che comunque sembra essere stato un flop micidiale...



non l'ho mai provato ma la mia impressione e' come ho scritto piu' sopra, che "flop"="lo compra chi gli serve (e non molte migliaia di altri astrofili)" e un mercato onesto funziona esattamente al contrario, si considera un successo vendere il prodotto a chi lo usera' con profitto (e tornera' e portera' tanti altri clienti...)

Fede67 ha scritto:
con gli stessi soldi si può infatti prendere un acro corto nettamente più largo, e chi se ne frega se il fuocheggiatore non è così bellino... ;)

se ti serve un acro corto piu' largo (ad es. se non ti interessa la correzione cromatica o la profondita' di campo o un campo corretto eccetera eccetera) peccato che la variabile "se ti serve" e' un pochino in secondo piano rispetto a "quello che il mercato offre bell'e pronto sullo scaffale perche' la sua pigrizia gli impedisce di chiedermi cosa debbo farci".....

Fede67 ha scritto:
Per il discorso della compattezza, non c'è nulla come un 66 (o un 60 giapponese...):
è ovvio che non può competere con un 80/600 o roba simile, ma chi prende un telescopio da portare a tracolla e mettere su un cavalletto fotografico, generalmente valuta altri fattori piuttosto che il poter vedere o meno la Divisione di Cassini o risolvere M13... ;)


sicuro, cosi' come ci sono anche i borg45 (in visuale sono meta' porzione della nouvelle cuisine che dice vicchio ma in foto fanno faville) e non dimentichiamo i binocoloni, quale scegliere fra tutti questi dipende da cosa ci vuoi fare.... non dovrebbe dipendere da cosa c'e' in negozio il giorno che ti decidi.... non ti sembra?

Fede67 ha scritto:
ovviamente tutto imho... :) :) :)

Of course, of course, imho... ;-)


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 20:48 
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Fede67 ha scritto:
Forse ci si dimentica di un paio di piccolissimi particolari:
quella che oggi viene qui chiamata "spazzatura" costa meno di un telefonino e permette a molti giovani e non, indifferentemente dal fatto che sano appassionati, superficiali, curiosi, monomaniaci o capricciosi, di potersi avvicinare all'astrofilia.


uno dei migliori è sicuramente il telescopio della LIDL , rifrattore da 70mm di diametro e 700mm di focale che veniva offerto ultimamente attorno ai 70€ comprensivo di montatura e accessori , posso assicurare che otticamente non è affatto male anzi....

ciao :wink:


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 20:57 
Lo so, lo ho avuto...
e con una buona barlow ed un paio di buoni oculari era perfetto per qualsiasi principiante...

PS: Daniela, è abbastanza ovvio e plausibile che un "neofita" si serva con quello che trova nei negozi, perchè non ha ancora l'esperienza per poter "scegliere".
Chi invece spende 1000-2000-3000 o più euro "accontentandosi" di quello che trova nello scaffale, non è un astrofilo, è un idiota... :wink:


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 21:11 
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Fede67 ha scritto:
Lo so, lo ho avuto...
e con una buona barlow ed un paio di buoni oculari era perfetto per qualsiasi principiante...


non solo per un principiante ma anche come strumento di "battaglia" per gli astrofili "evoluti"

ciao :wink:


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 21:27 
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Sul lidl 70/700 bresser skylux mi trovate d'accordo come ho scritto in passato. Uno strumento onesto a un prezzo onesto.

Fede67 ha scritto:
PS: Daniela, è abbastanza ovvio e plausibile che un "neofita" si serva con quello che trova nei negozi, perchè non ha ancora l'esperienza per poter "scegliere".


ma perche' qualunque bambino (perche' a otto o nove anni una volta si era quasi uomini e donne ma adesso si e' bambini/e che non vanno da soli nemmeno all'angolo della strada) che gli si compra il primo computer se ne viene al negozio coi genitori e discute con i ragazzi che gli assembleranno su misura la scatola tutti i dettagli tecnici che conosce molto meglio dei suoi genitori (e a volte anche meglio di chi glielo sta per preparare) e poi vabbe' si intende che ci fa aggiungere tre o quattro giochini :wink: mentre invece da un giovanotto o signorina, di solito maggiorenne, che vuole prendersi il primo telescopio, questo e' considerato inarrivabile??!!! E quanti quattordicenni si accontentano del motorino di plastica?


Fede67 ha scritto:

Chi invece spende 1000-2000-3000 o più euro "accontentandosi" di quello che trova nello scaffale, non è un astrofilo, è un idiota... :wink:


Sul serio tu ritieni che sia un idiota? E perche'? Perche' ha fatto un errore?


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 21:32 
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Messaggi: 1623
Località: trivero
Ben dico la mia.
Io sono anche d'accordo che sul mercato vengano proposti strumenti molto economici per consentire una "partenza" al neofita, o a chi ha poche possibilità. Tutti ricordiamo il mitico 114 o il 60/700 altazimutale.
Prevalentemente bidoni sotto tutti i punti di vista, ma utili per capire se veramente la propria passione durerà e se si potrà evolvere in direzioni piu' concrete.
Per mia scelta ho sempre tenuto per molti anni gli stessi strumenti. Ho cercato di comperare sempre il meglio che il mercato offriva per le mie risorse finanziare e logistiche in quel momento. E non me ne sono mai pentito visto che non ho mai avuto la frenesia di cambiare telescopio.
Il grave problema è un'altro: molti anni fa noi tutti prima di procedere all'acquisto di uno strumento, passavamo ore a leggere quelle poche riviste che venivano attese con ansia (internet non esisteva), e molti libri. La preparazione di base, ancorchè semplice, era comunque assicurata. Oggi la grande facilità di acquisizione e i prezzi stracciati, hanno riempito il mercato di giocattoli che a volte hanno un prezzo adeguato e a volte hanno prezzi del tutto fuori luogo. La scarsa base teorica sulla materia (parliamo qui di telescopi), legata anche ad una abitudinaria pigrizia mentale, non consente scelte adeguate e ben ponderate. Spendo 300 euro e, magari se ne spendo 500 ho uno strumento nettamente superiore, quanti sono in grado di fare queste valutazioni (le cifre sono a caso ovviamente).
Direi che molto mercato, inteso come numero di pezzi, è fatto da merce che in parte vale i soldi chiesti e in parte non li vale assolutamente. La massificazione delle proposte non ha portato effettivi vantaggi, se in effetti il prezzo medio legato al potere d'acquisto di un catadiottrico commerciale è sceso, anche la qualità del prodotto è molto scaduta, questo è potuto accadere semplicemente perchè l'utente medio non ha gli strumenti per verificare quanto affermato.
Come giustamente dice Daniela di balle possiamo star qua a raccontarcene fino a domattina, ma se veramente si volesse studiare a fondo un prodotto e correlarlo al prezzo di vendita proposto, credo che ci sarebbero molte sorprese......
Non voglio estremizzare il discorso stando a dire che un tripletto fatto in un modo è meglio di un'altro di progettazione diversa, sto a livelli molto piu' terra terra, dove vediamo strumenti che costano migliaia di euro al consumatore, e meno di 1/5 alla produzione (e forse anche meno), con celle in plastica, intubazioni da scaldabagno, ottiche che non sono state toccate da mano umana........
Ma leggiamo comunque commenti di grande entusiasmo, forse perchè non si ha voglia di valutare obiettivamente lo strumento, o proprio perchè si è pagato talmente caro che nel proprio cervello non si ha il coraggio di ammettere un acquisto sbagliato. Questo accade anche con strumenti considerati di fascia alta...........

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
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MessaggioInviato: mercoledì 19 settembre 2007, 7:04 
daniela ha scritto:
Sul serio tu ritieni che sia un idiota? E perche'? Perche' ha fatto un errore?


Sul serio, perchè quando si spendono soldi che superano uno stipendio medio, si deve pensare bene a ciò che si sta facendo, anche solo per dare al valore del denaro il giusto peso...
ma ormai molta gente è presa dalla "frenesia dell'acquisto", e pur di avere subito qualcosa in mano compera la prima cosa disponibile in negozio...
questa "capricciosa" incapacità valutativa io la identifico con l'idiozia...
non parlo ovviamente dei bimbi, dove l'entusiasmo supera di gran lunga la capacità analitica...

inoltre il mio discorso si riallaccia a ciò che ha detto Massimo:
chi spende migliaia di euro per uno strumento col fuocheggiatore in plastica e lo "osanna" grandemente lo fa per totale mancanza di esperienza;
se avesse provato un po' di strumenti prima di spendere forse non sarebbe così entusiasta, e forse questi prodotti plasticosi non invaderebbero il mercato come stanno effettivamente facendo, perlomeno non a questi prezzi...

100, 200, 300 euro, anche 500, li si possono anche spendere per uno strumento "di plastica", ma di più no... ;)


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MessaggioInviato: mercoledì 19 settembre 2007, 7:51 
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Iscritto il: martedì 30 maggio 2006, 12:10
Messaggi: 332
Località: Torino
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ma lo facciamo qualche nome, tanto per parlare chiaro?
Quali sono questi strumenti "plasticosi" da migliaia di euro che hanno invaso e "ammorbato" il mercato?
Gli SCT di Celestron e Meade? Se è la vostra opinione ditelo chiaro.
Io non lo penso e quindi non lo dico, ma se lo pensassi citerei marca e modello senza tanti problemi: c'è una libertà di opinione garantita dalla Costituzione, lo dico per quelli che magari hanno paura di fantomatiche "ritorsioni".

Scusate, eh, non ce l'ho con nessuno, solo che tutti questi discorsi per velati accenni (in un topic peraltro molto interessante) sembrano quasi indicare un certo timore reverenziale.

_________________

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