1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 9:28 
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Iscritto il: lunedì 4 settembre 2006, 13:29
Messaggi: 5486
Località: Mugello
Tipo di Astrofilo: Visualista
twuister73 ha scritto:
Vicchio ha scritto:
Alessandro (siamo omonimi): dal punto di vista dell'uso fotografico non metto in discussione l'APO, concordo pienamente con te, il mio era un discorso "visuale".

Sant'Arcangelo non è lontano da Campigna, e se una sera ci sitrovasse da quelle parti, magari con Sbab & C.?


Io sono Matteo di Santarcangelo di Romagna e non Alessandro, sul visuale non c'è storia, sempre e solo dobson....
Campigna non è proprio a due passi, generalmente vado su appennino romagnolo-marchigiano, in ogni caso se organizzate una serata non mancherò, ciauzzz


tutte le mattine mi alzo, ma non sempre mi sveglio... perdonami ho fatto casino tra le due risposte, ok cmq se qualche volta andate verso il Passo dei Mandrioli potrei venire io da voi.


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 9:36 
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Iscritto il: martedì 24 ottobre 2006, 8:21
Messaggi: 2384
Località: Santarcangelo di Romagna
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Vicchio ha scritto:
tutte le mattine mi alzo, ma non sempre mi sveglio... perdonami ho fatto casino tra le due risposte, ok cmq se qualche volta andate verso il Passo dei Mandrioli potrei venire io da voi.


Tranquillo, siamo veramente in tanti qui sul forum, tu generalmente osservi da Campigna? Com' è il posto? A che altitudine, e il cielo è buono??
Ciauzzz

_________________

Matteo Mussoni
Ho venduto tuttoooo


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 Oggetto del messaggio: Re: E se un acromatico.......
MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 11:22 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
Vicchio ha scritto:
e se un acromatico, ben lavorato e con il rapporto focale "canonico", rendesse come un APO... o addirittura meglio? :roll:

Ad esempio il famoso "Scopettino" 66ED f6 sarà sicuramente corretto per l'aberrazione cromatica ma temo (le mie sono pure illazioni teoriche , quindi smentitemi pure..) che il campo non sia tutto corretto, a quanto ho capito per correggere anche il campo ci vuole uno schema tipo il Petzval che se non mi sbaglio sono 4 lenti, quindi l'aberrazione geometrica resta, ho un vasto campo ma ai bordi.... giusto?

Esempio:

Un acromatico 70mm di qualità (Jaegers, Zeiss, D&G etc.) a f8 dovrebbe essere corretto per TUTTE le aberrazioni, cromatiche e geometriche, giusto?

Se intubato con la stessa cura degli "Apettini" (diaframmi ottimizzati al computer, fuocheggiatore caryford etc.) dovrebbe essere in grado di tenere testa allo Scopos66, anzi ...... forse.... chissà.... :roll: :idea:


E perchè nessuno lo fà? Forse perchè, come mi rispose un noto Tester di strumenti che scrive sulle riviste e alle Fiere lavora allo stand dell'importatore "oggi il mercato chiede gli APO" ?

Non sono mica tanto sicuro che il mercato chieda gli APO "liberamente", ho paura che il mercato sia in qualche modo "pilotato" in modo da fargli chiedere quello che i rivenditori vogliono....


Oddio :shock: stò parlando come Daniela :twisted:



bene Vicchio sono contento che Daniela ti abbia contagiato, e finalmente vedo che iniziate a considerare altri valori non necessariamente legati al diametro della lente. Conseguenza di questo ragionamento è la qualità globale del prodotto, il luogo da cui si osserva, il comfort osservativo e per ultimo il costo in euro.
Il noto tester, ovviamente cosi dichiara, visto che collabora con un noto venditore di apo.........quando si pesca nel torbido non si puo' pretendere che l'acqua rimanga cristallina.

ciao
massimo

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 11:44 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
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Vicchio ha scritto:
sul Telementor non avevo dubbi ma non ha la compattezza degli scopettini anche se otticamente è su un altro pianeta ed è altrettanto portatile è però lungo (e caro).

Mah, guarda, il problema casomai è che non se ne trovano nuovi.
Usato lo paghi tanto quanto lo Scopos. Basta solo trovare chi se lo vende...;-)

Vicchio ha scritto:
in una moderna e affollata metropoli occidentale più sono "integrato" e meno libertà ho, anche di pensiero.

"Puro Vangelo...!" —Kit Carson

Quindi, visto che le osservazioni (e ancor più le ricerche) astronomiche non sono dei riti tribali di massa, forse costituiscono proprio uno dei luoghi privilegiati dove ricominciare a far funzionare il cervello in piena libertà (quella vera).

Purtroppo il vario fiorire di carrozzerie variopinte per alcuni strumenti (bandiere a stelle e strisce, loghi da formula uno e quant'altro) la dicono lunga sul livello elevato della domanda, a cui l'offerta ovviamente si adegua... :(

Massimiliano


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 11:50 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
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Alessandro ha scritto:
ma lo scopo degli APO è quello di correggere le aberrazioni mantenedo un rapporto focale contenuto quindi non è solo una moda , ma la necessità di rendere gli strumenti più "compatti" e portabili.

Se questo fosse vero, avrebbero tutti in casa un FS-60c che è l'unico Apo Fluorite sul pianeta a pesare meno di un chilo ed essere lungo meno di un palmo. E costa in Italia il doppio dello Scopos. Fuori meno. Usato ancora meno.

Altro suggerimento per rendere maneggevoli questi "mostri" da 80cm di lunghezza: una bella impanata a metà tubo (o 3 viti a 120 gradi con battuta stile T-2). Si può anche fare in tre pezzi da 27cm, quattro pezzi da 20, cinque pezzi da 16 etc. Si può anche fare telescopico con blocco a rotazione dopo l'estrazione. Si può anche fare una struttura tipo Gladio, così invece di un chilo peserà 466 grammi. Si può anche fare in aerogel...
;-)


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 12:12 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
Messaggi: 465
king ha scritto:
Già, ma se si sale di diametro allora salgono pesi ed ingombri, e le relative montature da impiegare per visuale ma soprattutto fotografia diventano quasi inaccessibili.

Alessandro, fammi capire. Tu pensi che la CG5-GT che ti regge un C8, un 120s-NA, un 80ED e un C5, non reggerebbe anche un, p.e. un 90 f/16...?! Strumento che, da solo, rischia di dare una bella batosta a tutti i summenzionati salvo all'80ED in foto a largo campo e al 120-NA nell'osservazione del cielo profondo...

king ha scritto:
Come fa l'astrofilo MEDIO a recarsi in cima ad un monte con cotante lunghezze e pesi ?

A parte che, come è stato già ampiamente detto, le lunghezze si dividono ed i pesi possono essere uguali se non inferiori, se è necessario si fa. Come fai tu col dobson da 14"...

king ha scritto:
Sinceramente preferisco il mio 80ED lungo mezzo metro anzichè un tubo da 1 metro e più che sul balcone non riesco nemmeno a rigirare.

Per fare che? Foto a largo campo? Certo.
Lunare, planetario e solare? Direi proprio di no...!
Non entra nel tuo terrazzo? Ci attacchi un bel peso col velcro accanto al portaoculare (una cavigliera a strappo, per esempio) e spingi lo strumento fuori per bilanciarlo. Ecco che occupa ancora meno spazio dell'80ED. Voilà.

king ha scritto:
E' condizionamento ? probabile, ma non fa danno, anzi...

Se ci rifletti un attimino, ti accorgerai che ogni condizionamento fa danno. A maggior ragione se non te ne rendi conto.

king ha scritto:
Apprezzo tuttavia l'approccio di Massimiliano, anche se non fa per me. :wink:

Ti ringrazio dell'apprezzamento. Se mi permetto di condividerlo è appunto nella speranza che tu possa trovare il tuo. Che ovviamente non deve essere coincidente al mio. Ma dev'essere sinceramente tuo. E non fondato sulla pubblicità delle riviste che inducono a scegliere telescopi come status symbols o semplicemente perché di moda... Non sto dicendo che sia il tuo caso. Però mi permetto di controbattere a luoghi comuni che sono stati usati per troppo tempo per chiudere le discussioni ancora prima di aprirle. Tutto qua.

king ha scritto:
Cieli sereni !

A te! Ultimamente ce n'è davvero bisogno...;-)

Massimiliano


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 12:28 
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Iscritto il: domenica 13 maggio 2007, 21:05
Messaggi: 1247
Vicchio ha scritto:
Se poi consideri (tanto per restare in casa Scopos) questo http://www.telescope-service.com/scopos ... Observer62 la differenza d'ingombro è di soli 2cm ma ha un petzval e quindi è più corretto geometricamente e costa quasi la metà del 66 ed.

La ragione per cui e' venduto al prezzo onesto di 200 euro - su cui comunque hanno un ricarico adeguato - e' che questo tele ha fatto scelte progettuali - il quadrupletto petzval, l'apertura di 62 perche' evidentemente con 66 non era corretto abbastanza.... tali che l'immagine e' meno aberrata a prezzo di una minore luminosita' (due lenti in piu', obiettivo piu' piccolo) per cui e' palese che e' un tele comprato da chi gli serve (e non da quella categoria di clienti che prendono i "Patriot" o i "Ferrari") per cui come l'etx70 lidl lo vendono a un prezzo "normale" di 200 e non al prezzo a cui lo vendevano prima.... che era 299 euro totalmente nudo (ne' oculari ne' diagonale ne' paraluce ne' niente di niente) lascio al lettore i paralleli.

Vicchio ha scritto:

Alessandro (siamo omonimi): dal punto di vista dell'uso fotografico non metto in discussione l'APO, concordo pienamente con te, il mio era un discorso "visuale".

Se un apo piccolo puo' in effetti essere deludente, guardi in un pentax 75 e davvero viene in mente la nouvelle cuisine e alzarsi da tavola avendo mangiato bene ma con la fame, un apo da 10cm anche in visuale da' soddisfazione. Pero' se leggi nella firma di twuister c'e' scritto tv np101.... insomma una classe di strumenti, ne dico qualcun altro a caso, fs-102 o tsa-102, fsq106 o quello nuovo, AP 105 "Traveler", possiamo continuare ma mi fermo, che in comune con il simpatico oggettino di cui hai postato le foto (che e' di moda e ha delle ottiche credo dignitose ma comunque si paga il collezionismo piu' che le ottiche... spero che non sia vietato scriverlo, tanto piu' che williams optics non ha problemi a dirlo) in comune hanno piu' che altro l'etichetta di "apocromatici" usata non necessariamente a proposito....
scusa se sono telegrafica ma sono di fretta in questo momento
daniela


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 14:07 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:29
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Località: Truccazzano (MI)
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mi aggiungo al nutrito gruppo di interessanti interventi con la mia esperienza. Ho avuto un rifrattore Vixen da 80mm f/11 per oltre 10 anni che mi ha accompagnato in moltissime serate osservative e fotografiche regalandomi molte soddisfazioni. Ora il mio setup è cambiato notevolmente ed è composto dal Takahashi FS-60C, William Optics 66 SD e Vixen NA120S; tre rifrattori molto diversi dal mio primo tele a lenti, ma che mi hanno consentito di fare interessanti scoperte. Premetto, inoltre, che mi dedico principalmente alla fotografia anche se non disdegno qualche osservazione quando mi trovo sotto un cielo che lo merita davvero.
Parto dal vecchio Vixen 80M, un classico Fraunhofer a f/11. Ottimo sui pianeti e con un residuo cromatico appena percettibile in visuale, soprattutto sulla Luna ma non fastidioso, mi ha sorpreso più volte in occasione di osservazioni del profondo cielo, con immagini molto secche e contrastate malgrado la mia inesperienza in questo tipo di osservazioni e l'apertura ridotta del tele (mi ricordo una M104 molto definita, dall’inconfondibile forma allungata con un rigonfiamento centrale ma senza banda oscura che la tagliava ;) ); rispetto al mio precedente Newton giapponese da 10cm f/8 parabolico, il rifrattore vinceva a mani basse in ogni campo: stelle più piccole, immagini più secche e contrastate e luminosità appena inferiore….tutto quello che vedevo nel newton, lo osservavo meglio nel rifrattore…fu un po’ la svolta per me. Lo strumento successivo fu il Vixen Na120S, un rifrattore acromatico f/6.7 con schema ottico composto da due doppietti, tipo Petzval. Rispetto all’80M, questo tele, mostra un residuo cromatico, sì superiore, ma non assolutamente comparato all’aumento del rapporto focale; è evidente ma abbastanza contenuto. Sulla Luna e i Pianeti mi si è aperto un mondo….centinaia di dettagli che prima, forse, intuivo ora sono decisamente facili e ancora più secchi e contrastati...parlo principalmente dei pianeti come Giove o Saturno ma anche degli oggetti del profondo cielo: gli ammassi globulari sono un’esplosione di stelle, M81 e M82 osservate nello stesso campo di un oculare a medi ingrandimenti sono bellissime e ricche di dettagli; non vado oltre perché tendo a suggestionarmi dalle visioni e fatico a scindere ciò che realmente vedo da ciò che vorrei vedere (forse proprio per mancanza di cultura ed esperienza osservativa del profondo cielo…vedrò do rimediare presto); però quello che so è che il vixen 120NA non mi ha mai mostrato nulla di meno di quello che potevo osservare nello SC da 6” della Celestron, con il vantaggio che le stelle del rifrattore erano perfette fino ai bordi (usando un oculare sufficientemente piano come i Pentax XL) e gli oggetti si presentavano più contrastati e non con meno dettagli. Parlo al passato perché il C6 l’ho venduto dopo questo confronto. Poi è arrivato per un breve tempo il classico 80ED Synta f/7.5. Bella ottica, non c’è che dire, nessun residuo cromatico percepibile, molto meglio del mio vecchio Vixen 80M anche se a livello di dettagli la differenza, a mio parere, si annullava. Si vedeva in modo diverso, ma si osservavano gli stessi dettagli. Questione di gusti, e poi l’80ino ED era decisamente più corto anche se le dimensioni del tubo erano troppo sovradimensionate a mio avviso (e il focheggiatore era decisamente scarso per la fotografia…campo in cui avrei voluto utilizzarlo). L’80ED è stato così sostituito dal Takahashi FS-60C, pensando proprio ad un impiego prettamente fotografico. Una volta a casa però il piccolo FS-60C l’ho utilizzato sempre più spesso per rapide e fugaci osservazioni serali. L’immagine è secca, non luminosissima agli alti ingrandimenti, ma ricca di dettagli e contrastata….grosso modo a livello del mio vecchio 80M, o forse solo un pelo, ma proprio un pelo in meno. Ma le dimensioni dei due tubi non sono neppure comparabili, uno sembra il cercatore dell’altro! Avendo anche lo spianatore dedicato per la fotografia, ho notato che questo offriva qualche vantaggio nell’osservazione visuale, eliminando del tutto il residuo cromatico che in certe circostanze poteva rendersi visibile (venere, bordo della Luna con seeing non eccellente, ecc..ecc.). Non l’ho mai provato con l’extenderQ di cui ho sentito parlarne un gran bene, ma fino a questo punto mi ha dato molte soddisfazioni, e soprattutto per la fotografia si comporta (dopo un po’ di tuning) esattamente come piace a me. Poi il glorioso Vixen 80M, ormai relegato a semplice guida fotografica, è stato soppiantato da un più pratico e leggero William Optics 66SD. E’ un tele indubbiamente bello e alla moda, con una rifinitura molto accattivante e otticamente superiore alle aspettative ma pur sempre con qualche peccatuccio di gioventù. Parto dall’ottica. Mi ha stupito; è un doppietto con un’apertura pressa a poco come quella del Takino ma senza l’utilizzo della fluorite, mi pare utilizzi FPL-51, eppure la resa è molto simile. Fuori fuoco si nota un po’ più di colore rispetto al Taka ma quando l’immagine è a fuoco la resa è molto vicina, molto più vicina di quanto le differenze di prezzo possa lasciar intuire. Il focheggiatore invece non è il massimo, sembra bello, fluidissimo, ma non è affidabile, soprattutto in fotografia, e penso dia anche qualche problema nella guida quando gli monto l’ST-4, ma per il momento, le dimensioni compatte non mi offrono alternative allettanti (a prezzi simili ovviamente). Con questo penso di aver esaurito le mie considerazioni su queste ottiche: tutti rifrattori ma molto diversi tra di loro.

Ciao

V

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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 14:22 
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Massimiliano, ho cominciato con un Newton 114 corto (con Barlow) pieno di difettini, poi sono passato ad altro osservando con i miei occhi e solo con quelli, anche dopo aver passato in rassegna molti strumenti agli star party.
Il binoculare è stato l'unico passo "al buio" poichè mi ero convinto che la visione a due occhi fosse lo stato naturale del nostro cervello... ho fatto bene.
Naturalmente cambiando tubi non tutto è andato liscio, ma ciò mi ha consentito di trovare la mia dimensione giusta tanto che sarà almeno un anno che ho la smania (ancora inappagata) di fare un nuovo acquisto, ma non riesco a comprare niente, mi sento a posto così...
l'80ED mi permette un bel largo campo e mi consente di essere agilissimo, da mordi e fuggi in un minuto, senza tempi di attesa.
Il 120NA sta ancora attendendo il suo impiego (!?!) e nel frattempo mi regala immagini incise dei campi stellari della Via Lattea, del deep facile o delle stelle doppie.
Il C5 è insuperabile da viaggio (come l'ottantino ma la focale è molto diversa) e sul balcone nelle serate non perfette offre le immagini planetarie migliori, il C8 è per i pianeti nelle serate perfette (oltre che per le loro riprese con la telecamera e per il deep moderato da balcone), spesso supero i 300x con la torretta binoculare... è un po' più slavato dei rifrattori, certo, ma bello luminoso.

Da ultimo il 14" che, credimi, si carica in auto facilmente da soli ed in tre minuti è montato.

A fronte di ciò continuo ad osservare in altri strumenti nei raduni e spesso trovo sorprese sia piacevoli sia spiacevoli, ma confesso di non aver mai messo l'occhio in uno schema puro da f/12 in su, ho paura che mi possa piacere... ?

E' giusto che tu ti impegni a sfatare luoghi comuni, ma a volte succede che chi fa delle scelte (opinabili anche) le faccia consapevolmente, in tal senso sono convinto che un rifrattore lungo possa dare la paga a tutti e rinuncio a quella percentuale di perfezione che manca adagiandomi su oggetti più facili. :wink:
Non direi che un f/16 è comodo come un f/8, e -ovvio- la lunghezza focale non è la stessa (come la riprendo una eclisse totale dalla nave ?)

Cieli sereni !

Alessandro Re

_________________
Sono socio del GAR http://www.astrofilirozzano.it
2 Dobson ARIETE: 14" +16"exmdl f/4,5
Celestron C8 , Newton 8" SW e Vixen 120S-NA su Vixen Sphinx SXW ; Tecnosky Apo 65, Celestron C80ED/OmniXLT100ED e C5 su CG5-GT/Vixen Porta
Torrette Baader Maxbright + Denkmeier DualArm PxS NPack + 2Antares 19mm 70°, Televue Nagler zoom 3-6mm, 7mm T1, 13mm T2 e T6, Pan 24mm.
Binocolo Steiner Rallye 20x80 e 28x110 su pantografo G. Fiorini normale e Maxi


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MessaggioInviato: martedì 18 settembre 2007, 14:43 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
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valerio ha scritto:
Non l’ho mai provato con l’extenderQ di cui ho sentito parlarne un gran bene

Valerio,

Da' retta: mettiti l'FS60 in tasca (!) e vallo a provare, l'Ext-Q.
Nell'altra tasca - ovvio - metti il libretto degli assegni (giusto per evitare di fare debiti a tasso di usura);-);-);-)
Ciao,

Massimiliano ;-)


Ultima modifica di massimilianolattanzi il martedì 18 settembre 2007, 16:23, modificato 1 volta in totale.

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