1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 11:49 
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Iscritto il: venerdì 24 febbraio 2006, 11:09
Messaggi: 700
Località: Polignano a Mare - Bari - Puglia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
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Non so se sì e gia pensato ad enunciare in un unica discussione varie situazioni e provvedimenti per ridurre al massimo la turbolenza e l'acclimatazione nel percorso ottico di Telescopi vari: Newton, Schmidt-Cassegrain, aperti (traliccio, Gladio, ecc.) rifrattori, ecc.
Se ne potrebbe parlare...

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Cieli e giorni sereni
::-Riccardo Giuliani

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Parte dell'attuale strumentazione >
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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 12:00 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
Ciao Riccardo, molto interessante questo topic.
Io combatto con la turbolenza da quando ho iniziato a fare riprese con web cam.
Il c8 è un dramma, ma di sicuro nessuno telescopio può rendere bene con seeing scadente ovviamente.
Però vedo che il rifrattore solver da 5" in caso di turbolenza rende abbastanza bene e sulla luna strapazza il c8 nella maggior aprte delle serate.
Purtroppo il concetto è soggettivo. Io ho la sfortuna di riprendere dalla terrazza, le montagne a pochi km di distanza e il mare a 5 m di bicicletta, in più siamo attraversati dal fiume. Gli sbalzi climatici, soprattutto in primavera, sono notevoli.
Per la mia esperienza, in fatto di riprese web cam, quando il seeing scende sotto i 6/10 il c8 è inutilizzabile anche al fuoco diretto. Fino a 5/10 il solver fa il suo dovere. Al di sotto di questo limite anche piccoli diametri come il c80ed o l'etx90 sono inservibili naturalmente.
Ho messo a confronto in una stessa sera il c80ed e l'etx90 (nel mio sito c'è un mosaico lunare di prova fatto appositamente). Ebbene il rifrattore va ovviamente meglio :wink:
Leggevo su una rivista che il seeing medio italiano è scarso. Nelle notti migliori si possono sfruttare al massimo circa 30 cm di apertura per l'alta definizione.
Come combattere il seeing? Non saprei... oltre ad una collimazione accurata ed ad un adeguato acclimatamento non saprei...
Certamente se possibile preferire un prato alla terrazza!


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 12:59 
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Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2007, 21:28
Messaggi: 6292
Aggiungo che negli ultimi anni molti strumenti si sono aggiunti alle possibilità di noi astrofili.
Se ripensi alla fotografia planetaria su pellicola e alle possibilità delle webcam, c'è già stato un netto passo avanti nel miglioramento delle riprese nei confronti della turbolenza atmosferica. E l'evoluzione continua vista la possibilità di cattura delle camere di nuove concezione a 30 fps e più senza il degrado tipico delle comuni web cam.
Anche l'suo di filtri può aiutare in questo senso: guarda cosa succede accopiando varie tipologie di economici filtri colorati nella ripresa lunare
http://www.guidastro.org/wp-content/myf ... filtri.jpg
Insomma io dico che il progresso in questo caso gioca dalla ns. parte.
Anche se per una buona ripresa o osservazione un seeing ottimale è sempre il benvenuto.


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 14:36 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
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Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
> Non so se sì e gia pensato ad enunciare in un unica discussione varie situazioni e provvedimenti per ridurre al massimo la turbolenza e l'acclimatazione

turbolenza e acclimatamento sono 2 cose differenti che - guarda caso - ci danneggiano :(

La turbolenza atmosferica dipende dalle condizioni del tempo, dalle variazioni di temperatura delle masse d'aria, dalle percentuali di umidità delle stesse e dal vento in quota. A meno che nelle nostre fila non ci sia il Padreterno la soluzione non dipende da noi... :?
esiste anche quella chiamata turbolenza locale, causata da un qualcosa (leggi opera architettonica a caso) che durante il giorno ha accumulato calore che restituirà proprio la sera quado noi si osserva. La soluzione è osservare da un'altra parte :oops:
L'acclimatamento delle ottiche si risolve in 2 modi: o sistemando il telescopio all'aperto il tempo necessario prima di osservare oppure incrementando lo scambio d'aria interno ad esso, magari con una ventola che andrà spenta all'inizio delle osservazioni

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

"Le stelle non sbagliano e non si guastano" (G. Gualini)


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 16:40 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:30
Messaggi: 867
Località: Bangkok
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao,
riguardo l'acclimatazione del tubo, pare che il futuro sia il raffreddamento forzato con celle di Peltier:
http://southcelestialpole.org.au/forum/ ... ic=4644.15

Per fortuna io non ho questo problemo visto che qui la temperatura e' costante.

Tiziano


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 17:33 
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Iscritto il: venerdì 24 febbraio 2006, 11:09
Messaggi: 700
Località: Polignano a Mare - Bari - Puglia
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
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Vi ringrazio, ma intendevo capire una serie di dati inerenti il rapporto configurazione/turbolenza all'interno del percorso ottico nei rifrattori (credo i migliori) newton, SC ed in telescopi completamente aperti (gladio).
Desideravo sapere anche se la differenza di temperatura tra l'esterno e l'inteno del tubo influisce (ed in che misura) sulla succitata turbolenza. Quindi ventilazione (da spegnere poi) anche per ridurre moti convettivi all'inteno del tubo (se necessario) oltre che per stabilizzare il piano focale.
Ho ben presente che la turbolenza atmosferica fa un danno decisamente maggiore ma volevo soffermarmi su questi pensieri che coinvolgono soltanto il telescopio, se hanno reale influenza (anche se minima) nel visuale ed anche in fotografia.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 20:07 
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Messaggi: 3944
Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
> ma intendevo capire una serie di dati inerenti il rapporto configurazione/turbolenza all'interno del percorso ottico nei rifrattori (credo i migliori) newton, SC ed in telescopi completamente aperti (gladio).

Teoricamente le intubazioni aperte offrono vantaggi di rapido acclimatamento ma svantaggi per la vulnerabilità nei confronti degli spostamenti d'aria nei pressi del telescopio. In un topic precedente, P. Lazzarotti (progettista e realizzatore della serie Gladius) sosteneva che il calore dell'osservatore non ne pregiudicava l'equilibrio termico nonostante lo specchio primario fosse in aria libera. Per contro R. Braga su un articolo apparso anni fa' su una rivista afferma che il calore della testa dell'osservatore dietro la culatta di un C8 (che ha il tubo chiuso) ne compromette la stabilità termica. Probabilmente la verità sta nel mezzo :D
> Desideravo sapere anche se la differenza di temperatura tra l'esterno e l'inteno del tubo influisce (ed in che misura) sulla succitata turbolenza.

Non saprei risponderti, si potrebbe fare una prova usando 2 termometri digitali di quelli che si comprano dagli auto-accessori: sistemarne uno dentro al tubo e l'altro fuori

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Roberto Porta - photallica v. 2.0

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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 7:25 
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Tipo di Astrofilo: Visualista
Per un Newton, la migliore sistema d'acclimatazione si fa con ventilatori al dietro dello specchio. Per un "piccolo" primario (fino a 10") un solo al centro va bene. Per un primario più grande, il migliore è di avere 3 ventilatori in un triangolo. Il tempo d'acclimatazione dipenda della differenza tra la temperatura ambiente e la temperatura dello specchio, e il tasso che la temperatura ambiente decresce. Ma anche naturalmente della taglia e spessore dello spechhio. Per il mio 18" (2" spesso), prende spesso +/- 1 ora.

Allora, le turbolenze. Ci sono astrofili che consigliono di anche mettere alcuni ventilatori al lato dello specchio per "succhiare" le turbolenze della superficie. Ma secondo me, così peggiora ancora le turbolenze (al lato del tubo). Consiglio questo:

1. Il tubo deve essere ben chiuso, anche al dietro. Solo puoi avere buci per i ventilatori al dietro dello specchio. Lo so, è possibile che così dura più lungo prima di avere un equilibrio della temperatura. Ma il risultato è meglio. Per un "truss-Dob", un buon "shroud" (un grande pezzo di stoffa intorno il tele) è necessario. Se possibile, devi coprire tutta la superficie interno del tubo con velluto nero. Non solo avrai meno riflessioni, ma anche il velluto assorbe le turbolenze.

2. I ventilatori devono sempre essere accesi. Se possibile devi comprare un regolatore di tensione. Per acclimatare mette a 12V (massimo), per osservare lo mette un pò meno (6-7V) per tenere lo specchio acclimatato ma anche per evitare le turbolenze nel tubo. Il flusso d'aria causato per i ventilatori, è molto "dritto" in direzione dell'apertura del tubo e elimina tutte le turbolenze. (Questa è la ragione perchè è meglio di non avere ventilatori al lato)

Per finire alcuni altri consigli. Ci sono molti ventilatori (per PC,...) sul mercato. Ma non prende i più economici. È meglio di pagare un pò più per comprare ventilatori che danno molto meno vibrazioni. Beh... pagerai forse 10-15€ per un ventilatore? E per installare questi, prende alcuni pezzi di filo elastico. Così, tutte le vibrazioni sono assorbito. Mai laschia i ventilatori toccare una parte "fissa" del tele.

Ciao!

Peter

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MessaggioInviato: giovedì 13 settembre 2007, 7:43 
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Ecco un schema del flusso d'aria...

http://forum.astrofili.org/userpix/626_Ventilation_1.jpg

Ciao!

Peter

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