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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Domandone delle 2.20 di notte....
MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 1:31 
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Iscritto il: martedì 15 maggio 2007, 19:51
Messaggi: 96
Allora, il punto è: perchè il cielo di notte è buio ?
Achtung: non è una domanda idiota !! :!:
Pensate, se la teoria del big bang è giusta ciò è dovuto alla inflazione iniziale, che ha espanso lo spazio più rapidamente della luce e quindi ai giorni nostri l'effetto è che non tutta la luce di tutti gli astri ci è già arrivata. O forse è dovuto al fatto che l'universo non è infinito?
Se la prima ipotesi è giusta in un remotissimo futuro il cielo notturno si schiarirà.
Insomma.. me lo spiegate ?


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 Oggetto del messaggio: Re: Domandone delle 2.20 di notte....
MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 1:39 
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Iscritto il: domenica 12 febbraio 2006, 16:08
Messaggi: 92
zortan ha scritto:
Allora, il punto è: perchè il cielo di notte è buio ?
Achtung: non è una domanda idiota !! :!:
Pensate, se la teoria del big bang è giusta ciò è dovuto alla inflazione iniziale, che ha espanso lo spazio più rapidamente della luce e quindi ai giorni nostri l'effetto è che non tutta la luce di tutti gli astri ci è già arrivata. O forse è dovuto al fatto che l'universo non è infinito?
Se la prima ipotesi è giusta in un remotissimo futuro il cielo notturno si schiarirà.
Insomma.. me lo spiegate ?


quello che chiedi é il famoso paradosso di Olbers, che infatti é stato risolto ipotizzando una durata finita dell'Universo.

Ciononostante sono possibili altre soluzioni, che mi pare di aver letto, legate alla dissipazione della luce che potrebbero in ogni caso rendere conto di un universo "buio" e allo stesso tempo infinito.

un saluto


Ultima modifica di Randall il mercoledì 12 settembre 2007, 10:09, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 8:01 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
http://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_di_Olbers
questa pagina spiega il paradosso meglio di come farei io! :oops:
comunque se hai bisogno di altri chiarimenti basta chiedere! :wink:

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Davide Ghiso
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ma chi sarà mai questo Dario Fo!?


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 9:51 
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Iscritto il: mercoledì 22 febbraio 2006, 16:20
Messaggi: 173
Località: Liguria
Se non ho capito male, la domanda di zortan, più che al paradosso di Olbers, mirava a chiedere spiegazione di un sua idea, secondo la quale "...in un remotissimo futuro il cielo notturno si schiarirà".
Idea che ha ricavato dall'ipotesi che di notte il cielo sia buio per via del processo inflazionario, ormai pacificamente parte della teoria del BB, occorso ai primordi dell'Universo.

Se questa era la domanda, penso che la risposta sia no, il cielo non si schiarirà in un remotissimo futuro, perchè la luce che non ci è ancora arrivata non ci arriverà mai. E questo in forza del fatto che -secondo l'ortodossia del BB- ci sono prove che l'espansione dell'universo sta ulteriormente accelerando, per cui non mi pare possano sussistere le condizioni per cui la luce che non ci ha ancora raggiunto possa farlo in futuro (ma qui potrei sbagliarmi: se è così, auspico critiche, contestazioni e chiarimenti).

Ma zortan propone due ipotesi che, a mio avviso, non sono alternative ma complementari. Infatti, l'altra ipotesi (dopo quella secondo cui "la teoria del big bang è giusta"), è che "l'universo non è infinito": ma anche questa seconda conclusione è parte integrante della teoria del BB, quindi in realtà le due ipotesi si rinforzano a vicenda, e spiegano a fortiori il paradosso di Olbers.

In verità, come ha detto anche Randall (che dietro la frase "svagata" cela una solida preparazione scientifica) sono possiibli altre soluzioni, e non solo quella cui lui ha fatto cenno.
Ad esempio, il paradosso di Olbers può essere spiegato anche con un universo infinito: potete leggere il lavoro di Charlier del 1924 On the Structure of the Universe, datato quanto a dati osservativi e lessico (ad esempio, i termini "galassie" e "nebulose" sono ancora intercambiabili, come tipico di quei tempi), ma molto nitido quanto a ipotesi dimostrativa del paradosso di Olbers e di quello di Seeliger -di cui ignoravo fin qui l'esistenza.

Sull'articolo di Wikipedia italiana, vorrei dire che è vero che spiega la natura e la soluzione del paradosso, ma in modo che mi pare molto autoreferenziale e strettamente nell'ambito della teoria del BB, considerata "vera" in assoluto, come quando si dice, senza alcuna ombra di dubbio, che "...il presupposto dell'eternità del cosmo è falso", affermazione secondo me un po' imprudente e che trasforma la soluzione di Olbers in una vera e propria petizione di principio.
Direi che Wikipedia inglese, pur sempre nell'ambito dell'ortodossia, ha una visione un po' più laica di questo articolo di fede; tra l'altro riconosce a Charlier la primogenitura sulla visione "frattale" dell'Universo che oggi viene usualmente riferita a Mandelbrot.

Mi fermo qui, per ora; se riterrete, possiamo riprendere la discussione, dove mi farebbe piacere scambiare qualche idea (Randall, ti fischiano le orecchie?).

Saluti a tutti.

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 10:11 
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Iscritto il: domenica 12 febbraio 2006, 16:08
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antares40 ha scritto:
In verità, come ha detto anche Randall (che dietro la frase "svagata" cela una solida preparazione scientifica) sono possiibli altre soluzioni, e non solo quella cui lui ha fatto cenno.
Ad esempio, il paradosso di Olbers può essere spiegato anche con un universo infinito:

Saluti a tutti.


In veritá Antares volevo scrivere anche io "infinito", ma ahimé per "ortodossite" ho scritto "finito" anche la seconda volta :D


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 11:32 
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Iscritto il: martedì 15 maggio 2007, 19:51
Messaggi: 96
Ok, tutto è più chiaro.
A seconda delle ipotesi cambia la spiega del problema. L'unica certezza è che il cielo è buio, ma da profano, postulato il BB vero, oggetti molto lontani saranno redshiftati a morte.
Quindi essi sono buchi neri nei nostri confronti, e noi lo siamo nei loro...
Madonna mia.
Non è tutto più chiaro.
Ipotizzato comunque il BB come vero la quantità di oggetti celesti potenzialmente utili per fare luce di notte dovrebbe essere ampiamente sufficiente, o no ? se ciò è vero non potrebbe essere ipotizzabile che detta luce sia semplicemente schermata da materia buia e spenta ?


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 11:40 
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Iscritto il: domenica 12 febbraio 2006, 16:08
Messaggi: 92
zortan ha scritto:
se ciò è vero non potrebbe essere ipotizzabile che detta luce sia semplicemente schermata da materia buia e spenta ?


Certo. Ma "quale" materia buia e spenta? Comprenderai che vai ad introdurre un elemento nel problema di non facile soluzione. Un corpo che assorbe radiazione dovrá poi reirradiarla, altrimenti stiamo parlando di un nuovo tipo di materia che nessuno ha mai visto.


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 12:01 
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zortan ha scritto:
Ok, tutto è più chiaro.
A seconda delle ipotesi cambia la spiega del problema. L'unica certezza è che il cielo è buio, ma da profano, postulato il BB vero, oggetti molto lontani saranno redshiftati a morte.
Quindi essi sono buchi neri nei nostri confronti, e noi lo siamo nei loro...
Madonna mia.
Non è tutto più chiaro.
Ipotizzato comunque il BB come vero la quantità di oggetti celesti potenzialmente utili per fare luce di notte dovrebbe essere ampiamente sufficiente, o no ? se ciò è vero non potrebbe essere ipotizzabile che detta luce sia semplicemente schermata da materia buia e spenta ?

??
Non capisco che centra la redshift!
Il fatto è che l'intensità luminosa va come 1 su r al quadrato quindi a grande distanza le stelle appaiono meno luminose di conseguenza si tratta di sommare un numero di stelle enorme (al limite infinito) ma la cosa non cambia, perchè le stelle più distanti appariranno meno luminose, non a causa della redshift ma a causa della dispersione dell'onda sferica, la sommatoria risultante sarà perciò il risultato di una somma di infiniti infinitesimi, che però converge ad un valore costante!

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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 13:01 
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Iscritto il: martedì 15 maggio 2007, 19:51
Messaggi: 96
Randall ha scritto:
zortan ha scritto:
se ciò è vero non potrebbe essere ipotizzabile che detta luce sia semplicemente schermata da materia buia e spenta ?


Certo. Ma "quale" materia buia e spenta? Comprenderai che vai ad introdurre un elemento nel problema di non facile soluzione. Un corpo che assorbe radiazione dovrá poi reirradiarla, altrimenti stiamo parlando di un nuovo tipo di materia che nessuno ha mai visto.


si ma magari non nella nostra direzione. però son pippe mentali mie.


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MessaggioInviato: mercoledì 12 settembre 2007, 13:15 
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Ciao Randall

Randall ha scritto:
(..) altrimenti stiamo parlando di un nuovo tipo di materia che nessuno ha mai visto.


Una materia oscura in più o una meno non è che faccia poi molta differenza ... :lol:

Complimentoni smodati ad Antares40 per la traduzione di Cosmologia o mito di Alfven!

Per quanto riguarda il paradosso di Olbers

http://adsabs.harvard.edu/abs/1991ApJ...367..399W
Olbers's paradox and the spectral intensity of the extragalactic background light

Abstract dell’Abstract

"In alcuni circoli c’è ancora confusione a riguardo del basso livello di intensità del campo di radiazione intergalattico e alla relativa risoluzione del paradosso di Olbers. Per porre rimedio a questa situazione, in un modo semplice ma differente rispetto ai lavori fin qui effettuati viene calcolata l’intensità in funzione della lunghezza d’onda, dapprima in modelli cosmologici uniformi in espansione, e successivamente in modelli equivalenti ma statici. (..) per la maggior parte di combinazioni di modelli cosmologici, età di formazione delle galassie e livelli evolutivi, l’espansione riduce l’intensità al più di un fattore 3-4 (..) Ciò conferma le conclusioni tratte in precedenti calcoli sull’intensità della luce di fondo , effettuati da Wesson, Valle e Stabell, e dimostra come Harrison avesse ragione a riguardo del paradosso di Olbers Contrariamente a quanto viene riportato in alcuni libri la risoluzione di questo paradosso non è ascrivibile al redshift
L’oscurità dello spazio intergalattico deriva principalmente dall’età finita delle galassie in congiunzione con altri fattori quali la velocità finita della luce, e solo in seconda battuta dall’espansione dell’universo."

Ciao

Xena


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