Innanzitutto un grazie a tutti per l'incoraggiamento.
tuvok ha scritto:
1. perchè dici che i dark e i flat devono essere una 15ina e i bias una 30ina? solo in base alla tua esperienza o c'è sotto qualche base terorica? (te lo chiedo perchè normalmente io ne facevo 9 o 11, non di più, e ne facevo rigorosamente un numero dispari per fare una mediana "pulita"

)
Giusto farne in numero dispari, anche se comunque tutti i software di calibrazione eseguono la mediana anche su un numero di immagini pari. I numeri sono in base alla mia esperienza ed in base a un po' di consigli raccolti qua e la. In teoria più sono e meglio è per la riduzione del rumore, ma questo non scende linearmente ed oltre un certo numero non ne vale più la pena. Di Bias ne faccio il doppio poiché sono veloci da riprendere, tutto qui.
tuvok ha scritto:
2. perchè dici che facendo i bias si può evitare di fare i dark della stessa durata dei raw? (anche in questo caso la domanda è "interessata", io pur facendo i bias facevo sempre i dark pari ai raw)
Perché il rumore termico (thermal frame) è direttamente proporzionale al tempo di integrazione. Siccome il Dark Frame è composto da Thermal Frame + Bias Frame se si ha un valore (fingiamo 230 ADU) in un certo pixel ripreso per 30 secondi ed il suo Bias vale 30 ADU allora si può calcolare che il Dark esposto per un minuto varrà 430 ADU (230-30=200, 200x2=400, 400+30=430). Tutti i programmi che effettuano la calibrazione che ho provato (AstroArt, MaxIm, CCDSoft) fanno questi calcoli se dispongono di Bias Frame. Ovviamente la temperatura del CCD in tutte le riprese (Raw, Dark e Bias) deve essere la medesima. Se la camera non può controllare la temperatura il dark è meno efficiente ed il bias non serve a nulla.
tuvok ha scritto:
3. la t-shirt bianca la metti sull'obiettivo come fosse un tappo o ad una distanza x da esso? (quanto è x?)
X è uguale a zero, ovvero la stendo proprio come fosse un tappo.
tuvok ha scritto:
4. la storia del valore max 50-70% adu nei flat non vale sempre, anche per i raw intendo? (io mi mettevo a valori tra 1/2 e 2/3 del max anche nei raw!)
Per la ripresa secondo me è un peccato non sfruttare tutta la dinamica del sensore, ovvero non giungere quasi al punto di saturazione (ed in alcuni casi superarlo).
tuvok ha scritto:
5. e i cmos non sono figli di dio?

I sensori CMOS hanno le carte in regola per soppiantare i CCD in molte applicazioni, soprattutto per il loro costo inferiore e per il ridotto consumo di corrente. Ad oggi comunque nessuna camera per astronomia finalizzata alla ricerca mi risulta utilizzare questo tipo di sensori.