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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: esempi...
MessaggioInviato: venerdì 24 agosto 2007, 18:52 
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Iscritto il: lunedì 13 agosto 2007, 19:21
Messaggi: 146
95% è proprio la soglia minima per considerare attendibile una "misura" effettuata su di un campione. E' proprio questa soglia a determinare sia le dimensioni necessarie del campione che la validazione dei dati ottenuti. (vedi t di student, rette di regressione, ecc.)

La probabilità viene proprio definita come una misura di errore ( o della nostra incertezza).

Il mondo reale stesso è "probabilmente" più probabile che reale: mi spiego. Se cerchiamo di misurare un foglio di carta e supponiamo di essere così bravi da non commettere errori (tralasciamo la teoria degli errori quindi), ci accorgiamo che una misura "esatta" ci è preclusa, infatti andando giù nei decimali, ad un certo punto (facendo un esempio del tutto impropio: conosco abbastanza bene le caratteristiche di un elettrone), ci accorgiamo di dover per forza ricorrere a funzioni probabilistiche per una realtà apparentemente deterministica, visto che non siamo in grado di determinare nè quale sia l'ultimo elettrone del foglio a destra, nè quale sia "l'ultimo elettrone" a sinistra, visto che per gli innumerevoli elettroni del margine istante per istante possiamo si conoscerne la posizione, ma a prezzo di interferire nel sistema, mutanto la nostra misura. In poche parole, vista l'impossibilità di conciliare le misure "metriche" con la meccanica quantistica ne deriva che una delle due, oltre certi limiti, non può fornirci una descrizione coerente. Il problema praticamente si risolve con il gioco delle approssimazioni, se mi basta un'approssimazione ( e quindi un margine di errore) di un tot, posso ritenere utile fermarmi ad un certo livello di definizione: ma così "l'esattezza" delle misure dove va a finire? Il discorso che appare "pellegrino" in realtà è la base dei tentativi per teorie tipo la M teoria: è sufficiente non scendere sotto la distanza di planck (vista addirittura come una "barriera" invalicabile per le dimensioni ripiegate (= una singolarità?)), per contenere l'indeterminazione quantistica. Di fatto però, il significato di "misura" a quei livelli, non so se sia paragonabile ai concetti che abbiamo in testa. Non ci sono comunque dubbi che il rigido determinismo scientifico sia andato a farsi friggere da un pezzo, a quei livelli. Pensiamo per esempio ad un raggio di luce che attraversando un foro cade su di un foglio retrostante. Sappiamo bene che tipo di diagramma di distribuzione sul foglio la luce abbia, ma prevedere il comportamento del singolo fotone individuando a priori l'atomo che colpirà sul foglio è impossibile. Le leggi, come le distribuzioni statistiche, valgono sui grandi numeri, il singolo è del tutto imprevedibile, un po' come il libero arbitrio, in fondo...

wpro

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e se....


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 Oggetto del messaggio: Re: materia antimateria
MessaggioInviato: venerdì 24 agosto 2007, 19:52 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
wpro153 ha scritto:
Mi rendo conto che può apparire paradossale, ma non esiste nessuna prova che le cose siano effettivamente andate così. Ovvero esistono dei modelli, esistono dei dati, ma ancora nessuna evidenza. Il problema è che non si è ancora in grado di "osservare" realmente e sperimentalmente "un atomo", sia esso di materia, che di antimateria. L'osservazione, come ben sai, a quei livelli, incide sul sistema a tal punto, da rendere speculative molte osservazioni.

Nulla di più sbagliato!
Spero vivamente che tu stia scherzando!!!!!
Perchè determinare se un atomo è fatto di materia o di antimateria sono in grado di farlo anche io!!!!
E senza mezzi costosi!!
Scusa ma tu stai dicendo cose assolutamente errate!
Come ben sai un atomo èì formato da protoni e neutroni, a cui orbitano attorno degli elettroni!
L'antiatomo invece è formato da antiprotoni, antineutroni e positroni (antielettroni)!
Come è noto l'energia di eccitazzione di un elettrone nella shell più esterna ha un'ordine di grandezza pari alla decina e eV (elettronvolt) mentre l'energia di eccitazione di un elemento del nucleo ha energie dell'ordine dei MeV (Megaelettronvolt) ovvero uhn MILIONE di volte maggiori!
Per ionizzare un atomo infatti basta scaldarlo, mentre per modificare il nucleo servono temperature o energie nettamente più elevate (tipo nucleo del sole) quindi se io ionizzo un atomo riscaldandolo senza nessunissima ombra di dubbio è l'elettrone/i (positrone/i) nelle shell più esterne a scappare dall'atomo.
La carica dello ione risultante sarà perciò SENZA NESSUNISSIMA OMBRA DI DUBBIO positiva in caso di atomi, negativa in caso di antiatomi!
è per misurare la carica di uno ione basta un magnete permanente!!!!!

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Davide Ghiso
Meade Schmidt-Newton 6" (763mm F/5) - William Optics Zenithstar 66 ED - Eq6 skyscan Barlow 2x e 4x apo coma - Oculari meade superploss 26mm
Kellner 20 e 4 mm Ploss 10mm - Hiperion 8mm - Atik 383l+ monocromatic
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Davide Ghiso
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Ultima modifica di GHISO983 il venerdì 24 agosto 2007, 20:00, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: esempi...
MessaggioInviato: venerdì 24 agosto 2007, 19:59 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
Messaggi: 5512
Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
wpro153 ha scritto:
95% è proprio la soglia minima per considerare attendibile una "misura" effettuata su di un campione. E' proprio questa soglia a determinare sia le dimensioni necessarie del campione che la validazione dei dati ottenuti. (vedi t di student, rette di regressione, ecc.)

No assolutamente!
I metodi per determinare l'attendibilità di un risultato non sono certamente questi!!!!!!!!!!!!!!
Ogni misura ha un valore ed il suo errore, es se misuri un pezzo di ferro col metro a nastro dirai:
5cm +o- 1mm
Se un altro misura
4,9 cm +o- 1 mm
allora la misura è attendibile
se uno misura
6 cm +o- 1 mm
allora entrambe le misure non sono attendibili perchè non contrastano!!!!
In caso di misure statistiche la regola è più o meno la stessa, ma i metodi di determinazione dell'errore sono innumerevoli e complessi da spiegare!!

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MessaggioInviato: venerdì 24 agosto 2007, 21:15 
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Iscritto il: venerdì 20 aprile 2007, 13:18
Messaggi: 63
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mi trovo d'accordo con Ghiso
deviazioni standard sulle misure e robe simili :D (per fortuna fa tutto il pc :D ) una parte su 10000 sarebbe attendibile
sull'antimateria si sa praticamente tutto (una teoria ...chi era, Dirac che lo pensò, non ricordo ora... un po' bizzarra ma affascinante, comunque diceva che fosse materia ordinaria che viaggia indietro nel tempo)

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Stefano


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MessaggioInviato: venerdì 24 agosto 2007, 22:35 
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Iscritto il: lunedì 1 maggio 2006, 16:52
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Località: Savona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
sberla ha scritto:
deviazioni standard sulle misure e robe simili :D (per fortuna fa tutto il pc

Puoi dirlo forte.....
Sai che pal.. se no? :wink: :lol:

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MessaggioInviato: sabato 25 agosto 2007, 11:55 
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sberla ha scritto:
aggiunta per Lead Expression: quello che accade "prima" del BB non dovrebbe interessarci, perchè il nostro "tempo" nasce con il BB, quindi parlare di un "prima" non avrebbe senso. che ne pensi? ciao


Mmm... Se ci mettiamo nell'ottica di *più* universi possibili o di universi immersi in un qualcosa di diverso dal nulla, direi che ha senso. Penso sia un argomento alquanto spinoso, e alla fine si finisce nella filosofia... :) Io sarei portato a credere che l'universo sia nato da *qualcosa* che ha dato vita al BB. Non riesco a pensare ad un'esplosione non-causata da qualcosa di non-creato. Ma credo sia il limite dell'essere umano

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 Oggetto del messaggio: Re: esempi...
MessaggioInviato: sabato 25 agosto 2007, 12:09 
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Località: Leiden, The Netherlands
wpro153 ha scritto:
95% è proprio la soglia minima per considerare attendibile una "misura" effettuata su di un campione. E' proprio questa soglia a determinare sia le dimensioni necessarie del campione che la validazione dei dati ottenuti. (vedi t di student, rette di regressione, ecc.)


Dipende dalle misure. In generale il 5% di cui tu parli (di solito è molto meno) dipende dal rumore sulla misura.

Cita:
La probabilità viene proprio definita come una misura di errore ( o della nostra incertezza).


Perdonami, ma questa frase continuo a non capirla... :oops:

Cita:
In poche parole, vista l'impossibilità di conciliare le misure "metriche" con la meccanica quantistica ne deriva che una delle due, oltre certi limiti, non può fornirci una descrizione coerente.


Non puoi tralasciare la teoria degli errori, l'errore fa parte della misura (i corsi di misure me lo hanno insegnato... :) ). L'errore, per definizione, è dettato sia da problemi legati al misurante sia legati al misurando. Quello di cui parli è una sorta di instabilità del misurando nel tempo di misura (se tu fossi capace di fare misure a livello elettronico e potessi farla in un istante di tempo fissato, la tua misura sarebbe esente da errori!). Questa è parte integrante dell'errore e viene sempre tenuta in conto.

Cita:
ma così "l'esattezza" delle misure dove va a finire?


Questo problema (più pratico che teorico) è irresolvibile. Non esiste una misura esatta. Esistono misure più o meno esatte in base al misurando considerato. E' rispetto a quello che si deve fare la misura. Dire che un'auto è lunga 3 metri o dire che è lunga 3 metri e 4 armstrong è approssimativamente lo stesso. Ciò toglie credibilità alla misura?

Cita:
Pensiamo per esempio ad un raggio di luce che attraversando un foro cade su di un foglio retrostante. Sappiamo bene che tipo di diagramma di distribuzione sul foglio la luce abbia, ma prevedere il comportamento del singolo fotone individuando a priori l'atomo che colpirà sul foglio è impossibile. Le leggi, come le distribuzioni statistiche, valgono sui grandi numeri, il singolo è del tutto imprevedibile, un po' come il libero arbitrio, in fondo...


Le distribuzioni valgono sui grandi numeri proprio perché il comportamento *del singolo* se fosse forte rispetto al resto influenzerebbe la distribuzione di probabilità e il valore della media. Inoltre i comportamenti delle singole particelle possono essere studiati (non ricordo il nome dell'esperimento, ma esiste). Evidentemente il loro *libero arbitrio* è troppo debole per farsi notare.

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MessaggioInviato: sabato 25 agosto 2007, 12:12 
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GHISO983 ha scritto:
Sai che pal.. se no? :wink: :lol:


Beati voi... Io le calcolavo a mano nei compiti... :|

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 Oggetto del messaggio: Re: esempi...
MessaggioInviato: domenica 26 agosto 2007, 2:13 
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Lead Expression ha scritto:
Dipende dalle misure. In generale il 5% di cui tu parli (di solito è molto meno) dipende dal rumore sulla misura.

Sarò noioso e ripetitivo, ma il 5% non ha senso, i metodi di attendibilità di una misura sono innumerevoli e dipendiono dal tipo di misura effettuata!
Il 5% è un numero perdonami a caso, lo dici poi anche tu nel tuo post 5% certe volte meno infatti il metodo non è sistematico, ma dipende appunto dal tipo di misura effettuata, e può risultare nettamente diverso da quello del 5% (che vale solo per misure statistiche con distribuzione gaussiana!!!)

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 Oggetto del messaggio: Re: esempi...
MessaggioInviato: domenica 26 agosto 2007, 8:16 
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Iscritto il: giovedì 7 dicembre 2006, 23:07
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Località: Leiden, The Netherlands
GHISO983 ha scritto:
Sarò noioso e ripetitivo, ma il 5% non ha senso, i metodi di attendibilità di una misura sono innumerevoli e dipendiono dal tipo di misura effettuata!


Ma infatti sono assolutamente d'accordo con te :D

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