1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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MessaggioInviato: venerdì 13 luglio 2007, 12:07 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
okei non mi ci metto in mezzo vista la mia poca competenza.
Ma, dico, cosi' a titolo puramente informativo, non credi che con due flat molto molto corretti come dice Maurizio e, forse con l'ottimizzazione di qualche altro parametro, non otterresti un risultato indistinguibile dal tubone diretto?
Ho capito le tue argomentazioni pero' forse analizzare a fondo la questio non sarebbe sbagliato, cosi per curiosità visto che il doppietto oramai è pronto.........
Non voglio rinfocolare polemiche eh...... pero' credo che una pacata discussione su questo argomento sarebbe molto istruttiva per chi - come me - sta ancora studiando le problematiche relative all'ottica.......
Del resto mi sembrate tutti e due preparati perfettamente in grado di portare contributi molto qualificati.
Mi dai i riferimenti del Suiter?
ciao

non litigate e non tiratemi i sassi please

_________________
non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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MessaggioInviato: venerdì 13 luglio 2007, 13:49 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 19:35
Messaggi: 530
Località: Carpi (MO)
>>> il 200/4000, quindi, pur non potendo essere corretto come il
>>> 127/2540, sarà molto corretto.

Perfetto, è proprio quello che volevo dire, poi vedrai che con il 200/4000 avrai sicuramente delle belle soddisfazioni.


Per quanto riguarda il ripiegato, non sono esperto in meccanica, però dalle reminescenze scolastiche, ricordo che più una leva è lunga più agisce una forza sul fulcro rispetto ad una leva più corta.
Siccome la cella pesa più di 5kg (mi sembra di ricordare) come pure la parte del fuocheggiatore, agirà una forza che Massimo ci potrà dire tranquillamente quanto sarà, mi piacerebbe sapere di quanto calerà se la leva fosse esattamente la metà.
Ma se invece i pesi della cella e del fuocheggiatore non fossero uguali, allora avremmo due leve di lunghezze diverse, e anche qui le forze in gioco sarebbero diverse.
Poi c’è la questione della corona dentata della montatura.
Una corona di 400mm di diametro e relativa vite senza fine sarà certamente in grado di sopperire a queste forze in gioco rispetto ad una per esempio di 200mm (non conosco le dimensioni della corona che sorreggerà il leviatano).
Tutti questi interrogativi li pongo perché, ripeto non sono esperto di questione meccaniche, però potrebbe scaturirne una discussione interessante, per imparare un po’ di cose in più.
Maurizio

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oculari clave': 5,6,8,12,16,20,25,35,45
zoom vixen 8-24; zoom hyperion 8-24
erfle 40mm, wide scan II 30mm, leica 14mm wa
pentax xl: 21-10.5-5.2, radian 3mm
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MessaggioInviato: venerdì 13 luglio 2007, 14:05 
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Iscritto il: sabato 4 marzo 2006, 23:04
Messaggi: 1623
Località: trivero
ForMa55 ha scritto:
>>> il 200/4000, quindi, pur non potendo essere corretto come il
>>> 127/2540, sarà molto corretto.

Perfetto, è proprio quello che volevo dire, poi vedrai che con il 200/4000 avrai sicuramente delle belle soddisfazioni.


Per quanto riguarda il ripiegato, non sono esperto in meccanica, però dalle reminescenze scolastiche, ricordo che più una leva è lunga più agisce una forza sul fulcro rispetto ad una leva più corta.
Siccome la cella pesa più di 5kg (mi sembra di ricordare) come pure la parte del fuocheggiatore, agirà una forza che Massimo ci potrà dire tranquillamente quanto sarà, mi piacerebbe sapere di quanto calerà se la leva fosse esattamente la metà.
Ma se invece i pesi della cella e del fuocheggiatore non fossero uguali, allora avremmo due leve di lunghezze diverse, e anche qui le forze in gioco sarebbero diverse.
Poi c’è la questione della corona dentata della montatura.
Una corona di 400mm di diametro e relativa vite senza fine sarà certamente in grado di sopperire a queste forze in gioco rispetto ad una per esempio di 200mm (non conosco le dimensioni della corona che sorreggerà il leviatano).
Tutti questi interrogativi li pongo perché, ripeto non sono esperto di questione meccaniche, però potrebbe scaturirne una discussione interessante, per imparare un po’ di cose in più.
Maurizio



giusto, ma per fare le cose per benino forse occorrerebbero:
schema di massima del tubo con dimensioni e lunghezze
pesi esatti, comprensivi di cercatore e paraluce
e progetto del tubo, se no come faccio?

dico per dare un valore corretto e non cosi a spanna
ciao
max

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MessaggioInviato: venerdì 13 luglio 2007, 15:40 
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Iscritto il: martedì 19 giugno 2007, 9:03
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Massimo,

Ma mica stiamo litigando ! Ci scambiamo amichevolmente opinioni. Certo che con un bicchiere in mano e di fronte ad un bel panorama sarebbe più piacevole... ma abbiamo davanti schermo e tastiere e utilizziamo al meglio quello che ci è dato...

E poi chi si permetterebbe mai di tirare sassi con tanti telescopi in giro...?!?! ;—)


Folded: la serena risposta è no. Si può ottenere un buon risultato, forse anche molto buono. Ma "indistinguibile" assolutamente no. Dritto è un sistema puro a rifrazione. Piegato è un sistema misto. E, quand'anche prevedessi 2 specchi lambda/10 con rivestimento dielettrico al 99% di trasmissione e li collimassi immacolatamente (collimazione non evidenteda mantenere), la differenza si vedrebbe. O, per lo meno, *io* la vedrei.

Vedi, tendo a farmi copie di backup di tutti i miei CD e quando viaggio, mi porto dietro questo HD da (oggi) 500Gb. Bene, quando tre anni fa cominciai a fare questo, senza starmi tanto a spremere le meningi o seguire mode, marketing e cavoli vari, ho preso un pezzo di musica (On the Dunes, "Kamakiriad, Donald Fagen, 1993), l'ho copiato come AIFF, AAC, MP3 (320, 256, 192, 160, 128, etc ), mi sono girato e ho chiesto ad un amico di mandarmeli in cuffia random ascoltando i primi 20 secondi. Cinque minuti dopo i brani erano organizzati in ordine crescente, con l'AIFF in testa, l'AAC secondo ed i vari MP3 scalati magicamente... Preso atto di questo, *io* mi copio i CD su HD come AIFF (ossia in formato originale il che, in più, mi fa da back-up ogni volta [rara, ma accade] che un CD decide di smettere di funzionare). L'AIFF prende più spazio e quindi costa di pìù farmi il back-up digitale? Amen. Io la differenza la sento e quindi mi comporto di conseguenza. Il mercato crea centinaia di milioni di persone per cui lo standard musicale del XXI secolo è l'MP3 @ 128kb? Che se la godano, che vuoi che ti dica ! Devo per questo io fare lo stesso ? Non credo proprio.

Il fatto che la tendenza della società occidentale sia volta a massificare i gusti verso il basso per creare una solida base di consumatori squisitamente uniformi, mentalmente pigri, epistemologicamente ignari, gnoseologicamente ingenui e — a modo loro — esistenzialmente contenti non deve significare che ci dobbiamo tutti sentire in dovere di metterci in fila indiana per entrare nel black hole dell'omologazione acritica illuminandoci il volto del sorriso ebete di chi "sa" di aver fatto la scelta "giusta" dato che tale scelta è condivisa da tutti...

E se noi stiamo qui a scambiarci queste idee — e penso anche alla tua topic sulla qualità — abbiamo il dovere di farli questi distinguo. E di tenerli ben presenti. Perché, oltre che far parte della storia del pensiero, sono fondamento della nostra Cultura (quella con la C maiuscola, appunto).

E — vorrei che questo fosse molto ma molto ma molto chiaro, prima che a qualcuno possa balenare l'infelice idea di cominciare a mettere sul tavolo argomenti populisti da quattro soldi — non sto affatto facendo un discorso elitario da idiota col nasino all'insù.

Se l'unica cosa che c'è in giro è un Newton 114/900 e io devo osservare in quel momento (oppure ho in tasca solo il necessario per un 114/900), me lo accatto di corsa e passo tutto il mio tempo ad usarlo: è economico e va degnamente (considerando come è fatto) e, soprattutto, è l'unica cosa che ho sotto mano e/o posso permettermi in quel momento. Ringrazio quindi sia il Cielo che me l'ha fatto trovare, sia la tecnologia Nipponica prima e Cinese poi che me l'hanno messo a disposizione.

Ma se questo deve farmi perdere il gusto per un'ottica raffinatissima come, per esempio, lo Stowaway — dove Christen accettò la sfida di uno strumento che per mantenere l'apocromaticita a f/4.9 non solo richiedeva della pura fluorite (e non l'FPL-53) ma inoltre doveva avere due superfici asferizzate a mano (da lui) — , se deve impedirmi di vedere ed apprezzare la differenza per il tipo di immagini che forma, e se deve impedirmi di vedere che la differenza di prezzo di 60 volte (quotazione 2nd hand) è stra-ampiamente giustificata perché da un lato c'è una macchina che prende una lastra di vetro da finestra di forma sferica e gli dà una sbozzata a lambda/2 (quando va bene), mentre dall'altra ci sono vetri rari, uniti all'ingegno, alle mani ed al tempo di uno degli ottici più raffinati degli ultimi quattro secoli, beh, che sia stramaledetto il 114/900 e tutto quello che rappresenta !

Insomma, per farla breve, ché sennò mi lancio in un romanzo, in questo — come in tutti i campi — il fatto che si decida (per le ragioni più varie) che le differenze possano essere (in quel momento, per quell'uso, in quell'insieme di circostanze, etc.) funzionalmente obliterate, non autorizza affatto a dichiararle ontologicamente inesistenti. Pena l'obliterazione di una parte (importante) di noi stessi. Quella che ci dice, tra l'altro, che non siamo un gregge di pecore, e che il minimo comune multiplo non costituisce limite superiore allo Spirito Umano.

Trasponendo questo ai nostri strumenti, molti si ricorderanno come alla Unitron, per fronteggiare l'avanzata del C5/C8, qualcuno ebbe la geniale idea di commercializzare rifrattori piegati da 3" e 4" f/15 (come se le genti fossero improvvisamente diventate incapaci di gestire un tubo da un metro e dieci...!). Questi strumenti girarono il mondo come la mossa vincente che avrebbe permesso di rivaleggiare con gli SCT. Che successe? Chi vedeva la differenza continuava a preferire un rifrattore "puro" (non lo dico io, il rifrattore dritto si chiama così...), e chi non la vedeva... prendeva gli SCT che comunque erano più corti... Morale della favola, la Unitron fece meno di 200 di quegli strumenti e chiuse bottega perché, passata la curiosità, non accontentava nessuno. Chi fa rifrattori puri sta ancora là. Non sarà diventato multimilionario come Mr. Meade, ma fa strumenti che sopravvivono al passare delle generazioni e aumentano di valore di anno in anno e che, man mano che i cambiamenti climatici si faranno sentire, rischiano di essere di gran lunga più utilizzati dei loro cugini a specchio.

In conclusione, come ti ricorderai, i test dei rifrattori li abbiamo fatti senza usare il diagonale. Non perché non avessimo una serie di diagonali disponibili (Astro-Phisics, lambda/10, dielettrico 99%), o perché volevamo stoltamente mettere a dura prova la nostra cervicale, ma perché la differenza "c'è". Il diagonale, per quanto buono sia, è uno specchio messo lì in mezzo: non scompare per virtù divina. Nel caso del folded, di specchi ce ne sono due. Se poi ci aggiungi il diagonale diventano tre. L'onda si modifica, si sporca e s'indebolisce. E questo si vede.

Passami la metafora acustica: scegli te il materiale, progetta te l'ambiente, fai tutto quello che vuoi. Poi fai rimbalzare il suono dei diffusori di un impianto Hi-Fi degno di questo nome. E vienimi a dire che il suono che arriva alle tue orecchie è lo stesso di quando ti ci siedi davanti...

Se hai un buon rifrattore, fai la prova. E se non vedi niente, fai come me che non mi sono accontentato gridando al miracolo, ma ho cercato per un quarto d'ora di trovare il residuo cromatico di uno straordinario rifrattore f/20. Vedrai, la differenza c'è.


Poi, se mi dici, o folded o non si riesce a costruire, amen, che sia folded. Ma non è questo il mio caso. Non sto in cima ai Pirenei e posso ben permettermi di vedere un tubo svilupparsi per quattro metri lasciando alla rifrazione la piena libertà di plasmare la luce per formare le immagini con la purezza che — grazie a Dio — ho imparato ad apprezzare.


Massimiliano


PS/ Il libro che chiedevi è "Star testing astronomical telescopes", H. R. Suiter (http://www.willbell.com/tm/tm5.htm)


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MessaggioInviato: venerdì 13 luglio 2007, 17:11 
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massimilianolattanzi ha scritto:
Come poi s'accorge della differenza tra l'ascoltare il sistema olofonico B&O e stare in prima fila nella sala di concerto


Forse era meglio che cambiavi marchio, però...B&O è proprio il classico esempio dove la maggior parte del costo è nel design, NON nella qualità acustica.

No, non sono come le Bose, che costano tanto e fanno *schifo*. B&O costano ancora di più, e vanno "benino".

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Umberto Colapicchioni


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Umberto,

Assolutamente d'accordo con te.

Era per dare un esempio di comune comprensione. Il B&O si trova tranquillamente (anche nei centri commerciali) e può essere facilmente ascoltato e, per quanto gran parte del budget vada nel design, saremo d'accordo che fa la sua porca figura anche acusticamente. Che ci sia di molto meglio non ci piove ma, comunque, il confronto era con un MP3 a 128Kb... E poi con un concerto dal vivo...

Facevo riferimento ad esperienze facilmente confrontabili (nel centro commerciale vendono il lettore MP3 ed il B&O uno accanto all'altro). Se cominciamo a tirare fuori componenti esoterici non la finiamo più.

Spero comunque che l'idea che paragone intendeva veicolare sia passata...

;–)


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MessaggioInviato: venerdì 13 luglio 2007, 17:46 
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massimilianolattanzi ha scritto:
Massimo,

Ma mica stiamo litigando ! Ci scambiamo amichevolmente opinioni. Certo che con un bicchiere in mano e di fronte ad un bel panorama sarebbe più piacevole... ma abbiamo davanti schermo e tastiere e utilizziamo al meglio quello che ci è dato...

E poi chi si permetterebbe mai di tirare sassi con tanti telescopi in giro...?!?! ;—)


Folded: la serena risposta è no. Si può ottenere un buon risultato, forse anche molto buono. Ma "indistinguibile" assolutamente no. Dritto è un sistema puro a rifrazione. Piegato è un sistema misto. E, quand'anche prevedessi 2 specchi lambda/10 con rivestimento dielettrico al 99% di trasmissione e li collimassi immacolatamente (collimazione non evidenteda mantenere), la differenza si vedrebbe. O, per lo meno, *io* la vedrei.

Vedi, tendo a farmi copie di backup di tutti i miei CD e quando viaggio, mi porto dietro questo HD da (oggi) 500Gb. Bene, quando tre anni fa cominciai a fare questo, senza starmi tanto a spremere le meningi o seguire mode, marketing e cavoli vari, ho preso un pezzo di musica (On the Dunes, "Kamakiriad, Donald Fagen, 1993), l'ho copiato come AIFF, AAC, MP3 (320, 256, 192, 160, 128, etc ), mi sono girato e ho chiesto ad un amico di mandarmeli in cuffia random ascoltando i primi 20 secondi. Cinque minuti dopo i brani erano organizzati in ordine crescente, con l'AIFF in testa, l'AAC secondo ed i vari MP3 scalati magicamente... Preso atto di questo, *io* mi copio i CD su HD come AIFF (ossia in formato originale il che, in più, mi fa da back-up ogni volta [rara, ma accade] che un CD decide di smettere di funzionare). L'AIFF prende più spazio e quindi costa di pìù farmi il back-up digitale? Amen. Io la differenza la sento e quindi mi comporto di conseguenza. Il mercato crea centinaia di milioni di persone per cui lo standard musicale del XXI secolo è l'MP3 @ 128kb? Che se la godano, che vuoi che ti dica ! Devo per questo io fare lo stesso ? Non credo proprio.

Il fatto che la tendenza della società occidentale sia volta a massificare i gusti verso il basso per creare una solida base di consumatori squisitamente uniformi, mentalmente pigri, epistemologicamente ignari, gnoseologicamente ingenui e — a modo loro — esistenzialmente contenti non deve significare che ci dobbiamo tutti sentire in dovere di metterci in fila indiana per entrare nel black hole dell'omologazione acritica illuminandoci il volto del sorriso ebete di chi "sa" di aver fatto la scelta "giusta" dato che tale scelta è condivisa da tutti...

E se noi stiamo qui a scambiarci queste idee — e penso anche alla tua topic sulla qualità — abbiamo il dovere di farli questi distinguo. E di tenerli ben presenti. Perché, oltre che far parte della storia del pensiero, sono fondamento della nostra Cultura (quella con la C maiuscola, appunto).

E — vorrei che questo fosse molto ma molto ma molto chiaro, prima che a qualcuno possa balenare l'infelice idea di cominciare a mettere sul tavolo argomenti populisti da quattro soldi — non sto affatto facendo un discorso elitario da idiota col nasino all'insù.

Se l'unica cosa che c'è in giro è un Newton 114/900 e io devo osservare in quel momento (oppure ho in tasca solo il necessario per un 114/900), me lo accatto di corsa e passo tutto il mio tempo ad usarlo: è economico e va degnamente (considerando come è fatto) e, soprattutto, è l'unica cosa che ho sotto mano e/o posso permettermi in quel momento. Ringrazio quindi sia il Cielo che me l'ha fatto trovare, sia la tecnologia Nipponica prima e Cinese poi che me l'hanno messo a disposizione.

Ma se questo deve farmi perdere il gusto per un'ottica raffinatissima come, per esempio, lo Stowaway — dove Christen accettò la sfida di uno strumento che per mantenere l'apocromaticita a f/4.9 non solo richiedeva della pura fluorite (e non l'FPL-53) ma inoltre doveva avere due superfici asferizzate a mano (da lui) — , se deve impedirmi di vedere ed apprezzare la differenza per il tipo di immagini che forma, e se deve impedirmi di vedere che la differenza di prezzo di 60 volte (quotazione 2nd hand) è stra-ampiamente giustificata perché da un lato c'è una macchina che prende una lastra di vetro da finestra di forma sferica e gli dà una sbozzata a lambda/2 (quando va bene), mentre dall'altra ci sono vetri rari, uniti all'ingegno, alle mani ed al tempo di uno degli ottici più raffinati degli ultimi quattro secoli, beh, che sia stramaledetto il 114/900 e tutto quello che rappresenta !

Insomma, per farla breve, ché sennò mi lancio in un romanzo, in questo — come in tutti i campi — il fatto che si decida (per le ragioni più varie) che le differenze possano essere (in quel momento, per quell'uso, in quell'insieme di circostanze, etc.) funzionalmente obliterate, non autorizza affatto a dichiararle ontologicamente inesistenti. Pena l'obliterazione di una parte (importante) di noi stessi. Quella che ci dice, tra l'altro, che non siamo un gregge di pecore, e che il minimo comune multiplo non costituisce limite superiore allo Spirito Umano.

Trasponendo questo ai nostri strumenti, molti si ricorderanno come alla Unitron, per fronteggiare l'avanzata del C5/C8, qualcuno ebbe la geniale idea di commercializzare rifrattori piegati da 3" e 4" f/15 (come se le genti fossero improvvisamente diventate incapaci di gestire un tubo da un metro e dieci...!). Questi strumenti girarono il mondo come la mossa vincente che avrebbe permesso di rivaleggiare con gli SCT. Che successe? Chi vedeva la differenza continuava a preferire un rifrattore "puro" (non lo dico io, il rifrattore dritto si chiama così...), e chi non la vedeva... prendeva gli SCT che comunque erano più corti... Morale della favola, la Unitron fece meno di 200 di quegli strumenti e chiuse bottega perché, passata la curiosità, non accontentava nessuno. Chi fa rifrattori puri sta ancora là. Non sarà diventato multimilionario come Mr. Meade, ma fa strumenti che sopravvivono al passare delle generazioni e aumentano di valore di anno in anno e che, man mano che i cambiamenti climatici si faranno sentire, rischiano di essere di gran lunga più utilizzati dei loro cugini a specchio.

In conclusione, come ti ricorderai, i test dei rifrattori li abbiamo fatti senza usare il diagonale. Non perché non avessimo una serie di diagonali disponibili (Astro-Phisics, lambda/10, dielettrico 99%), o perché volevamo stoltamente mettere a dura prova la nostra cervicale, ma perché la differenza "c'è". Il diagonale, per quanto buono sia, è uno specchio messo lì in mezzo: non scompare per virtù divina. Nel caso del folded, di specchi ce ne sono due. Se poi ci aggiungi il diagonale diventano tre. L'onda si modifica, si sporca e s'indebolisce. E questo si vede.

Passami la metafora acustica: scegli te il materiale, progetta te l'ambiente, fai tutto quello che vuoi. Poi fai rimbalzare il suono dei diffusori di un impianto Hi-Fi degno di questo nome. E vienimi a dire che il suono che arriva alle tue orecchie è lo stesso di quando ti ci siedi davanti...

Se hai un buon rifrattore, fai la prova. E se non vedi niente, fai come me che non mi sono accontentato gridando al miracolo, ma ho cercato per un quarto d'ora di trovare il residuo cromatico di uno straordinario rifrattore f/20. Vedrai, la differenza c'è.


Poi, se mi dici, o folded o non si riesce a costruire, amen, che sia folded. Ma non è questo il mio caso. Non sto in cima ai Pirenei e posso ben permettermi di vedere un tubo svilupparsi per quattro metri lasciando alla rifrazione la piena libertà di plasmare la luce per formare le immagini con la purezza che — grazie a Dio — ho imparato ad apprezzare.


Massimiliano


***Modificato da moderatore Pilolli. Ho spostato qui il quote, Max, perché era in fondo e non si vedeva dove eri intervenuto. Non ho visto tuoi interventi prima di questo punto. Se ci sono, per favore, usa il tag"[/quote]" e "[quote]" per evidenziare le nuove zone di testo. Ammazza ragà, quanto scrivete...



capisco bene quello che dici, e appoggio il discorso visto che anche tu sai come io sia un po maniaco della qualità.
Certo per rendermi conto fino in fondo della tua posizione non mi resta che provare......!
P.s. si okei vero il testo è nel catalogo Willmann- domani lo ordino - mica me ne ero accorto............
Adesso digerisco il tutto per un giorno o due poi ti dico dove non mi sono chiare le cose.
ciao
max


PS/ Il libro che chiedevi è "Star testing astronomical telescopes", H. R. Suiter (http://www.willbell.com/tm/tm5.htm)

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
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Allora tornando al "concorso" :mrgreen: lo schema con i calcoli l'ho fatto, materiale usato alluminio, peso (compreso cella e gruppo fuocheggiatore) 63,3 kg. :shock:
Lo schema è semplice, si tratta di un tubo tondo (diametro interno 230 mm) spessore 3 mm, inscritto in un tubo quadro spessore 4 mm (tranne la piastra inferiore che è di 6 mm), con contrafforti sulle diagonali da 5 mm.
Immagine
Immagine
Ho fatto i calcoli solo con l'alluminio perché del carbonio non conosco le caratteristiche meccaniche, o meglio, su internet ho trovato di tutto, ma nulla rispetto ai vari moduli di elasticità (longitudinale e tangenziale), moduli di taglio, flessione, torsione, ecc.
Forse Massimoboe in base a questo schema sarebbe in grado di calcolare il peso utilizzando il carbonio.

_________________
Il Cielo a domicilio
AstroMirasole

Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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Angelo Cutolo ha scritto:
Allora tornando al "concorso" :mrgreen: lo schema con i calcoli l'ho fatto, materiale usato alluminio, peso (compreso cella e gruppo fuocheggiatore) 63,3 kg. :shock:
Lo schema è semplice, si tratta di un tubo tondo (diametro interno 230 mm) spessore 3 mm, inscritto in un tubo quadro spessore 4 mm (tranne la piastra inferiore che è di 6 mm), con contrafforti sulle diagonali da 5 mm.
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Ho fatto i calcoli solo con l'alluminio perché del carbonio non conosco le caratteristiche meccaniche, o meglio, su internet ho trovato di tutto, ma nulla rispetto ai vari moduli di elasticità (longitudinale e tangenziale), moduli di taglio, flessione, torsione, ecc.
Forse Massimoboe in base a questo schema sarebbe in grado di calcolare il peso utilizzando il carbonio.



gasp ma quanto mi volete far lavorareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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non basta sapere si deve anche applicare, non è abbastanza volere, si deve anche fare. (W. Goethe)
Quindi, non per il sapientone che pretende "applicare", non so bene cosa più delle chiacchiere, comunque......(Sergio)
Cassegrain coudè 450 mm f 15 OPS optics (1/16 pv - 1/43 rms sthrel 0,97) terminato.
SUINOX (r) 80/540 ed. - Acro 100/1300 "Old Style"
Acromatico folded 230 mm. f 18 in costruzione.
Dall Kirkham "Raptor" 277 mm. f 24,3 ostr. 18% in costruzione.


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Dai Massimo di la verità, ti stai divertendo anche tu. :)

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