doduz ha scritto:
daniele.gasparri ha scritto:
Il suono è un'onda, ma non è detto che essendo un'onda ha bisogno di un mezzo per propagarsi. Le onde elettromagnetiche si propagano senza bisogno di un mezzo. Non tutte le onde hanno bisogno di un mezzo per propagarsi; il suono comunque si (in realtà solo le onde e.m. si propagano senza un mezzo).
Allora ci vuole o no questo mezzo? Come può propagarsi
in pratica il suono nello spazio (quasi) vuoto? Se le molecole presenti non hanno un contatto reciproco come possono trasmettersi il moto, cioè la vibrazione originale?
Donato.
P.S.: attendo conforto da Ghiso

Allora, cerchiamo di fare un po' di chiarezza:
1) le onde sonore sono onde di densità (o pressione); in parole povere è il propagarsi nel mezzo di una perturbazione in densità (o pressione) causata da qualsiasi oggettto/fenomeno. Esse sono onde longitudinali e per propagarsi hanno bisogno di un mezzo; senza mezzo non ci sono onde sonore
2) Il modello che possiamo assumere per visualizzare la propagazione è quello di particelle puntiformi del mezzo, poste le une vicine alle altre, che oscillano attorno alla posizione di equilibrio e si scambiano rapidamente momento; è bene chiarire quindi che, come ogni onda, non si trasporta materia ma energia; le particelle oscillano ma non compiono spostamenti macroscopici (cioè di molto superiori alla lunghezza d'onda dell'onda prodotta)(perlomeno non alla velocità del suono!)
3) Tale modello può funzionare anche per densità molto basse, tenendo però presente gli effetti che ne derivano; è chiaro che quando le densità sono molto basse, ad esempio di 1 particella ogni metro cubo, non tutte le perturbazioni si possono propagare; in particolare si propagheranno tutte le perturbazioni tali da generare un'onda sonora la cui lunghezza d'onda è maggiore del libero cammino medio delle particell, o in altre parole, si propagheranno quelle lunghezze d'onda che effettivamente si possono propagare, le quali sono maggiori della distanza media delle particelle. Un esempio: spazio intergalattico (tra due ammassi di galassie), con densità approssimativa di 1 particella al metro cubo. Supponiamo di cercare di generare un'onda sonora agendo solo su una paticella, facendola oscillare avanti e indietro. Tale oscillazione produce una perturbazione che può propagarsi, e la sua ampiezza ci da direttamente lunghezza d'onda e frequenza dell'onda. Si può anche utilizzare, con le dovute differenze, un'analogia con l'elettromagnetismo, in merito al sistema di produzione dell'onda sonora: un'onda elettromagnetica piana è infatti prodotta da una carica in oscillazione e la frequenza dell'onda è la frequenza dell'oscillazione della carica, mentre la lunghezza d'onda è data dalla velocità di propagazione dell'onda/ la frequenza d'oscillazione. In questo stesso modo si produce un'onda elettromagnetica e un'onda di densità(anche se poi le caratteritiche di propagazione sono molto diverse).
Se l'ampiezza dell'oscillazione (direttamente collegata alla frequenza e quindi alla lunghezza d'onda) è maggiore del libero cammino medio della particella, la perturbazione, cioè l'onda sonora, si propagherà, perché durante l'oscillazione, la particella cederà momento ad un'altra, generando un'onda sonora che si propaga. Se, al contrario, l'oscillazione della particella è piccola, dell'ordine del centimetro, allora l'onda non si propagherà perché è molto probabile che nel range d'oscillazione la particella non ne incontrerà un'altra alla quale trasferire la sua energia.
Con questo semplice modello siamo anche in grado di affermare che in un ambiente molto poco denso, le onde sonore hanno frequenze bassissime e lunghezze d'onda grandissime (rispetto a quelle terrestri), altrimenti esse non potrebbero esistere.