doduz ha scritto:
Scusate la franchezza, ma per me la divulgazione scientifica è una cosa seria.
Donato, non posso che condividere questa tua affermazione, ma non condivido la conseguenza che mi è parso tu ne voglia trarre, ovvero che solo ai "titolati" sia concesso di divulgare. Mi è capitato di imbattermi (anche in questo forum) in laureati o laureandi abbarbicati al loro sapere (o presunto tale): usare formule matematiche per spiegare qualunque cosa non serve a divulgare, ma solo ad impressionare. La divulgazione è un'altra cosa. La divulgazione può essere imprecisa, ma deve essere comprensibile. La divulgazione è il piacere di condividere le proprie conoscenze, non il gusto di vantarsene. Sono rari i casi di grandi uomini di scienza che sono stati anche grandi divulgatori. Spesso i migliori divulgatori o sono scienziati "di secondo piano" o sono semplici appassionati che riescono ad immedesimarsi in chi è curioso ma non sa.
Se mi affido ad un medico, riprendendo il tuo esempio, preferisco senz'altro abbia un titolo professionale se mi deve curare, ma se mi deve raccontare come mai l'aspirina fa passare il mal di testa è probabile che mi riempia il cervello di nozioni a me inutili, facendomelo invece venire.
Vero è che Wikipedia non è sempre il massimo del rigore, ma in questo è omologabile a tutto ciò che si trova su internet, visto che qualunque pisquano come me può farsi un sito e riempirlo di contenuti non certo verificati. L'utente di internet (ma anche quello di ogni altro mezzo di informazione) deve essere cosciente del fatto che le cose stanno in questo modo. Così come il segnale epurato dal rumore si ottiene mediando numerose riprese astronomiche, anche l'informazione il quanto più possibile vicina alla realtà può essere secondo me raggiunta solo mediando tra molte fonti.