skymap ha scritto:
Per non tediare di domande gli esperti, sapete indicarmi qualche link dove ci siano spiegazioni pratiche sui ccd ?
Ho trovato alcune cose piuttosto teoriche ma niente che dica per esempio:
meglio il sensore a colori o in b/n ?
a parità di sensore ci sono differenze sostanziali tra marche diverse ?
i modelli migliori riprendono più luce o la riprendono solo "meglio" dei modelli entry level ?
Insomma, qualche tipo di guida pratica. thanks
Ciao, vedrò di riassumerti brevemente alcuni concetti sui ccd. Nel frattempo se vuoi cerca il libro “Il CCD in Astronomia, la luce discreta del Cielo”, V.Franchini, G.Pasi, M.Nicolini, Sirio Srl, 2002 - l'ho consigliato tempo fa ad un principiante che l'ha letto tutto d'un fiato e ne è rimasto molto soddisfatto.
Ma torniamo a noi:
- Differenza tra CCD monocromatici e a Colori: a parte il fattore economico, molto a favore dei ccd a colori, il fatto principale è la sensibilità e la griglia RGB sui pixel in modo da poter sintetizzare le informazioni nelle tre bande principali per poter ricostruire l'informazione colore. La presenza di questa griglia abbassa molto la risposta in termini di capacità di accumulare elettroni durante il tempo di esposzione e limita alcuni lavori in bande passanti strette a causa del filtraggio multiplo che si verrebbe a creare.
Spesso si vedono immagini LRGB, dove il termine L indica una posa di Luminanza su una banda più o meno estesa, ma comunque atta a coprire le tre bande R, G e B che determinano la crominanza. Questa immagine L, se ben fatta e elaborata permette di scolpire i dettagli dell'immagine e ricostruire informazione da colorare poi con il canale di crominanza. Pensa come può essere interessante riprendere in una stretta banda, tipo Halpha, per poter costruire un'immagine che integri informazione nelle bande visibile e interferenziale: con un sensore mono si può allora riprendere l'immagine L in Ha e poi costruire una sintesi a colori del tipo HaRGB.
Allo stesso modo si possono associare bande passanti e/o interferenziali diverse al posto dei canali RGB e fare, per esempio, compositazioni cromatiche del tipo L - HaSIIOIII, ricostruiendo le informazioni tipiche che spesso ci regalano le immagini di Hubble.
Insomma, un sensore monocromatico, oltre ad una sensibilità molto più alta, permette di lavorare in molti modi diversi a seconda dell'ottica e dell'esigenza - richiedendo però impegno, tempo e capacità che si sviluppano con il tempo. Un sensore a colori sembra nel breve periodo "migliore" perchè da risultati interessanti più facilmente, ma in futuro ti bloccherà alcune opportunità: tanto per citarne una, la possibilità di lavorare in binning NxN dei sensori monocromatici, per adattarsi all'ottica ma anche al seeing...
- La camera ccd è fatta dal sensore e da un'elettronica che deve lavorare bene per non inquinare il segnale con rumore e cose varie, perciò ci sono differenze abissali da camera a camera. Oltre alle specifiche di progetto, è importante guardare anche la presenza di uno o più stadi di raffreddamento Peltier, se sono termostatati (molto importante) e così via. In generale il ccd è il cuore della camera, ma il resto serve per farlo battere bene e a pieno regime!
- I modelli migliori hanno specifiche di progetto più alte, usando componenti migliori che garantiscono anche MTBF maggiori (tempo medio tra guasti) e implementano add-on interessanti. Un esempio per tutti è la presenza del secondo sensore sulle camere SBIG che permette di guidare mentre si riprende usando la stessa ottica principale senza però togliere sensibilità al ccd di ripresa; la possibilità di pilotare efficacemente sistemi esterni tipo ottiche adattive, ruote portafiltri, spettrografi e via discorrendo.
E' un pò come scegliere un'auto: il motore è importante, ma per poter "esplodere" la sua potenza ha bisogno del telaio, delle sospensioni, delle gomme e così via... Ah, un'ultima cosa - diffida delle cose che costano poco, le prestazioni si pagano!
Stefano