Il mio nano "apo" è lungo 40 cm ed il Mc90 solo 33, quindi anche lui è un "maledetto nano", eppure tra l'acclimatazione dei due tubi entrambi chiusi ci sono quasi tre quarti d'ora di differenza.
Il riferimento era solo per "controbattere" Ivaldo quando dice che tutti i tubi chiusi impiegano puù o meno 30-40 minuti ad acclimatarsi...
il mio "controbattere" rimane comunque in toni scherzosi e sempre affettuosi, in quanto non mi permetterei mai di "sfidare" un astrofilo navigato col bagaglio di esperienza del buon Ivaldo!
In ogni caso sul mio Mc90 non è che se osservo subito io veda piume di calore, che indicano un totale non-allcilmatamento, ma finchè non è passato il "giusto tempo" le immagini hi-res risultano leggermente impastate, ed il fuoco difficile da trovare, tipici sintomi di una lieve scollimazione od un'acclimatamento non perfetto.
Quando si parla di lenta acclimatazione deio tubi chiusi, sembra che la colp sia sempre del tubo chiuso, invece appunto non è solo così.
Un C8 è un SC, che ha un'ottica ben diversa da un Maksutov, che sia un Mak-Cassegrain od un Mak-Gregory.
Negli SC il secondario è uno specchio "aggiuntivo" ed isolato sia meccanicamente che termicamente dalla lastra.
Nel Mak il menisco è alluminato direttamente sulla lastra, e quindi per essere "perfetto" ha bisogno che tutta la lastra sia acclimatata.
I tempi quindi si allungano non di poco.
Ovviamente i tempi dipendono parecchio dalle condizioni climatiche del luogo di osservazone:
il mio tempo, da un luogo che passa in inverno dai 19 gradi di dentro ai -7 di fuori è sicuramente molto più lungo di quello di un osservatore siculo...
comunque non mi sono "sognato di notte" questi numeri...
riporto testualmente quello che ho letto a pagina 61 di "Astronomi per passione" dei coniugi Thompson, Apogeo:
-"Un Schmit-Cassegrain da 203.2 a 254 mm (da 8" a 10") potrebbe richiedere da una a due ore per acclimatarsi completamente, mentre un Maksutov-Cassegrain (abbreviazione MCT) da 127 mm (5") potrebbe invece richiedere dalle due alle tre ore."-
Comunque sia, io sono un neofita che non ha ancora avuto la fortuna di poter utilizzare strumenti eccellenti come quelli di Ivaldo, di Shedar, Karonte e Pilloli (anche se ho goduto per alcune ore con un Dobson da 20"... wow!), e che possiede un bagaglio di esperienza sia pratico che teorico paragonabile a quello di un criceto...
quindi se si alza un coro di "no" è palese che questo coro abbia molto più senso ed attinenza col vero di quanto abbia detto io...
...il succo del mio discorso è comunque che quando si acquista uno strumento di una certa apertura, si deve anche tenere conto dei tempi di acclimatamento oltre che dell'ingombro, per non ritrovarsi poi con spiacevoli ed inaspettate sorprese...
