La decifrazione di E8, enorme struttura a 248 dimensioni, apre nuove prospettive
“Potremo spiegare il funzionamento del cosmo oltre la Relatività e la meccanica quantistica”
Se volessimo stampare la sua mappa, ci servirebbe un’area come quella di Manhattan. La sua struttura occupa, infatti, circa 60 gigabytes sul disco fisso di un computer: è come tenere un i-pod acceso a tutto volume per 45 giorni di seguito».
Non contento, il professor Jeffrey Adams dell’Università del Maryland, Usa, snocciola un altro dato: «E8 racchiude in sé così tante informazioni che un essere umano stenta a realizzarne le dimensioni: pensate che il genoma umano, il codice della vita, occupa solo una sessantesima parte di E8».
Che cos’è E8? E perché gli scienziati di tutto il mondo sembrano essere impazziti per questo colosso della matematica?
Qualunque cosa sia, anche chi è meno addentro al campo delle scienze avrà certamente capito una cosa: E8 è qualcosa di davvero enorme.
Tecnicamente, E8 è un gruppo di Lie eccezionale, con una struttura a 248 dimensioni, a cui è associata una matrice 453060×453060: E8 è come un quadrato con più di 200 miliardi di caselle (esattamente 205.263.363.600).
Il matematico norvegese Sophus Lie introdusse a fine del XIX secolo questi tipi di strutture matematiche (i gruppi di Lie) con relativi «codici» di utilizzo (le algebre di Lie) per studiare il concetto di simmetria. Lie non avrebbe però immaginato che un giorno si sarebbe riusciti a mappare anche un gigante come E8: un team di scienziati americani ed europei, guidato dal professor Adams, ha infatti concluso questa impresa con mezzi di cui Lie non avrebbe mai potuto disporre.
Innanzitutto super-computer: capire che cosa contiene ciascuna degli oltre 200 miliardi di caselle sarebbe stato veramente impossibile senza l’aiuto di un’intelligenza artificiale.
Ma dietro questo progetto ci sono anche diverse e importanti scoperte matematiche avvenute negli Anni 80 che hanno contribuito a rendere
più veloce il calcolo di E8 anche per i migliori cervelli elettronici oggi disponibili.
Ma, al di là della scoperta matematica, perché tanto clamore? A che cosa «serve» E8?
Per un fisico teorico, il super-gruppo è la chiave di accesso principale alle attuali teorie che cercano di spiegare il funzionamento dell’universo oltre la relatività di Einstein e la meccanica quantistica. E8 appare spesso nella teoria delle stringhe e nella teoria della super-gravità e potrebbe nascondere al suo interno una via di collegamento tra il modello standard (la teoria di fisica delle particelle ad oggi più accreditata) e la stessa teoria delle stringhe.
«La decodificazione di E8 potrebbe benissimo anche avere applicazioni, sia in matematica sia in fisica, che non si scopriranno prima di parecchi
anni», ha sottolineato Peter Sarnak, professore di matematica all’Università di Princeton e presidente del comitato scientifico dell’American Institute of Mathematics.
«Intanto, capire le rappresentazioni di E8 e di un gruppo di Lie è essenziale per cogliere fenomeni in numerose discipline matematiche e
scientifiche, tra cui l’algebra, la geometria, la teoria dei numeri, la fisica e la chimica».
Un punto, però, è già certo: alla presentazione dei risultati del progetto al MIT di Boston i matematici del gruppo di Adams sono stati accolti con un vero e proprio tifo da stadio: segno che la comunità scientifica si aspetta moltissimo da una scoperta che per lungo tempo è stata quasi impensabile.
La Stampa - Tuttoscienze
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