Dopo tutto questo gigantesco polverone che ho sollevato in questi mesi, ho capito qualcosa in più e mi sono fatto la convinzione che il campo magnetico terrestre sia tra le grandezze
più difficili e impegnative da misurare.
Non si vede, non si sente, non si tocca, non si percepisce con nessuno dei nostri sensi. Bisogna fidarsi solo degli strumenti.
In aggiunta, le perturbazioni magnetiche causate dal Sole sono normalmente piccolissime increspature di entità circa centomila volte inferiore rispetto ai valori assoluti delle grandezze di base da misurare.
Come se non bastasse, i disturbi onnipresenti provocano variazioni che facilmente superano di due ordini di grandezza i segnali buoni da rilevare, cioè sono cento, duecento, trecento volte più grandi.
E i disturbi, dannatamente, hanno origini a cause assolutamente inaspettate e insidiose.
Infine, le misure devono essere metodiche, pazienti, prolungate nel tempo, continue, fatte con cadenza e frequenza di rilievo (campionamento) regolare perché nessun fenomeno accade quando lo vogliamo noi, ma solamente quando lo decide lui. (La T CrB fa scuola, se pure in altro ambito).
Capire che un'onda anomala è un disturbo e non un segnale (o viceversa!) può richiedere settimane di osservazioni.
Morale.
O si hanno riscontri autorevoli con cui confrontarsi secondo un metodo il più possibile
comune, o si naviga nell'oceano dei "forse" e dei "potrebbe essere".
Una cosa è assodata. I fenomeni sono praticamente sincroni. E' un buon punto di partenza. Per il confronto i fenomeni vanno inquadrati nel tempo assoluto misurato in minuti. Le ore non bastano.

PS.
Messaggio in codice.
Se si guarda Castello Tesino alle ore 1:30 di stanotte c'è una bellissima, particolarissima e rara anomalia nella Declinazione (curva rossa). E' talmente singolare che può fare da scoglio a cui aggrapparsi per verificare la strumentazione.
