Negli ultimi anni ho cambiato tanti telescopi e montature ma, se devo pensare a quelli che mi son pentito di aver venduto, ne cito sicuramente due: il c9 made in cina, con cui ho svolto tantissime osservazioni planetarie all’epoca del covid, e il riccioli d’oro, come il compianto Al Nagler chiamava il Televue 85.
Il mio primo televue 85 lo acquistai da un astrofilo ligure. Lo pagai carissimo, anche se era la metà del prezzo del nuovo ( che ha un valore assolutamente senza senso) Era la versione bianca, una versione moderna con focheggiatore micrometrico e borsa di trasporto. Ci passai un’estate in val d’aosta, usandolo più di giorno, ammirando i versanti delle montagne e osservando il volo dei rapaci, accoppiato ad una vixen porta. A casa lo usavo sulla Takahashi em10 e lo alternavo agli altri rifrattorini da 3″.
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Lo diedi all’amico Andrea nell’ambito di non so più quale scambio, che poi lo usò come permuta parziale per prendersi il mastodontico Astrophisics superplanetary 150 f12.
Insomma da allora, ho sempre avuto il tarlo in testa di aver fatto una cazzata a venderlo. I colori nell’osservazione diurna erano fantastici, meglio che nel vixen fluorite 80, la meccanica di prim’ordine, con quel focheggiatore che la nobiltà giapponese si sogna… Ho avuto sempre il rammarico e il rimpianto di non averlo sfruttato a dovere.
Così, un mesetto fa capito su un’asta di buyee in cui c’è questo televue 85 un po’ malandato, ma con una pletora di accessori:
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Una big barlow, un diagonale da 2″ televue, la montatura a forcella, parte del costosissimo cercatore beam splitter.
Se le lenti sembravano senza graffi, le altre immagini dell’inserzione non facevano pensare a nulla di buono: muffa dappertutto, niente tappi, cercatore mancante di qualche parte.
Il prezzo di partenza è molto basso, per cui piazzo una sniperbid ( un’offerta che si concretizza 15min prima della scadenza) di un centesimo superiore alla base d’asta, convinto che verrà di sicuro superata. Mi dimentico anche dell’inserzione, tante erano le mie speranze di aggiudicarmelo, quando un giorno mi arriva la notifica di paypal del pagamento. Orpo, allora è successo l’impensabile: nessuno, a parte me, si è cagato l’inserzione!
Lunedì 27 apprendo la brutta notizia della scomparsa di Al Nagler e quasi contemporaneamente mi arriva in ufficio il paccone dal giappone, le strane coincidenze della vita.
Ecco! Ho fatto una cazzata! La lente ha dei funghi interni, quindi andrà smontato il doppietto, il diagonale è pieno di muffa e, dulcis in fundo, la bigbarlow è incastrata nel focheggiatore! Insomma, sembra che sia stato raccolto da una discarica.
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Commento file: la muffa nel focheggiatore
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Commento file: la muffa sulle parti in metallo
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Commento file: la parte posteriore sporca, ammuffita e malandata
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Commento file: il doppietto in cui si nota, a dx un fungo, ma ce n'è un altro al centro che non si nota nella foto
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Quando succedono queste cose penso sempre: “Ma chi me lo ha fatto fare?”
Ho iniziato la pulizia con alcool di tutte le parti meccaniche e dello specchio del diagonale.
E’ venuto tutto bene, la muffa è sparita, il diagonale è perfetto.
Veniamo però alla nota dolente: staccare quella maledetta barlow dal focheggiatore. Ho lasciato la barlow sotto il phon bollente per 20 minuti ma nonostante questo non si è mossa. Ho provato a controllare con il REEGO la collimazione del sistema telescopio – barlow con il seguente risultato perfetto:
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Se non altro è tutto collimato… Quel cerchio nero che si vede davanti alla lente è un rotolo di cartoncino che non so a cosa serva e come sia finito lì dentro: misteri nipponici…
In ogni caso la barlow va tolta, dato che così il telescopio comunque non va a fuoco.
Ho allora provato a spruzzare il WD40 che penetrava tra il barilotto della barlow e il sightube del focheggiatore, segno che lo spazio tra i due c’era e non erano utilizzati collanti. Risultato? La barlow non si muove e il doppietto è pieno di WD40 colato giù…
A quel punto chiedo al vicino che, per hobby fa il meccanico. Andiamo nel suo box e iniziato con una chiave a nastro, ma niente. Allora abbiamo scaldato il barilotto della barlow con la fiamma ossidrica, ma niente!
Alla fine con martello e scalpello abbiamo picchiato la barlow che finalmente ha ceduto! Il barilotto ora è un po’ rovinato ma non fa niente, il telescopio è libero! Gli devo una cassa di birra
A questo punto ho smontato e lavato il doppietto con liquido baader e acqua corrente, lo ho asciugato con ovatta e rimontato il tutto nella cella. Piccolo appunto: flint e crown sono molto distanti tra loro. Non ho misurato il distanziatore ma siamo sopra i 10mm.
Ho ricontrollato la collimazione:
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Perfetta!!
Ed ecco qua il doppietto pulito con il suo bel trattamento antiriflesso verde:
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Ed ecco infine il telescopio nella sua interezza tornato come nuovo:
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Ah, naturalmente il diagonale è storto… Non so voi, ma raramente ho trovato un diagonale collimato. Forse sono sfigato io…
In ogni caso, rimane solo da provarlo sotto il cielo che, naturalmente, sarà coperto per i prossimi 7 giorni!
Dimenticavo: l’ultimo lavoro da fare sarà di trovare di montare un cercatore e cercare un treppiede per la forcella televue. L’ideale sarebbe in legno, ma mi piacerebbe che occupasse pochissimo spazio da chiuso. Vediamo se becco qualche occasione.
Cieli sereni a chi ce li ha,
Kapp