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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 13 ottobre 2025, 11:14 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9703
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Secondo il mio modesto parere se la Lemmon materrà quest'andatura
raggiungerà la soglia della 4a magnitudine

Immagine del 12 ottobre da remoto presso il BBO (BigBang Observatory):

https://www.danilopivato.com/solar_syst ... emmon.html

Allegato:
c2025_a6_lemmon_2025.10.12.jpg
c2025_a6_lemmon_2025.10.12.jpg [ 481.51 KiB | Osservato 340 volte ]


Cari saluti,
Danilo Pivato

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MessaggioInviato: lunedì 13 ottobre 2025, 12:51 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14865
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Bella Danilo,
Vedo che la magnitudine che indichi è molto diversa da quella disponibile qui: https://theskylive.com/c2025a6-info?lang=it
Che usa i dati inseriti qui: https://cobs.si/recent/

Come mai questa differenza?

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MessaggioInviato: lunedì 13 ottobre 2025, 15:53 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9703
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Grazie Andrea!

In astrometria il parametro della magnitudine è relativo.

Fatta questa introduzione i dati riportati sotto le immagini sono tratti dalle misure astrometriche in formato
ADES (Astrometry Data Exchange Standard) con estensione PSV, il nuovo standard accettato dal Minor Planet
Center per le misure di posizione dei corpi minori del sistema solare.

La grande differenza leggibile nei dati relativi alle misure della magnitudine della cometa dipendono, in parte,
dalle dimensioni del cerchio (impostabile) con cui il software effettua la scansione dell'immagine (sono costretto
ad usare una misura abbastanza ampia del cerchio per via della diffrazione atmosferica presente alla declinazione
della cometa e in parte anche alla distorsione ottica del rifrattore, affinchè raggiunga un quorum di stelle globali
piuttosto elevato). Più stelle "di riferimento", maggiore precisione astrometrica misurabile sulla cometa

Il software di misura si avvale del cerchio per misurare sia il rapporto tra il diametro della centrica delle stelle
di riferimento - prese da un determinato catalogo - e sia il fondo cielo, oltre che naturalmente ad effettuare la
misura di posizione della cometa.

E' così che viene effettuata la misura fotometrica dal programma che uso. Usando un cerchio grande le stelle
"affogano" nel fondo e la misura fotometrica diventa poco attendibile, essendoci una discreta sproporzione tra
la centrica stellare e il fondo cielo.

In parte l'errore della magnitudine della cometa è dovuto anche alla scelta del catalogo astrometrico stellare di
riferimento il quale, per una misura fotometrica precisa, necessiterebbe dei suoi relativi filtri fotometrici che non
si usano, a meno di comete molto luminose. Qualsiasi filtro toglierebbe luce alle già deboli comete.

Infine, più la chioma della cometa è diffusa e ampia e più queste misure vanno in difetto. La chioma cometaria si
discosta molto dal punto stellare. A meno di falsi nuclei ben evidenti.

Ma al Minor Planet Center tutto questo, giustamente, non interessa.

La magnitudine della comete (nel caso dell'astrometria) è e resta un semplice parametro riferimento, quel che conta
è il grado di errore che si effettua nelle misure di posizione.

Per fare la vera fotometria alle comete, esistono altri canali, certamente non quello astrometrico.

P.S. I dati sulla magnitudine delle comete del COBS sono ricavati da stime visuali, tutt'altra storia rispetto a quelli
fotometrici realizzati tramite Ccd/Cmos

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MessaggioInviato: lunedì 13 ottobre 2025, 21:21 
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Iscritto il: lunedì 13 febbraio 2006, 9:53
Messaggi: 14865
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Tutto bellissimo, però volevo solo capire se valeva la pena di osservarlo al binocolo adesso :)
Se fosse di 5a sarebbe già tanta roba

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MessaggioInviato: lunedì 13 ottobre 2025, 21:45 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9703
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Un 10x50 dovrebbe mostrarla. Ieri mattina era di 5,6 magnitudine (v).

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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2025, 7:19 
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Iscritto il: sabato 20 settembre 2008, 9:31
Messaggi: 13197
Località: San Romualdo - Ravenna
Tipo di Astrofilo: Fotografo
E' comunque molto bella come cometa! Da me purtroppo il meteo fa schifo, per cui mi godo le tue immagini. :D

Cristina

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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2025, 7:46 
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Iscritto il: mercoledì 22 agosto 2012, 9:17
Messaggi: 1235
Località: Martellago
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Altra splendida cattura.
La sequenza e la costanza delle tue riprese rende come d'abitudine il "racconto" molto appassionante.
Volevo sottoporti una questione, riguarda il colore.
Ok, le tue immagini sono in b&n ma penso che tu posso chiarirmi/ci comunque le idee.
Per agevolare il discorso prendo da wikipedia quanto segue.

Le code delle comete possono essere di due tipi:

le code composte da gas ionizzati (dette anche di Tipo I), che hanno una forma affusolata, spesso simile ad un ago, di colore bianco-bluastro dovuto alle righe d'emissione dei gas ionizzati;
le code composte da polveri di dimensioni più o meno grandi (dette anche di Tipo II), che in generale hanno un colore giallastro dovuto alla riflessione della luce solare e la cui forma apparente dipende dall'orbita e dalla posizione della cometa rispetto alla Terra.
Se la posizione relativa della cometa rispetto alla Terra è tale che dal nostro pianeta la cometa è vista muoversi su un piano ortogonale rispetto alla direzione di vista, la coda di polveri avrà una forma a scimitarra. Altrimenti le due code saranno viste con una certa angolazione. Nel caso limite in cui la Terra si trovi a transitare nel piano orbitale della cometa, le due code apparirebbero sovrapposte ed entrambe con un aspetto rettilineo.


Ora nel caso della Swan vedo nelle foto di molti astrofotografi delle code molto estese e frastagliate di colore blu. Ma per quel che ne so e che ho capito queste caratteristiche sono tipiche della coda di polveri e non di ioni.
Potresti far chiarezza.
Grazie

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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2025, 13:09 
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Tipo di Astrofilo: Fotografo
pierpaolo_P ha scritto:
...
Ora nel caso della Swan vedo nelle foto di molti astrofotografi delle code molto estese e frastagliate di colore blu. Ma per quel che ne so e che ho capito queste caratteristiche sono tipiche della coda di polveri e non di ioni.
Potresti far chiarezza.
Grazie


Grazie Cristrina e grazie Pierpaolo!
E' esattamente l'opposto. Credo ti riferisca alla coda di ioni della cometa Lemmon e non a quella della SWAN, quest'ultima assai meno sviluppata della precedente. Entrambe sono le comete più luminose osservabili in questi giorni.

La coda di ioni (o gas) è tendenzialmente di colore blu proprio come sta avvenendo nella cometa Lemmon caratterizzata da noduli e avviluppamenti in continua evoluzione essendo gas che fuoriescono da crepe sul nucleo. Esistono in rete diversi filmanti che mostrano l'evoluzione, nel giro di pochissimi minuti, di questi affascinanti dettagli. Altre comete del passato che hanno sviluppato code di gas particolarmente interessanti sono state: la Hyakutake; la Hale-Bopp; la Pons-Brooks; la Lovejoy Q2 e R1.

Per quanto riguarda invece le code di polveri delle comete esse si presentano di colore bianco-giallo-rossiccio e sono composte prevalentmente da particelle solide. Si formano per azione del vento solare che corrode e scioglie i ghiacci presenti sulle superfici delle comete. Per alcune delle comete storiche, tra quelle più appariscenti, le code di polveri presentavano anche una famosa caratteristica, definita come bande sincroniche, una suddivisione lineare delle code di polveri con aree a maggiore e minore densità. Per citare le comete più famose con appariscenti code di polveri e che hanno presentato anche la caratteristica delle bande sincroniche, ricordo: la NeoWISE; la McNaught; la Hale-Bopp e la West.
Cari saluti,

Danilo Pivato

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Ultima modifica di Danilo Pivato il martedì 14 ottobre 2025, 17:31, modificato 2 volte in totale.

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MessaggioInviato: martedì 14 ottobre 2025, 16:09 
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Grazie. Ora mi è tutto più chiaro.

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