Per dare l'idea della
delicatezza delle misure riporto questi grafici di ieri/stamattina.
Sono le solite componenti Bx(blu), By(rosso), Bz(verde) e il modulo del vettore B (viola).
Allegato:
Nota 18Sett25.jpg [ 489.46 KiB | Osservato 28 volte ]
Ci sono due nettissimi picchi verso il basso alle ore 18:45 e 20:45 U.T. di ieri sera .
E' un disturbo accertato e documentato.
Non è nessun
magnetino portato nelle vicinanze dei sensori.
Non è nessun interruttore che accende o spegne qualche lampada.
Non è nessun apricancello/cellulare o qualsivoglia apparecchiatura radio.
I picchi sono stati invece causati da un'
automobile parcheggiata a circa 7 metri dai magnetotri che ha sostato due volte, a due ore di distanza, per qualche minuto (con tutta la sua carrozzeria ferromagnetica, evidentemente!).
A scanso di equivoci: l'automobile è arrivata, ha sostato circa 3 minuti e se n'è andata; dopo due ore ha fatto altrettanto e cioè: è tornata, ha sostato per circa 3 minuti e se n'è andata.
Il disturbo non è stato causato dal motore acceso (che durante la sosta è stato spento) ma dalla massa ferromagnetica dell'auto, quindi il disturbo risulta di natura
magnetostatica.
Questo lo posso dire con certezza perché ho rilevato altre volte che un'auto nelle vicinanze abbassa la linea del grafico per tutto il tempo della sosta; il grafico si rialza quando l'auto se ne va; mi è risultata molto chiara l'idea di ragionare in termini di disturbo
statico (in termini rigorosi
quasi-statico).
(Non inganni il rumore del grafico verde Bz che sembra maggiore di quello degli altri grafici. Si legga la scala: le graduazioni dono distanziate tra loro di soli 10 nanoTesla).