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Autore Messaggio
MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2025, 16:02 
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Iscritto il: lunedì 11 settembre 2006, 8:35
Messaggi: 1340
Località: Codroipo (UD)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Io semplificherei. L'approccio è però simile a quello di Mario ed è quello che uso anche io: una sola coppia di oculari e cambio il correttore ottico di tiraggio, nel mio caso da 1.25x a 1.7x e viceversa (sempre con la MaxBright II). Esiste anche il correttore 2.6x. I correttori non sono troppo costosi, due oculari solitamente costano di più. In questo modo puoi scegliere due oculari con le caratteristiche desiderate, ma di focale più lunga che ha meno problemi di EP.

Due contro: cambiare di notte il correttore ottico di tiraggio non è proprio agevolissimo, lui è piccolino e può cadere. Mi è già successo, senza danni. Inoltre cambia il punto di fuoco, dunque potrebbe essere necessario aggiungere o togliere prolunghe a seconda del correttore, se la corsa della messa a fuoco non è sufficiente. Nel mio caso non ho tantissima differenza tra correttore da 1.25x e correttore da 1.7x.

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Mauro Narduzzi
Responsabile sezione Astronomia
www.skypoint.it


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2025, 8:44 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
Messaggi: 11646
Località: Monza
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao Mauro, grazie dell'intervento.

Faccio due premesse:
- osservo i pianeti soprattutto con il c11, pertanto è importantissimo rispettare il backfocus di progetto, che è a circa 15cm dalla culatta del telescopio. Se non si rispetta il backfocus, si va a fuoco lo stesso, ma aumenta molto l'aberrazione sferica con conseguente calo del contrasto.

- ho tre correttori: 1,7x baader, 2x televue, 2,6x baader, oltre alla big barlow televue.

L'unico correttore che mi mantiene il backfocus originale degli oculari è il televue 2x, che in questo periodo è il correttore che uso di più. Gli altri in genere li uso con il rifrattore.
Con il correttore 2x e le coppie di oculari che possiedo ora ho i seguenti ingrandimenti sul c11:
orbinar 30mm 187x
tpl 25mm 224x
tpl 18mm 311x
tpl 12,5mm 448x

La sequenza di ingrandimento è perfetta. Purtroppo non credo di riuscire a mantenere una sequenza simile, usando diversi correttori e mantenendo il backfocus. Da qui l'idea di cambiare gli oculari per prenderne di più comodi. Però mi sa che mi terrò i tpl, che sono contrastatissimi, e continuerò a spostare gli occhiali.

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De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 105 e 75.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
Torretta binoculare maxbright 2 e televue binovue.


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2025, 8:49 
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Iscritto il: giovedì 10 novembre 2011, 9:25
Messaggi: 1148
Località: viterbo
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao Mauro
Il problema è che il correttore( che uso ) non è abbastanza potente da risolvere il discorso oculari a lunga focale e alti ingrandimenti. Mi spiego meglio: se utilizzo il DK250 allora va bene il correttore 1.25 o 1.7 ( che in realtà è 1.5 imho) ma se uso il rifrattore da 1200mm di focale o il C9 é meglio utilizzare degli oculari come i morpheus 4.5mm se si cerca la comodità .
Il correttore 2.6x se pur buono , a me sembra il peggiore dei tre ( il migliore è il 1.25x) e allunga notevolmente il fuoco.

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Officina Stellare apo152f8,Northek DK 250 f20,Celestron c9,1/4
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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2025, 9:30 
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Iscritto il: lunedì 11 settembre 2006, 8:35
Messaggi: 1340
Località: Codroipo (UD)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Vincè... e le lenti a contatto? Io non sono portatore di occhiali, tantomeno di lenti a contatto. Non ho quindi idea se possano essere comode o meno, però mi sembra una soluzione facile e immediata.

Comunque, introducendo un correttore ottico di tiraggio o una lente di Barlow, il piano focale si sposta e non ha più senso parlare di 15 cm dalla culatta. Quello che dici è giustissimo, ma vale senza elementi ottici con potere positivo o negativo nel mezzo. Nel momento in cui aggiungi un correttore ottico che sposta il punto di fuoco, bisogna andare a ricalcolare dove cade esattamente il nuovo punto di fuoco per poter appunto minimizzare la sferica. Calcolo non banale in quanto difficilmente sono dati che vengono dichiarati esplicitamente, anche se si possono derivare indirettamente.

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Mauro Narduzzi
Responsabile sezione Astronomia
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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2025, 13:58 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
Messaggi: 11646
Località: Monza
Tipo di Astrofilo: Visualista
Eh, le lenti a contatto ho provato, ma non riesco proprio a usarle. :crazy:

Sul discorso piano focale e aberrazione sferica, il back focus corretto non era legato alla distanza ideale tra primario e secondario? Domanda da assoluto ignorante, eh! :oops:

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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2025, 16:41 
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Iscritto il: sabato 29 gennaio 2022, 8:55
Messaggi: 80
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il problema della distanza tra specchio primario e secondario degli schmitt cassegrain
è stato a suo tempo affrontato da Nuovo Orione n.40 del settembre 1995;
In pratica si affermava che c' e uno scarto minimo da non superare di distanza tra i due specchi ed è molto piccolo, ad es. se il secondario ha un fattore di amplificazione di 5x, muovendo dall' opposto un primario di f/2 di un solo mm. dalla dist. ottimale di crea un' aberrazione sferica di una intera lunghezza d' onda; in accordo con uno studio di R. Clark che affermava che per tenere l' ottica entro le tolleranze di diffrazione lo spazio tra i due specchi non deve deviare dal progetto di oltre 0.063xf2(Effe quadrato)millimetri, dove f è il rapporto focale dello specchio primario.
Sembra anche però che i progettisti ottimizzano la distanza tra gli specchi per oggetti all' infinito e per gli oculari di loro produzione, che se cambiati cambierebbero anche tale valore.


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